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Parco della rinascita, penultima fermata: i cittadini interrogano gli amministratori

Dopodomani i componenti del comitato 'Fibronit' parleranno nuovamente con sindaco assessori e progettisti

E’ ancora una distesa verde incolta, l’area dove sorgerà il parco al posto della fabbrica della morte ‘Fibronit’, ma presto le cose dovrebbero finalmente cambiare. E per conoscere gli ultimi passaggi che conducono alla rinascita dell’area una volta invasa da amianto e derivati, dopodomani sera -lunedì 27 marzo – nel salone della parrocchia della Chiesa di San Francesco d’Assisi di Japigia (a partire dalle sette in punto), i rappresentanti del comitato civico ‘Fibronit’ porranno le loro ultime domande a primo cittadino, assessori e tecnici comunali che si occupano, appunto del progetto di bonifica dall’amianto e costruzione del parco. Si tratta, come si ricorderà, d’un progetto complesso che non s’è limitato al perimetro del lotto, ma ricucito pezzi di città. L’area del parco, infatti, farà dialogare il quartiere San Pasquale con quello di Japigia e dopo la fase di progettazione, come ha già ricordato in passato la Consulta Comunale dell’Ambiente, non bisognerà sottovalutare o, ancora peggio, scordare manutenzione e gestione di una area vasta confinante con ferrovia e due grandi arterie di scorrimento del traffico cittadino, come sono via Caldarola e il ponte di via Magna Grecia, Tutto questo mentre il sedime ferroviario è stato raddoppiato e, per questo necessita ancor più d’una visione globale del sistema infrastrutturale. Insomma, non è stato facile progettare il parco come ‘parco della città e per la città’: elementare, spontaneo, che rappresenti sogni e semplicità della gente e offra spazio ai cittadini. E cioè l’area che sarà trasformata in parco in lotti, dovrà essere in gran parte fruibile e connettere come detto Japigia e San Pasquale attraverso uno studio infrastrutturale che tenga presente i problemi di attraversamento della ferrovia, il traffico di Via Caldarola e del ponte di Via Magna Grecia. L’azione di ricucitura dovrà avvenire anche con un sistema di piste ciclopedonali che possano consentire di raggiungere il parco anche dal centro della città, creando aree-parcheggio in prossimità della grande area a verde che dovrà dialogare col Campus universitario e Politecnico attraverso strutture che consentano agli studenti di fruire delle aree a verde. Insomma, un parco a servizio di tutti i cittadini, dagli anziani ai bambini che potranno sostare e giocare in zone attrezzate e coltivare orti: la qualità dell’ambiente è la priorità assoluta per il benessere e la sicurezza della città. Tutte cose già dette e messe nero su bianco in un documento risultato dell’approfondimento e contributi raccolti dalla suddetta Consulta una mezza dozzina di anni fa, precisamente il 17 aprile 2018 proprio per contribuire alla progettazione partecipata del Parco da parte di associazioni e cittadini…affinchè come desiderano tutti un sito grigio si trasformi in sito verde della nostra Città.

Francesco De Martino


Pubblicato il 25 Marzo 2023

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