Parco Lama Balice, riprende la trattativa per i tredici lavoratori
Continua la vertenza di tredici lavoratori alle dipendenze dell’Ente Parco ‘Lama Balice’ fino al 28 febbraio scorso e che ora hanno trasferito la loro protesta, pacata e civile, davanti al portone di Palazzo di Città. Stamani, in ogni caso, sarà il direttore generale Vito Leccese a ricevere una loro delegazione accompagnata dai rappresentanti sindacali, per capire se almeno c’è un minimo margine di manovra per rinnovare i contratti part-time, dopo che il Comune, l’anno scorso, rinunciò alla possibilità di prolungarli per diciotto mesi, quei contratti. Impegnando, come ricorda chi adesso è preda della disperazione per aver perso il lavoro, appena 20 mila euro prelevati dal Civico Bilancio. Proprio il Comune di Bari, ente Capofila della Convenzione per la gestione del Parco più grande e praticamente mai nato vicino alla Città, tiene ora il filo della speranza per trovare una soluzione che permetta di restituire il rapporto di lavoro a quei dipendenti che anche stamani, probabilmente, manterranno uno striscione per garantire il proprio diritto al lavoro, ma anche la sopravvivenza d’un Parco che ora vegeta abbandonato a se stesso, mentre si cercando rimedi tampone ricorrendo agli operai di società comunali come Amiu o Multiservizi. “In campagna elettorale tutti promettono di creare posti di lavoro ed eliminare la precarietà, mentre noi avevamo cominciato a chiedere interventi al Comune fin dallo scorso anno, prima che scadessero i contratti. Ma c’hanno abbandonato tutti, il sindaco non ha voluto neppure impegnare una piccolissima somma per prolungare i nostri rapporti lavorativi”, si sfoga uno degli operatori del parco a spasso da due settimane, con famiglia a carico. “I politici, oggi, hanno l’occasione giusta per trasformare questi tredici lavoratori precari in lavoratori a tempo indeterminato, atteso che questi già lavorano in una struttura, la cui sopravvivenza ha bisogno delle loro competenze e professionalità. E’ necessario continuare la quotidiana manutenzione e riprendere il rapporto di lavoro con queste figure altamente professionali e competenti”, chiosa invece Pompeo Fino, segretario del sindacato autonomo Confail. Le attività dei tredici lavoratori riguardano tutt le maggiori attività per non far deperire quel patrimonio verde, senza perdere di vista ‘Villa Framarino’, la masseria storica sita nel Parco, ma Vito Leccese e l’ex assessore comunale Maria Maugeri hanno già messo le mani avanti, prima che scadessero i contratti: “….non vi sono soluzioni per il rinnovo contrattuale, sia sotto il profilo giuridico che per mancanza di fondi…”. Eppure il Consiglio Comunale, ad aprile 2010, approvo’ all’unanimità un ordine del giorno nel quale si incaricava la Giunta ad utilizzare parte delle risorse finanziarie del Bilancio 2011 per il fabbisogno del personale, allo scopo di prorogare fino al 31 dicembre di quest’anno i rapporti lavorativi del personale in servizio, per altri diciotto mesi. Questo però, come detto, non è avvenuto: con “Determinazione” del 29 giugno 2010 della Ripartizione Tutela Ambiente-Sanità-Igiene, i contratti sono stati rinnovati soltanto per altri otto mesi (scaduti il 28 febbraio scorso) mediante copertura finanziaria delle economie di gara. “In parole povere non sono stati comperati libri per la biblioteca, piante, un autobotte, un trattore e quindi vengono utilizzate le somme relative alle economie di gara, ma non viene preso in considerazione l’invito ad utilizzare parte delle risorse finanziarie del Bilancio 2011”, rimarca Fino. Allora, chi porterà a termine il progetto avviato da questi lavoratori? Chi si occuperà di tutte le attività volte alla valorizzazione del Parco? Da dove verranno reperite altre figure per sostituire gli attuali dipendenti nelle mansioni di cui si sono occupati finora? Voci di corridoio fanno rimbombare che si vorrebbe affidare la gestione del Parco ‘Lama Balice’ a una Cooperativa, vincitrice di gara, ma anche in questo caso dev’essere inserito nel bando di gara l’obbligo di assunzione dei lavoratori già esistenti all’interno della struttura.
Francesco De Martino
Pubblicato il 15 Marzo 2011