Parco della Giustizia: via al bando di gara e si guarda avanti
Commissari e viceministri decantano un'opera che, però, i cittadini contestano. Offerte entro un mese
Tempi rispettati per appaltare finalmente i lavori della sede unica della giustizia, a Bari. “La pubblicazione del bando per l’appalto integrato del Parco della Giustizia è un traguardo fondamentale, ma soprattutto un punto di partenza che permette di avviare la realizzazione dell’opera con tempi e modalità chiare e definite”, attacca felice come non mai il deputato Tullio Ferrante, sottosegretario del Ministero Infrastrutture e Trasporti con delega al coordinamento delle attività commissariali. Soddisfatto soprattutto di mantenere gli impegni assunti per “…dare alla città un presidio giudiziario all’avanguardia e, insieme, uno spazio urbano rigenerato. La Cittadella della giustizia sarà presto realtà aprendo una nuova pagina per Bari”. “È nota l’importanza che la Cittadella della Giustizia riveste per Bari e per il suo hinterland – continua Ferrante – e lo conferma il valore dell’appalto di oltre 367 milioni di euro. In stretta sinergia anche con il Viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, coinvolto come me in prima persona, continuerò a mantenere contatti quotidiani con il Commissario straordinario Antonio Ficchì, affinché continui ad essere rispettato il cronoprogramma inizialmente individuato che permetta all’opera di veder la luce nei primi mesi del 2027”. Insomma, attenzione molto alta del Governo per un’opera simbolo “di legalità e rinascita del territorio”. L’obiettivo? Sempre quello, insomma, di andare avanti coi tempi e crono-programmi e con le offerte che scadono il 16 ottobre prossimo in gran premura, pur di bandire la gara per un appalto integrato che doveva essere approvato e bandito entro quest’estate, per poi procedere senza perdere altro tempo all’aggiudicazione entro l’anno. E consegnare il lotto 1 dell’opera nel 2026, sperando che i ricorsi di cittadini e ambientalisti non riescano a trovare -come dicono e ripetono loro stessi, sempre più spesso …- un “Giudice a Berlino”. Eppure si tratta di un progetto da oltre 400 milioni di euro, che – ha già spiegato in passato Ferrante – come Mit stanno seguendo assiduamente con l’obiettivo di accelerare i lavori. Il Parco della Giustizia è uno dei grandi interventi per la Città di Bari, insieme ai progetti per riqualificare altre caserme (in via Giovanni Amendola) ma anche porto e mobilità urbana: 170 milioni solo per incrementare l’efficienza dell’area portuale di Bari e il suo collegamento con il tessuto urbano, circa 1 miliardo di euro destinato ad opere Anas attualmente in progettazione e 1 altro miliardo di fondi Pnrr per interventi di competenza Mit, quali il rafforzamento della mobilità ciclistica, il potenziamento del trasporto rapido di massa e della rete ferroviaria della città. Un piano di investimenti a 360 gradi sulle infrastrutture che vede Bari assumere un ruolo da protagonista a livello nazionale, decantano ministri, sottosegretari e commissari straordinari. Uno spiegamento di forze di un’opera mastodontica che, però, presto potrebbe tornare ‘sub judice’ con un altro ricorso ai giudici amministrativi di Palazzo Spada, contestata dai comitati di cittadini e ambientalisti su diversi fronti che hanno già richiamato l’attenzione di magistratura amministrativa e penale. Il Gip presso il Tribunale, infatti, il 17 aprile scorso ha ascoltato le ragioni del comitato che si sta battendo per un vero parco verde a Bari e che s’è opposto all’archiviazione disposta del Pubblico Ministero Marcello Quercia dell’indagine penale avviata otto mesi prima sulla scorta di denunce ed esposti molto precisi e dettagliati. Ma se il Gip non ha ancora deciso, altri accertamenti sono in corso su costi, provvedimenti e atti adottati dal Comune per un’opera che non solo i residenti del quartiere Carrassi contestano da tempo.
Francesco De Martino
Pubblicato il 17 Settembre 2024