Cultura e Spettacoli

Pane e Quotidiano, una settimana con Clemente Rebora (IV Parte)

Cari lettori,con il nuovo anno vi giungono novità, nel solco del nutrimento della poesia. Concorderete con noi che per incontrare un Autore non basta una sola poesia. Ma cinque poesie in una settimana, forse sì.Allora, siete pronti ad immergervi nell’onda dei versi?Ritagliamoci, dunque, qualche minuto al giorno per stare a contatto con l’universo poetico intorno a noi. Buona Poesia a tutti!

A Stresa, Clemente Rebora, a causa di una grave e dolorosa infermità, è costretto a rimanere immobile a letto per un lungo periodo. Il 1º novembre del 1957 lo coglie la morte.Il suo corpo è oggi inumato in un sarcofago, presso il Santuario SS. Sacramento, a Stresa.

 

 

 

Il nulla

 

Apro finestre e porte

Ma nulla non esce,

Non entra nessuno:

Inerte dentro,

Fuori l’aria è la pioggia.

Gocciole da un filo teso

Cadono tutte, a una scossa.

 

Apro l’anima e gli occhi

Ma sguardo non esce,

Non entra pensiero:

Inerte dentro,

Fuori la vita è la morte.

Lacrime da un nervo teso

Cadono tutte, a una scossa.

 

Quello che fu non è più,

Ciò che verrà se n’andrà,

Ma non esce non entra

Sempre teso il presente

Gocciole lacrime

A una scossa del tempo.

 

rubrica  a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte

 


Pubblicato il 8 Gennaio 2022

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