Cultura e Spettacoli

Pane e quotidiano, la Poesia è di tutti

Pochi grammi di poesia al giorno per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi

Per ricordare fatica e vita di chi viene dimenticato, Bertolt Brecht racconta le dinamiche della storia che troppo spesso esalta le grandi personalità e non si cura di chi la costruisce, passo dopo passo, nel proprio piccolo.

 

Domande di un lettore operaio

Chi costruì Tebe dalle Sette Porte?
Dentro i libri ci sono i nomi dei re.
I re hanno trascinato quei blocchi di pietra?
Babilonia tante volte distrutta,
chi altrettante la riedificò? In quali case
di Lima lucente d’oro abitavano i costruttori?
Dove andarono i muratori, la sera che terminarono
la Grande Muraglia?
La grande Roma
è piena di archi di trionfo. Chi li costruì? Su chi
trionfarono i Cesari? La celebrata Bisanzio
aveva solo palazzi per i suoi abitanti?
Anche nella favolosa Atlantide
nella notte che il mare li inghiottì, affogarono
implorando aiuto dai loro schiavi.

Il giovane Alessandro conquistò l’India.
Lui solo?
Cesare sconfisse i Galli.
Non aveva con sé nemmeno un cuoco?
Filippo di Spagna pianse, quando la sua flotta
fu affondata. Nessun altro pianse?
Federico II vinse la guerra dei Sette Anni. Chi
vinse oltre a lui?

Ogni pagina una vittoria.
Chi cucinò la cena della vittoria? Ogni dieci anni un grande uomo.
Chi ne pagò le spese?

Tante vicende.
Tante domande.

Bertolt Brecht

da Poesie di Svedenborg (1939), traduzione di F. Fortini.

Gustave Courbet, Spaccapietre, 1849

Eccoli gli umili costruttori di una strada, dipinti dal grande realista dell’Ottocento, come eroi, carichi di dignità, nonostante i loro abiti con strappi. Il punto di vista dal basso li esalta nel loro lavoro. Uno spicchio di cielo li attende a fine giornata.

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A cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte

Selezione iconografica a cura di Chiara Troccoli Previati


Pubblicato il 15 Maggio 2025

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