Pane e quotidiano, la Poesia è di tutti
Pochi grammi di poesia al giorno per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi
Poesia di ampio respiro, che ci fa gustare la leggerezza di una gita fuori porta. L’autore, con grande eleganza e sapienza d’immagini ci fa vivere un’esperienza dai tratti comuni. La cifra artistica di Paolo Polvani è la capacità di dire dell’ordinario in maniera tale da renderlo straordinario, così da trasformare uno sciame in una “platea d’insetti che affolla la pelle liquida del fiume”. L’autore scrive poesia per trasfigurare la realtà condendola di limpida ironia.
Sull’ Ofanto
Si va sull’ Ofanto, sulla cui acqua galleggia
l’immagine di Canne.
Il treno parte alle sette e trenta, un regionale
con la voce roca. Ricordati
la giacca a vento azzurra ché le gazze
percepiscano l’aspetto poetico della faccenda.
Sintonizziamo il respiro col respiro dei salici
e lo sguardo si posi lieve sui fiori d’acqua,
non disturbi la platea d’ insetti che affolla
la pelle liquida del fiume.
Saremo i custodi del paesaggio. Nel ritmo
consapevole del passo scoprirai il fiume
che lambisce le tue rive, risponde al tuo nome.
Avremo parole leggere come nuvole, il viaggio
si nutra di felicità senza tentennamenti.
Paolo Polvani
Giuseppe Pavone, Sull’Ofanto,2023
Chissà se in giacca azzurra il fotografo si è recato vicino all’Ofanto registrando scatto su scatto il colloquio del fiume col cielo, il dialogo con la vegetazione e la strada che passa accanto. Custode del paesaggio, ha sintonizzato il suo respiro con quello del luogo, memore delle parole leggere del poeta.
A cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
Selezione iconografica a cura di Chiara Troccoli Previati
Pubblicato il 27 Novembre 2024