Cronaca

Parco di Lama Balice, tra pochi giorni torna il deserto….

Pochi giorni ancora, insomma, e il “Parco Naturale Regionale Lama Balice”, vedrà svuotarsi il contenitore di Villa Framarino di tutti e tredici gli operatori che termineranno il 25 febbraio il corso di formazione offerto dalla Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Bari. Tra poco più di dieci giorni, per essere più precisi, rischiano di trovarsi in mezzo alla strada a un istruttore direttivo agrario, due guide naturalistiche, archivista, un’operatrice, un ragioniere e un autista, oltre a un potatore, vivaista, elettricista, e tre giardinieri. Molti di loro giovani professionisti laureati in Scienze Agrarie, Scienze Forestali, Architettura, Lettere, Scienze politiche, che hanno dedicato questi ultimi ventisei mesi con intensa passione per la valorizzazione e fruizione del parco. Hanno garantito il funzionamento del Parco, con tutte le difficoltà che una nuova realtà comporta e, quindi, acquisendo una professionalità specifica nelle tematiche giuridico, amministrative ed ambientali. In più hanno pianificato e coordinato tutti gli interventi volti al recupero ed al mantenimento della biodiversità. Infatti le guide naturalistiche  hanno offerto e continuano ad  offrire  a privati e scolaresche la possibilità di conoscere le bellezze dei luoghi e della natura, attraverso percorsi guidati e laboratori didattici per la diffusione dell’Educazione Ambientale, suscitando un grande interesse da parte dei docenti e delle scolaresche che contano ad oggi 2500 bambini visitatori ; che insistentemente chiedono di poter continuare le attività anche in questa primavera. I giardinieri in seguito all’acquisto di decespugliatori, trattrici, rimorchi, motoseghe, autopompe e vari attrezzi agricoli, hanno  realizzato  le opere di manutenzione e  riqualificazione del verde del Parco. Villa Framarino, nel cuore dell’area naturale protetta, è l’unica sede nella Città di Bari ad essere dotata di una biblioteca-mediateca, del valore di 35.000 euro, finalizzata a diventare centro di documentazione e divulgazione della natura. Ma nessuno al Comune di Bari pare preoccuparsene. Eppure tutte le professionalità risultano indispensabili per garantire la prosecuzione della vita del Parco. E’ chiaro infatti che, senza la necessaria manutenzione, tutti gli interventi previsti e già realizzati, costituirebbero unicamente una perdita economica arrecando, altresì, un danno all’immagine del Comune di Bari e della Regione Puglia in relazione alla mancata attenzione ai suoi compiti di valorizzazione e tutela del territorio. E in termini di mancati compiti c’è da parlarne.Gli altri enti gestori del Parco sono il Comune di Bitonto e la Provincia di Bari, enti che non hanno mai adempiuto in questi due anni al versamento della quota per il Parco. E infatti il piano e il Regolamento del Parco, finanziati con 50.000 euro dalla Regione Puglia non si sono mai visti, anche se è stato nominato il Direttore del Parco e sono stati spesi 199 mila euro per l’acquisto di elementi botanici , che presto arriveranno e se non piantati perderanno la loro vitalità. E chi guiderà il fuoristrada del valore di 60 mila euro? E la fornitura di un’autobotte del valore di 70 mila euro? Nessuno parla dell’omicidio di questo parco naturale, siamo di fronte ad un’immensa  opera incompiuta, di cui gli enti interessati dovranno rispondere alla Corte dei Conti, se non si adopera a risolvere questa triste situazione. Infine il Ministero dell’Ambiente è sicuro che l’ importo di oltre un milione (precisamente 1.513.218,71 euro) proveniente dal P.T.T.A 94/96, sia stato speso, visto che fino a oggi non si sa nulla di quello che avverrà dopo il 28 febbraio. Nel caso in cui il Parco non potesse più svolgere le sue attività, chi si occuperà della diffusione della conoscenza delle bellezze naturali, paesaggistiche e storico/architettoniche presenti nel parco? Chi si occuperà dei percorsi naturalistici nella lama e laboratori didattici pratici? Chi si occuperà della biblioteca? A che destino andranno incontro i libri di testo, la strumentazione, il materiale scientifico, i macchinari e  le attrezzature agricole? Chi eviterà incendi e il deperimento delle giovani piante messe a dimora? Fino a che punto un Comune può dimostrare l’incapacità nella gestione di un Parco? I lavoratori non chiedono il rinnovo ma pretendono le dovute risposte dall’amministrazione, e in particolare dal Presidente-Sindaco Emiliano, che in questi ventisei mesi non s’è mai recato a fare visita a questo patrimonio della Città. E non bisogna nascondersi dietro i  mancati finanziamenti, ma dietro la mancanza di un accordo tra Enti che c’hanno tenuto solo a controllare nomine e fondi. Almeno finchè sono arrivati…
 
Antonio De Luigi

 


Pubblicato il 16 Febbraio 2011

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