Cronaca

Parco Ripagnola, tutto rinviato. Le associazioni. “Noi non molliamo”

A metà maggio dello scorso anno fu organizzata, assieme a “I pastori della costa” e coinvolgendo il GAL sud est barese, il FAI di Monopoli e Conversano, ma anche Pro Loco di Mola, l’Associazione “Arcobaleno” di Rutigliano, Legambiente di Mola e l’associazione Neda di Conversano una bella e lunga passeggiata “…alla scoperta di Ripagnola”. Fu una gran festa, come ricorda Vito Farella dell’associazione in difesa dell’ambiente contro la discarica Martucci, con la partecipazione di oltre un centinaio di persone. Tanta gente che, oltre ad ammirare le bellezze naturali e paesaggistiche, raccolsero tanti, ma proprio tanti rifiuti dalla costa, smaltiti poi in accordo col servizio di raccolta rifiuti urbani del Comune di Polignano a Mare. Fu però, e soprattutto, il buon auspicio per il rilancio del tema ristagnante dell’istituzione del Parco Naturale regionale di Costa Ripagnola. <<La nostra Associazione, nata per un tema specifico, liberazione dal proprio territorio di discariche quarantennali, dalla quale deriva la sua denominazione, ha però nel suo Statuto Sociale, adottato nel gennaio del 2014, obiettivi a largo spettro nel campo della tutela ambientale, ben esplicitati dallo Statuto, che così declama: “L’associazione opera in maniera onnicomprensiva: per l’esclusiva tutela dei cittadini opera, ai sensi della Legge 8 luglio 1986, n. 349, come associazione di protezione ambientale e da ogni forma di inquinamento, per la tutela e la valorizzazione della natura e dell’ambiente….”. Dunque come non partecipare alla mobilitazione di domenica prossima, 8 giugno, per chiedere la realizzazione di una meta tanto a lungo desiderata e voluta? E’ giunto, data l’imminenza delle elezioni e della chiusura della Legislatura in corso, il momento di dare un colpo definitivo a chiacchiere, promesse e impegni da troppi anni per l’istituzione di un’area protetta a Costa Ripagnola, tra Cozze e Polignano a Mare. “Per l’istituzione dell’area protetta a Costa Ripagnola, purtroppo, continuiamo a non avere risposte da parte della Giunta Regionale pugliese”, s’inalberavano comitati e associazioni dopo le risposte mancate da parte degli uffici regionali. Chiaro che parlare di aree protette in Puglia non è facile, specie sapendo bene che si parla di patrimonio naturale collettivo e non di cementificazione, ma anche conservazione di biodiversità. E cioè, come sostengono gli ambientalisti (….razza in estinizione da tempo dalle nostre parti) punto avanzato di tutela  dell’ambiente e modello di sviluppo sostenibile. In una parola: punto di incontro fra uomo e natura. Eggià perché le “Aree Protette” garantiscono la salvaguardia e la protezione delle specie animali e della flora e in Italia ci sono ben ventiquattro Parchi Nazionali, centotrentaquattro Parchi Regionali e una trentina di aree marine protette, oltre a trecentosessanta Riserve regionali. E in Puglia? Che cosa s’è fatto di concreto per l’area sulla costa a sud del capoluogo pugliese? Parole, parole e incontri a vuoto. “La volontà politica era già chiara ed è stata espressa in una legge del lontano 1997 – torna a ripetere la consigliera di Minoranza e candidata presidente regionale dei Cinquestelle Antonella Laricchia – per questo a distanza di tanti anni avremmo voluto avere una data precisa almeno per la convocazione della conferenza dei servizi con il Comune di Polignano a Mare, propedeutica all’istituzione ufficiale dell’area”. A pochi giorni dalla chiusura dei giochi alla Regione Puglia, ancora non è chiara e trasparente la posizione del sindaco di Polignano Vitto, al quale è stato chiesto (…e richiesto) più volte di chiarire pubblicamente quale sia e sia stata la sua posizione e se intenda dialogare con la Regione per l’attuazione di una legge di istituzione del parco nel territorio di competenza, oppure no. Per quanto riguarda la valutazione degli impatti ambientali cumulativi dei due progetti edificatori proposti, da due società diverse (SERIM e GIEM), è stata sollevata in aula il caso del Comitato di VIA che ha liquidato la questione con sufficienza, come hanno sempre affermato i Cinquestelle, riferendosi all’impossibilità di valutare progetti non analoghi, cosa non vera a norma di legge: il Comitato VIA avrebbe dovuto semplicemente indicare se e quali sono gli impatti dei piani e dei progetti sul territorio interessato. Interessando potenzialmente le zone marine dinanzi alla istituenda area protetta di Costa Ripagnola.

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 24 Giugno 2020

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio