Pane e quotidiano. La Poesia è di tutti
Pochi grammi di poesia al giorno per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi
La poesia di oggi ci giunge da molto lontano, dalla Cina del primo millennio. L’autore dell’impero del Sol Levante, servì alla corte dei Tang e fu considerato il più eccentrico tra i poeti. Dal forte tono struggente, tanto da poter essere accostata ai nostri poeti romantici, questa lirica, che ci parla di un addio terreno. I toni sono delicati, da poter essere accostati alle finissime lacche cinesi.
Dire addio
Sulla tomba di Mao-ling siede un giovane di nome Liu
giunto con il vento d’autunno.
Di notte sentiamo nitrire il suo cavallo –
ma all’alba nessuna impronta ne registra l’esistenza.
Dalle balaustre, alberi di cassia
diffondono una fragranza autunnale.
Più di trentasei palazzi germogliano:
fiori su una terra smeraldo.
I cortigiani di Wei imbrigliano i carri
per un viaggio di mille leghe.
Il vento al passo orientale è aceto
e colpisce come una freccia i loro occhi.
Esco dal cancello del palazzo
con la luna alle calcagna.
Ricordo l’imperatore e le lacrime
cadono come piombo fuso.
Le orchidee appassite mi dicono addio
lungo la strada di Hsin-yang.
Se Dio sapesse soffrire, invecchierebbe
proprio come noi. Con il mio piatto
di rugiada, preferisco viaggiare da solo.
La luce è fredda, ferina la luna:
Wei-cheng è ormai dietro di me
chiama con ferma dolcezza le sue acque.
Li He
Rembrandt van Rijn, Geremia, (part.) 1630, Rijksmuseum.
Dio sa soffrire, io credo. Non ha età. Forse è questo anziano profeta pensieroso. Forse è proprio quel giovane Liu che siede sulla tomba di Mao-Ling.
A cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
Selezione iconografica a cura di Chiara Troccoli Previati.
#paneequotidiano#mariapialatorre#poesia
Pubblicato il 6 Novembre 2024