Cultura e Spettacoli

Pane e quotidiano. La Poesia è di tutti

Pochi grammi di poesia al giorno per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi

Se il turbinio della vita ci lascia spesso scontenti e insoddisfatti, il poeta anela a una stagione quieta che già lo pervade. Il russo Josif Brodskij, premio Nobel per la letteratura nel 1987, vuole abbandonarsi all’otium e invoca un tempo per l’uomo in cui liberarsi da ogni immediato interesse, una sorta di letargo in cui perdersi senza rimpianti nella libertà e nella dolcezza del pensare.

 

Non sono uscito di senno, ma sono stanco dell’estate.
Cerchi nel cassettone una camicia, e il giorno è perso.
Venga l’inverno e copra tutto, presto,
le città e le genti e, innanzitutto, il verde.
Io dormirò vestito, sfoglierò libri in prestito,
finché non se ne andrà per la sua strada l’anno,
quel che resta,
come il cane che sfugge al cieco e che traversa
lungo le strisce pedonali. È libertà
se scordi il patronimico del capo,
se è dolce la tua bocca più della chalvà*
di Shiraz* e se, col cervello strizzato
come il corno di un capro,
dall’occhio azzurro nessuna stilla scenderà.

Josif Brodskyij

da Poesie (Adelphi, 1986)

*Chalvà nota anche come halva o halawa – è un dolce mediorientale ricco di zucchero e miele, diffuso in Israele, Iran, India e Pakistan, ma presente anche nell’est europeo a seguito della diaspora ebraica È una specie di torrone morbido realizzato con pasta di sesamo e semola e arricchito con pistacchi o altri ingredienti.

*Shiraz: città dell’Iran

Antonio Donghi, Joggler,1926

 

Lasciare al di là della tenda la stanchezza dell’estate e del reale, sdraiarsi vestito a leggere, a pensare, col cervello strizzato, pronto per pensieri nuovi, senza rimpianti.

A cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte. Selezione iconografica a cura di Chiara Troccoli Previati

#paneequotidiano#mariapialatorre#poesia

 

 

 


Pubblicato il 3 Ottobre 2024

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio