Parco della Giustizia: “Macché variante, quel verde è intoccabile”
Sempre con le antenne drizzate e puntate su quel che succede all’interno delle due ex caserme ‘Milano’ e ‘Capozzi’ cittadini, associazioni e comitati impegnati a difendere l’ambiente. All’orizzonte, infatti, nuvole sempre più basse su quelle ex aree militari, specie dopo la decisione assunta da Ministero della Giustizia e Governo di realizzare la Cittadella della Giustizia che vorrebbero denominare -…ironia della sorte- ‘Parco della Giustizia ‘proprio dove ci sono più di 300 alberi piantati nel lontano 1940. Piante e spazi verdi che i residenti -…e non solo – vogliono preservare e proteggere a ogni costo per farne un parco vero, non certo la sede unica dei tribunali civile, penale e amministrativo. Il parco più grande della regione Puglia come, del resto, aveva pensato chi redasse il P.R.G. cittadino che quegli spazi aveva destinato a “Verde di Quartiere”. Sistemazione, però, rimasta in gran parte inattuata da quel Comune dove non ricordano -…o fingono di non ricordare – che gli enormi spazi occupati dalle due caserme hanno tuttora destinazione a verde proprio per assicurare le “quantità minime inderogabili” di “Verde per abitante” prescritte dalla legge a tutela del “diritto alla salute” dei residenti nel quartiere. E dunque il P.R.G. Disegnato dall’ing. Quaroni “aveva dovuto” destinare a “Verde di Quartiere” l’intera area delle due caserme, nonostante a quell’epoca ( 1976 ) le stesse fossero in piena funzione e operatività militare. E ciò, perché non vi era alcuna altra possibilità di reperire, all’interno di Carrassi, aree idonee e disponibili da destinare a quello scopo. Ma da oltre 10 anni, le due caserme sono state dismesse e rese disponibili, essendo sorto già da allora ( e cioè da oltre 10 anni ) l’obbligo per il Comune di acquisire “immediatamente”, la disponibilità di quelle aree. E di attrezzarle sin da allora, a “Verde di Quartiere”, visto che il quartiere Carrassi dispone attualmente d’una “insignificante” quantità di aree destinate a verdi ( meno di 2 mq/abitante); quantità lontanissima dai “minimi inderogabili” prescritti da legge nazionale e da P.R.G. ( 11 mq/abitante ) e quindi la ipotizzata sottrazione, da Carrassi di una così rilevante superficie renderebbe impossibile conseguire quelle famose “quantità minime inderogabili” di Verde, contemplate per legge e dallo stesso P.R.G.. Ed anche la ‘variante al P.R.G.’ già ipotizzata da Palazzo di Città, comporterebbe secondo i difensori dell’ambiente che hanno già fatto ricorso al Tar/Puglia (udienza di merito il prossimo 5 luglio) un irrimediabile “Guasto”e “Stravolgimento” del disegno di P.R.G. che prevede, in quel contesto urbano, un grande “Cuneo Verde” di oltre 35 ettari di “Verde Accorpato”. Un enorme spazio destinato, cioè, all’ossigenazione dell’intero quartiere e, quindi, alla tutela del “diritto alla salute” dei residenti e della loro migliore vivibilità. Ecco perché i cittadini che hanno aderito al comitato per un grande “Parco”, denominato “Parco Carrassi”, della straordinaria estensione di 240mila mq – corrispondente a 50 campi di calcio – hanno deciso di resistere per vedere non solo il più grande ‘Parco Pubblico’ della Città” ma anche della Regione.
Francesco De Martino
Pubblicato il 26 Maggio 2022