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Parco della Giustizia: cala un brutto silenzio, anche in campagna elettorale

La parola al Comitato “Per un parco verde di quartiere” dinanzi a chi evita il confronto

Ex Casermette: dopo i lavori di demolizione, gli incontri, i ricorsi al Tar e la promessa strombazzata ai quattro venti da sindaci, direttori e viceministri di realizzare il grande polo giudiziario in Città laddove, in realtà, il Piano Regolatore prevede verde al servizio del quartiere a completamento del più grande parco-polmone a disposizione della Città, è calato un brutto silenzio. Un segnale brutto e sgradevole perchè, sebbene in campagna elettorale e con l’ombra degli ispettori ministeriali intenti a rovistare negli atti di un Comune in odore di mafia, nessuno dei candidati alla poltrona più alta della Città ha avuto finora il coraggio di affrontare pubblicamente un confronto sul tema ‘Parco della Giustizia’. Sarà che un paio di candidati-sindaci – equamente divisi tra sinistra e destra – sono avvocati e perciò hanno abbracciato senza fiatare la causa del loro collega viceministro alla Giustizia che, col Sindaco Decaro, all’inizio di ottobre scorso – in pubblica presentazione del progetto – han detto chiaro e tondo che quei contenitori della giustizia “si devono fare”…e santi non ce ne sono. Ma sarà anche che  Bari aspetta da trent’anni e forse più questa sede unica tra montagne di chiacchiere e finanziamenti persi tra palagiustizia inagibili e/o vetusti e, dunque, nessuno vuole più sentir parlare di abusi e soperchierie. Eppure, c’è chi ancora richiama le Istituzioni al rispetto dei ruoli e, soprattutto, delle leggi, combattendo silenzi, complicità e omertà. Leonardo Scorza è stato per dieci anni presidente della Circoscrizione Carrassi/San Pasquale e adesso guida il Comitato di Scopo “Per un parco verde di quartiere alle ex casermette Capozzi e Milano”. E non s’è ancora rassegnato a silenzi, soperchierie e ingiustizie, costi quel che costi, mentre anche il Gip presso il Tribunale, a un mese dalla discussione dell’opposizione alla richiesta d’archiviazione del pubblico ministero dopo le denunce circostanziate e precise del comitato stesso, non ha ancora avuto il tempo di archiviare: <<Dopo la presentazione del progetto vincitore del concorso di idee sul Parco della Giustizia nell’aula Aldo Moro della facoltà di Giurisprudenza a Bari, da parte del Ministero di Grazia e Giustizia, Demanio, Commissario Straordinario nominato dal Governo, Comune e Città Metropolitana cui partecipò anche il nostro Comitato -continua Scorza – fummo contattati dalla professoressa Letizia Carrera dell’Uniba che comunicava, come l’Università degli Studi di Bari, d’essere stata incaricata di predisporre momenti di comunicazione e di confronto col comitato e la cittadinanza sul tema. Il comitato si rese immediatamente disponibile, così come il Sindaco Decaro s’era reso disponibile a un confronto, desideroso di parteciparvi>>, ricorda ancora Scorza. Ma poi belle intenzioni e impegni di professori e sindaci prima vacillano e poi si frantumano contro i muri omertosi di una Città piena di avvocati candidati e avvocati politicanti che trafficano voti. <<Da gennaio dell’anno scorso stiamo aspettando una risposta di Decaro che, forse per i numerosi suoi impegni, se n’è dimenticato. Da allora e sino a oggi silenzio su tutti i fronti -continua Scorza – e penso che non se ne farà nulla. Di recente, dopo aver interloquito con la prof. Carrera nei mesi successivi, lei stessa ha comunicato che l’incontro è rinviato a Settembre>>. Mah, nell’attesa il Comitato <<stigmatizza>> l’atteggiamento di enti e amministratori coinvolti che sembrano fuggire a ogni confronto. <<…e tutto questo immotivatamente -conclude Scorza – fa pensare a una sorta di ‘stand by’ o sindrome del Marchese del Grillo, in una città che si è nutrita di ‘rendering’ e slogan, proposti a frequenza quasi bisettimanale, dei media con anche una narcosi sull’argomento per gli addetti ai lavori, diciamo con franchezza, non rappresenta la migliore manifestazione di democrazia>>.

Francesco De Martino


Pubblicato il 29 Maggio 2024

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