Cronaca

Parco ‘Lama Balice’, tra immondizia, rifiuti dannosi e roghi tossici

Sempre peggio l’habitat ambientale all’interno del parco ‘Lama Balice’, una situazione che ha dell’increscioso -come affermano a voce alta comitati e associazioni impegnate a salvare il territorio bitontino – come se le tante parole spese in passato sul ‘polmone naturalistico’ avessero da tempo lasciato il posto a incredulità mista a rabbia degli sparuti frequentatori e proprietari delle aree interne all’oramai ex parco. Nei giorni scorsi sono i rappresentanti di un’associazione ambientalista ad accompagnare il proprietario di alcuni oliveti in via Antica Morzone: tutti ammutoliti dinanzi allo scenario che aveva dell’<<assurdo>>. Facile immaginare come i soliti ignori avessero scaricato quintali di rifiuti pericolosi, come testimoniano le immagini scattate sui luoghi di quell’ennesimo disastro ambientale. Proseguendo nel parco dimenticato da tutti, ecco una quantità incredibile di amianto in un oliveto semi-abbandonato e una miriade di tracce a testimoniare la presenza di roghi tossici, con conseguente rilascio di diossina nell’aria e nel suolo. Situazione analoga si presentava in contrada Madonna delle Grazie. Gli agricoltori della zona, con rabbia, raccontano come negli anni sono sempre stati i proprietari delle aree deturpate a bonificare di volta in volta – …e a proprie spese – ciò che veniva sversato nei terreni, intaccando i già esigui profitti. <<Al Sindaco in carica chiediamo i motivi per i quali il Comune di Bitonto, per il tramite dell’Ente Parco, non abbia predisposto adeguati piani di valorizzazione dell’area naturale contro l’abbandono criminale di rifiuti; per la flora e la fauna presente, intaccate dall’uso di fitofarmaci agricoli, da arature e piantumazioni di alberi da frutto, nonostante un vincolo idrogeologico del 100%, cementificazioni e costruzione di piccoli fabbricati, dalla caccia (illegale in un parco, anche con trappole disseminate sul territorio) perpetuati nel letto della Lama>>, l’appello delle stesse associazioni ambientaliste bitontine. Ma è mai possibile che in questi ultimi anni le istituzioni non si siano rese conto delle condizioni di un parco che non è più un parco, ma una distesa di rifiuti e spazi inceneriti dai roghi tossici? Possibile che la patata bollente stia per essere trasferita alle prossime amministrazioni che magari anch’esse rimarranno silenti e indifferenti? Ai candidati sindaci Damascelli e Ricci è stato chiesto quali misure intendano perseguire per la valorizzazione del Parco, quali per renderlo fruibile ai percorsi da trekking, che sono poco segnalati o interamente nascosti da specie arbustive o erbacee. Infine, se e come intendono rendere realmente effettivi i vincoli di tutela ambientale esistenti, minacciati da proprietà private, campi coltivati, campi rom, cave (utilizzate o dismesse) e tanto altro. Quali misure si intendono attuare circa il monitoraggio ambientale, ancor più necessario con l’estendersi del PaP su tutto il territorio comunale. Una lunga serie di domande e quesiti che, facile prevedere, rimarranno senza risposta anche dopo il 12 giugno, quando si voterà a Bitonto per il nuovo primo cittadino. E tanto per gradire, nel vuoto anche segnalazioni e appelli per migliorare lo stato in cui versa la vecchia S.P. 54, una strada che attraversa il Parco Naturale di Lama Balice. Anche sui bordi di questa carreggiata sono spesso visibili rifiuti speciali di vario genere: dalle carcasse di frigoriferi, a televisori parzialmente distrutti, passando alle carcasse di pneumatici, terminando con scarti edili, che dimostrano l’incuranza e lo stato di degrado ambientale. Sembra che questa strada, apparentemente poco frequentata, si presti ad atti criminosi a danno dell’ambiente e della salute pubblica, soprattutto se e quando tutti quei pneumatici abbandonati dovessero essere dati alle fiamme. E con il caldo afoso di questi giorni che preannunciano un’altra estate da deserto africano da queste parti, c’è poco da stare allegri.

Francesco De Martino


Pubblicato il 27 Maggio 2022

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