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Paparesta: “Daspo collettivo va subito modificato”

Dalla location della 78° Fiera del Levante, il presidente Gianluca Paparesta presso il padiglione 170 riservato alla Fc Bari 1908, ha parlato a riguardo degli incidenti verificatisi al termine della partita che hanno coinvolto i tifosi biancorossi, rei secondo la Questura laziale di essersi resi protagonisti di episodi vandalici nei pressi dell’Autostrada. Il presidente Paparesta ha chiarito la posizione del Bari ed il suo pensiero: “Non si tratta di prendere posizioni ma di tutelare la parte buona della tifoseria che non deve essere accomunata a comportamenti non consoni che non hanno nulla a che spartire con una tifoseria attenta e sempre partecipe di cui noi ne siamo fieri”. Paparesta ha proseguito più nello specifico, contestualizzando anche altre azioni societarie: “Sono state avviate già delle azioni al fine di tutelare questa società e la nostra tifoseria sana, perché non si può generalizzare. Le pene devono essere individuali e non collettive. Abbiamo comunque provveduto già da qualche tempo, ad inserire una nuova figura che mantiene rapporti con la tifoseria in modo costruttivo al fine di impostare un dialogo sano ed evitare episodi spiacevoli. Ci tengo a ribadire che stiamo compiendo grossi sacrifici e non tolleriamo questi comportamenti inqualificabili ed inaccettabili”. Il patron biancorosso ha poi criticato più nello specifico il provvedimento che punisce collettivamente piuttosto che provvedere ad accertare eventuali colpevolezze e reati da parte del singolo: “Critico il provvedimento di Daspo collettivo. Non si può colpire tutti quanti coloro che erano presenti sul pulmann. Possibile che fossero colpevoli tutti e 52 tifosi presenti sul pullman? Mi auguro che se così fosse, ci siano realmente i presupposti e le prove schiaccianti. Il provvedimento credo meriti di essere modificato o per lo meno rivisitato. Bisogna colpire gli autori delle violenze, individualmente e non penalizzare anche chi ha deciso di seguire la propria squadra del cuore, ignaro di quello che potesse accadere. Non si può colpire un’intera tifoseria o chi è soltanto colpevole di amare la propria squadra e seguirla anche in trasferta.” Quindi Paparesta ha concluso ribadendo la posizione societaria di fronte anche ad altri comportamenti futuri: “Tutti coloro che però si renderanno protagonisti in futuro di scorrettezze e atti violenti, non saranno tollerati, no a nessun atto di violenza! La Fc Bari 1908 non tollera certi soggetti e ne prende le distanze”.L’onorevole Francesco Paolo Sisto, avvocato ed anche presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera, ieri al fianco di Paparesta, ha detto al sua opinione: “Apertura ragionevole a rivedere il provvedimento di Daspo. Il Daspo del gruppo ha un limite, perché non individuare le responsabilità di ciascuno. Non è possibile che un tifoso che sale su un autobus, risponde per altri soggetti che delinquono. Occorre responsabilizzare chi compie certi atti ed inserire chiari indici di verifica che non puniscano chiunque, ma solo chi abbia delle condotte violente e non consone a comportamenti civili e di educazione. Chi sbaglia paga è chiaro, e non può essere che a pagare, sbagli chi non ha colpe” Sui possibili scenari che avverranno nelle aule di Tribunale: “Ciascuno dovrà difendersi nelle sedi competenti ed avrà il diritto di chiedere la revoca di un fatto se non sussiste, anche se ci vorrà del tempo. Noi, intanto, ci impegneremo affinchè sia rivisitato tale provvedimento nelle altre aule competenti”. La vera domanda che ci sentiamo di fare ad onore di cronaca “Quali sono le circostanze che hanno indotto a scatenare determinati episodi, ma soprattutto sono colpevoli tutte le 52 persone sul pulmann?”, il beneficio del dubbio va sempre concesso in mancanza di prove concrete. La società biancorossa ha preso legittimamente le distanze ed ha agito nel migliore dei modi, a nostro parere, a richiedere che sia fatta chiarezza poiché non è giusto anche a livello mediatico che a pagarne le conseguenze sia una città che sino a qualche mese fa,  è stata protagonista di un cavlcata quasi trionfale verso la A, e di una rinascita calcistica dopo il fallimento in Tribunale della precedente società. Il calcio che è lo sport più popolare è praticato in Italia, deve restare pulito dal marcio che ne gravita attorno e distinguersi, essendo di esempio per le nuove leve e tutti coloro che amano tale sport. 

Marco Iusco

 


Pubblicato il 16 Settembre 2014

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