Parco della giustizia alle casermette? “Una decisione illegittima e… dispettosa!”
Ettore Bucciero, da professionista ma soprattutto da Senatore e Presidente di Commissioni parlamentari, ha sempre seguito la questione “sede unica della giustizia a Bari” in prima battuta, esponendosi spesso anche in prima persona. E ha costruito un archivio personale da far invidia, in grado di mettere in fila ritardi, errori, sviste, opportunismi e tanto altro da costruirci una piramide, altro che palagiustizia, col risultato di arrivare, alla fine, nel posto sbagliato al momento sbagliato, con l’ultima proposta avanzata dal Comune di Bari a Carrassi.
Allora, avvocato, cosa pensa delle sedi giudiziarie nell’ex area militare delle caserme Capozzi e Milano?
<<Tutto il male possibile: una decisione capotica, incredibile, ingiustificata, illegittima e….dispettosa! Sembra, infatti, essere stata adottata a dispetto di chi propose il progetto nei pressi dello Stadio S. Nicola, sui terreni della Masseria Lamberti. Un progetto edilizio di pregio dentro una proposta finanziaria che pareva (…e pare tuttora) di straordinaria convenienza per le Casse Pubbliche. Insomma, la costruzione del grande complesso sarebbe stata finanziata dalla stessa società che aveva vinto la “ricerca di mercato”. Parliamo del 2003 e l’Amministrazione Di Cagno Abbrescia era in scadenza: a marzo ci sarebbero state nuove elezioni, vinte da Emiliano e proprio lui – chissà perché – si rimangiò tutte le promesse strombazzate prima delle elezioni, negando spiegazioni a chi gli chiedeva conto di tale cambio di parere>>.
Ma prima l’allora Sindaco Emiliano come la pensava sul punto? E cioè sull’edilizia giudiziaria che tutti chiedevano di risolvere da oltre 20 anni?
<<Emiliano prima che divenisse Sindaco si era espresso euforicamente a favore del progetto Pizzarotti, dichiarando che voleva farne addirittura il simbolo della rinascita cittadina, come titolò Gazzetta del Mezzogiorno a luglio 2002>>.
Torniamo a oggi: nelle 35 pagine dell’ultimo ricorso con tanto di istanza cautelare e risarcitoria presentata al Tar/Puglia dal comitato “Per un parco alle Casermette” di cui lei, peraltro, è tra gli altri firmatario, ci sono parecchi passaggi chiave, sui quali si pronunceranno i giudici: dalla presunta ‘urgenza’, fino all’evidente sottrazione di verde al PRG. E allora, dov’è secondo lei il ‘vulnus’ che potrebbe far naufragare anche quest’ennesima, sciagurata decisione di colare cemento e ferro dov’è previsto verde al servizio del quartiere?
<<Esattamente da quarant’anni, vale a dire da quando, nel 1982 con Filippo Mancuso Presidente della Corte d’Appello e futuro Ministro della Giustizia mi recai, designato dal Consiglio dell’Ordine Forense di Bari, dal sindaco di allora De Lucia e lo trovai consenziente, anzi entusiasta della richiesta di avvocati e magistrati. “Il vulnus” principale, evidenziato e proposto nel ricorso al TAR, a mio parere consiste nella volontà di stravolgere (o tentare di stravolgere) il Piano Regolatore Generale. E tra l’altro senza nessuna giustificazione!, per di più violando il pacifico diritto alla salute dei cittadini di Carrassi, costituito dall’assegnazione da parte del P.R.G. oltre 45 anni orsono del “verde di quartiere”, tra l’altro esistente in quantità insignificanti all’interno di quel quartiere. L’unica giustificazione addotta è un “falso” o un errore marchiano e stravolgente e inimmaginabile! Vale a dire l’errore che fu fatto in Commissione di Manutenzione con Delibera del 16/12/2014, con cui venne presa per buona la motivazione addotta da un “alto” componente della Commissione, vale a dire che esisteva “l’obbligo di legge di occupare gli spazi e strutture del demanio ai fini di un contenimento della spesa”. Un obbligo inventato ma che, purtroppo – data l’autorevole fonte – fu preso per buono dagli altri componenti della Commissione! Ed è così che si abbandonò la proposta Pizzarotti della Cittadella presso lo Stadio S. Nicola e si preferì inventarsi il suolo delle “casermette” a Carrassi, già di per sé enormemente priva di verde>>.
E potrebbero mai bastare ai cittadini di Carrassi quei “boschi urbani” annunciati da Decaro negli ultimi tre mesi a compensare i 140mila mq di verde previsti nelle ex caserme?
<<Beh, quanto ai “boschi urbani” debbo complimentarmi col Sindaco per fantasia e “coraggio” con i quali introduce questa mozione. Non vorrei, però, che il Sindaco usi lo stratagemma di radere al suolo, oltre alle baracche delle casermette, anche i circa 300 alberi di alto fusto sostituendoli con 2/3 alberi da piantare attorno e dentro i vari rondò che sta facendo edificare a Bari per la gioia di qualche piccolo imprenditore edile. Ma l’aspetto più rilevante è che i suddetti fantasiosi “boschi” previsti per chissà quale decennio futuro, siano ubicati in quartieri ben diversi e lontani da Carrassi e non sono neppure sufficienti a garantire le “quantità minime inderogabili di Verde” che la legge prescrive>>.
E come la mettiamo col nodo traffico nell’area prescelta per il cosiddetto parco giudiziario, viste le condizioni di viabilità nella zona per l’accesso ai palazzi di giustizia?
<<Non parliamo poi della questione “urbana” del traffico, quella che ci troveremmo dopo e a causa della edificazione della “nuova edilizia giudiziaria”. E già ora che, a scuole aperte la mattina, C.so Benedetto Croce è impercorribile, assorbendo anche tutto il traffico da Ceglie/Carbonara, figuriamoci quello indotto dalla “nuova” giustizia! Sarebbe la morte del quartiere e mezza città>>
Ma allora perché quest’altro ‘bailamme’, come se non fossero miseramente naufragate un’altra dozzina di proposte, sul tema?
<<E’ la stessa domanda che ho posto più e più volte: perché?…e a chi giova? Debbo forse credere che un Comune non intenda accettare che sul proprio suolo venga edificata una grande opera, senza passare dalle “forche caudine” di “usi e costumi” praticati da decenni in questa città? E cioè che occorra essere “tutti” d’accordo? E che per essere d’accordo tutti non basta essere in regola con leggi e regolamenti, ma sarebbe necessario “ben altro”…?
Francesco De Martino
Pubblicato il 22 Marzo 2022