Pane e quotidiano, la Poesia è di tutti
Pochi grammi di poesia al giorno per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi
La fine dell’estate rivela la fine della giovinezza e l’attesa di un amore che ha tardato a venire. Gli ultimi versi di questa densa poesia racchiudono una promessa di futuro. Nazim Hikmet esprime l’insaziabilità del vivere, quel sentimento impalpabile che ci porta costantemente a credere che “il meglio deve ancora venire.”
I giorni sono sempre più brevi
I giorni sono sempre più brevi
le piogge cominceranno.
La mia porta, spalancata, ti ha atteso.
Perché hai tardato tanto?
Sul mio tavolo, dei peperoni verdi, del sale, del pane.
Il vino che avevo conservato nella brocca
l’ho bevuto a metà, da solo, aspettando.
Perché hai tardato tanto?
Ma ecco sui rami, maturi, profondi
dei frutti carichi di miele.
Stavano per cadere senza essere colti
se tu avessi tardato ancora un poco.
Nazim Hikmet, da Poesie d’amore (Mondadori, Milano, 1963)
Munch, Ragazza alla finestra, 1893
Come la poesia d’amore di Hikmet, questa di Munch è l’icona dell’attesa d’amore: la pennellata vibrante ci racconta l’attesa fremente della fanciulla di cui non vediamo l’espressione del viso ma solo il suo frapporsi tra un al di qua e un al di là’ dalla finestra oltre la quale una luce bianca, è segno di speranza.
A cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
Selezione iconografica a cura di Chiara Troccoli Previati
https://www.enciclopediadelledonne.it/edd.nsf/autrici-autori/maria-pia-latorre
Pubblicato il 23 Gennaio 2025