Parte la demolizione dell’Ancora, ma per il completamento del lungomare bisognerà attendere
La Giunta comunale barese, su proposta dell’assessore ai LL.PP. Giuseppe Galasso, ha approvato la demolizione del rudere dell’ex ristorante “L’Ancora”, sul lungomare Tenente Nicola Massaro di Palese. L’intervento, previsto per la fine del mese o, al più, per la prima decade di giugno avrà un costo di 250mila Euro circa e sarà realizzato nell’ambito di un accordo quadro in essere per la manutenzione di lidi e spiagge pubbliche baresi, il cui importo complessivo è dell’ordine 1.600.000 Euro. La procedura di demolizione – ha reso noto l’Amministrazione barese – è il frutto di un lungo confronto che ha interessato tutti gli enti coinvolti e che ha ricevuto le autorizzazioni necessarie e l’intervento – sempre secondo quanto si afferma nel comunicato del Comune – sarebbe stato definito in accordo con il Municipio V, poiché “particolarmente atteso dal territorio in quanto, a seguito di un incendio, l’edificio dell’Ancora è oggi ridotto a un rudere” e, quindi, inagibile. “Stimiamo che i lavori possano iniziare entro fine mese una volta completate le interlocuzioni in corso con la Capitaneria di Porto necessarie ad ottenere l’autorizzazione all’interdizione dello specchio d’acqua antistante durante le fasi di demolizione” – ha commentato l’assessore Galasso che, proseguendo ha spiegato: “Per lo stesso motivo, a tutela della pubblica sicurezza, si sta valutando di vietare anche il passaggio di persone sul molo di Palese, nonché il transito veicolare nei tratti di viabilità prospicienti la struttura”. Inoltre, ha chiarito Galasso, “tutte le operazioni di demolizione verranno accompagnate da getti d’acqua, per ridimensionare il sollevarsi delle polveri e ridurre al minimo i disagi ai cittadini”. La previsione degli Uffici comunali è di poter ottenere tutte le autorizzazioni necessarie, e di emettere tutte le ordinanze relative alla regolamentazione del traffico, entro l’inizio della prossima settimana. Perciò, se i tempi previsti saranno rispettati, entro fine mese è possibile che la ruspa entri in azione, se la ditta che dovrà eseguire l’intervento di demolizione ed asporto degli inerti è stata già individuata nell’ambito dell’accordo quadro dal quale saranno attinte le risorse per l’abbattimento di detto rudere. “I lavori, che saranno interrotti per il weekend a partire dal venerdì, dovrebbero – secondo Galasso – concludersi in circa due settimane”. L’assessore allo Sviluppo economico della giunta Decaro, Carla Palone, invece ha fatto presente che l’impegno dell’Amministrazione impegno “per la valorizzazione della costa e la riqualificazione di queste strutture sul mare, che nel passato hanno rappresentato un presidio di economia e socialità per il quartiere e per la città, ha interessato più volte l’edificio dell’ex Ancora, che è stato anche oggetto di possibile concessione”, però tali procedimenti “purtroppo non sono andati a buon fine”. Quindi, ha commentato l’assessore Palone, l’Amministrazione comunale “ha individuato una strada differente e, dopo un lungo percorso burocratico nell’ambito della conferenza di servizi, indetta per definire gli interventi da realizzare, siamo finalmente giunti all’approvazione del progetto esecutivo che ci consentirà di demolire quella struttura e restituire a breve ai baresi quel tratto del lungomare di Palese ai cittadini”. Diversa la priorità del locale Municipio per tale struttura. Infatti, stante a quanto ha dichiarato il presidente di detto Municipio, Vincenzo Brandi, in questa vicenda l’organo di decentramento territoriale “si è sempre fatto parte attiva, segnalando a chi di dovere, in più occasioni, l’urgenza di intervenire su quel sito, anche e soprattutto per questioni di sicurezza”. Inoltre, ha dichiarato il presidente Brandi: “E’ un rammarico per noi abitanti del territorio doversi arrendere all’abbattimento di un luogo a cui tutti siamo stati affezionati, ma la tutela della sicurezza di tutti oggi è la nostra priorità”. Ma tirare un vero e proprio sospiro di sollievo per l’imminente abbattimento della struttura sulla costa di Palese che un tempo ospitava il ristorante “L’Ancora” sono, verosimilmente, soprattutto i residenti della zona che, da ben sei anni, cioè da quando il gestore di tale struttura (la famiglia Lasaracina) aveva rinunciato alla concessione, sono stati costretti a convivere in presenza di un immobile divenuto quasi subito ricettacolo di immondizie, oltre che di scarafaggi e ratti. Ma i rischi maggiori di igiene e sicurezza pubblica per la permanenza di detta struttura, come è noto, si sono presentati a seguito dei due incendi, presumibilmente dolosi, che avevano interessato l’immobile nel giro di alcuni mesi, il primo dei quali nel giugno del 2018. Infatti, un residente della zona, dopo aver appreso la notizia dell’imminente demolizione dell’ex ristorante “L’Ancora”, ha esclamato: “Finalmente il Comune si è deciso ad abbattere quel rudere ormai inservibile da tempo!” Per poi commentare: “E’ un’immobile che, per la posizione in cui è situato (ndr – a ridosso di uno dei due moli del porticciolo di Palese) e per l’imbuto che determina alla carreggiata del lungomare Massaro, per questo in quel tratto anche senza marciapiede, avrebbe dovuto essere abbattuto già subito dopo il rilascio da parte del gestore, anziché perdere tutto questo tempo e tentare di riaffidarlo in concessione ad altro gestore in una posizione così critica, sia per la bellezza del lungomare, sia soprattutto per la sicurezza di pedoni ed automobilisti sul tratto di strada in corrispondenza dell’ex ristorante”. Infatti, lo stesso cittadino proseguendo ha ironicamente concluso: “Ora, però, dopo l’abbattimento speriamo che i palesini non debbano attendere altri sei anni per vedersi uniformare, in tale tratto, la larghezza della carreggiata ed il completamento del marciapiede attualmente interrotto dalla presenza dell’ex-ristorante, oltre che alla realizzazione delle le balaustre, intervallate dai muretti con i lampioni”. Infatti, il timore di questo cittadino è forse quello che con la demolizione dell’ex “Ancora” accada ciò che avvenne una decina di anni fa, dopo l’abbattimento della vicina struttura dell’ex ristorante “Da Tommaso”, dove oltre ad un’altra tanto attesa demolizione, dal Comune di Bari si dovette attendere altri quattro o cinque anni per veder realizzare il completamento del marciapiede e dei muretti con le balaustre lungo il fronte stradale su cui si erigeva l’immobile. Però, oltre a temere tale possibile ritardo, ciò che a Palazzo di Città non dovrebbero dimenticare è che sul lungomare del V Municipio di ruderi da eleminare, oltre a quello dell’ex “Ancora”, ce ne sono ancora altri (l’ex ristorante “Il Galeone” e l’ex stabilimento ittico “Mitil-Adriatica” a Santo Spirito e l’ex Ostello della Gioventù e l’ex ristorante “La Vela 2” a Palese). Ed anche per questi è già troppo tempo che la comunità locale attende una soluzione che dall’Amministrazione barese ancora non arriva, né tantomeno si sa cosa intende fare per rendere meno indecente una costa che un tempo – come si ricorderà – era anche nota come “la perla di Bari” ed ora, invece, sarebbe forse definibile come “il rottame di Bari”. Ma questo è tutto un altro discorso.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 19 Maggio 2022