Cronaca

Partiti alla stretta finale per la presentazione delle liste alle regionali

Sabato 2 maggio, alle ore 12, si chiudono i termini per la presentazione delle liste alle regionali e alle amministrative dei Comuni chiamati al voto, che in Puglia sono complessivamente 47, di cui 7 in provincia di Bari, 2 nella Bat, 10 in provincia di Brindisi, 10 in quella di Foggia, 15 in quella di Lecce e 3 in provincia di Taranto. In vista di tale scadenza tutti i partiti ed i movimenti civici che parteciperanno alla competizione sono alla stretta finale per la composizione delle rispettive liste. E, quelli obbligati alla raccolte delle firme, anche al completamento ed alla messa a punto degli elenchi dei sottoscrittori. Infatti, nei partiti maggiori, a cominciare dal Pd pugliese guidato dal candidato stesso alla presidenza della Regione, Michele Emiliano, si vivono ore febbrili, ma talvolta anche di aspre polemiche, per chiudere tutte le partite in atto con la definizione delle ultime candidature. In questa campagna elettorale lo scontro più accesso, dopo quello interno a Forza Italia che ha determinato la spaccatura del centrodestra in due tronconi, si registra nel Pd di Emiliano, anche se stenta a venire fuori in tutta la sua effettiva portata, poiché i maggiorenti del partito – secondo qualche bene informato – non vogliono innescare micce esplosive prima del voto, temendo che le deflagrazioni “danneggino il Pd più di quanto faccia già il segretario regionale”, Emiliano per l’appunto, con le sue due liste civiche. Infatti, oggi (ndr – ieri per chi legge) la direzione regionale del Pd è stata chiamata ad approvare le liste dei candidati del partito da presentare alla consultazione del prossimo 31maggio, ma c’è già chi vuol mettere in stato d’accusa il segretario pugliese, Emiliano, che è ‘imputato’ di aver voluto formare liste esterne al Pd più forti di quelle del partito stesso. Infatti, ha spiegato sempre lo stesso bene informato, il tentativo del candidato presidente di centrosinistra sarebbe quello di crearsi nel futuro gruppo consigliare regionale del Pd, ma anche nella coalizione stessa di centrosinistra, una maggioranza di sua diretta emanazione ed esterna al partito di cui, però, è segretario regionale. L’ insofferenza maggiore a questa strategia di Emiliano si registra nel Pd dauno, dove Sergio Clementi, estromesso dal partito locale, è stato poi candidato in una delle due civiche del presidente. Analoga vicenda anche per un altro candidato, Costanzo Di Iorio, l’ex sindaco di Torremaggiore in un primo tempo inserito nella lista del Pd, è stato alla fine posizionato in una delle civiche. Sempre in una lista del presidente è stato inserito il socialista Angelo Benvenuto. Mentre il giovane Francesco Di Noia potrebbe essere recuperato nella lista Pd a danno di Michele Santarelli, ex sindaco socialista di San Severo, scelto dal livello locale del partito non senza problemi con le altre fazioni interne al Pd e con gli stessi socialisti del Psi di cui è segretario regionale il barlettano Mezzina. Non è senza problemi anche la lista barese del Pd per le regionali, dove resta tutt’ora un ‘mistero’ l’improvvisa rinuncia, circa un mese fa, alla candidatura del presidente del consiglio comunale di Bari, Pasquale Di Rella, che si stava preparando alla candidatura a consigliere regionale già da dopo le amministrative dello scorso anno. Di Rella, come è noto, aveva la sponsorizzazione del consigliere regionale uscente Nicola Canonico, che non intende ripresentarsi e che nel 2010 è stato il più suffragato della lista del Pd in provincia di Bari. Secondo indiscrezione, anche il Primo cittadino barese, Antonio Decaro, è stato costretto a rinunciare alla candidatura regionale del suo segretario particolare, l’altamurano Francesco Paolicelli, per favorire le candidature dei baresi Marco Lacarra e Giovanni Giannini che, con una lista Pd fortemente depotenziata dalle candidature ‘pesanti’ presenti nelle civiche di Emiliano, potrebbero anche rischiare (almeno uno dei due) di non farcela, considerato che l’uscente Mario Loizzo è praticamente un outsider per le preferenze e, quindi, ha la riconferma assicurata. Ma la patata più ‘bollente’ per il Pd barese è quella venuta fuori dalla presenza in lista della ex schittulliana Anita Maurodinoia, che avrebbe dovuto presentarsi in una delle civiche ed invece Emiliano, temendo che potesse scalzare qualcuno dei suoi favoriti più diretti, l’ha preferito dirottarla nel Pd. Decisione che sta creando non pochi mal di pancia, e polemiche, tra i dirigenti regionali del partito, oltre che tra gli altri candidati della lista, nonostante questa risulti ancora incompleta di un paio di nomi, quando mancano solo pochi giorni alla presentazione. Ore decisive  

al fine della chiusura delle liste anche nell’area di centrodestra, dove, come è noto, gli schieramenti in campo sono ormai due: quello a sostegno di Francesco Schittulli (Lista Fitto, Area popolare-Mps e Fdi) e quello di Adriana Poli Bortone(Forza Italia, Noi con Salvini ed altre due minori). Su questo fronte lo scontro in atto in Puglia tra Berlusconi e Fitto sta di fatto generando una corsa alla ricerca di candidati nuovi, ma anche di veterani della politica, e quindi di consensi, che alla fine potrebbe ridurre di molto i margini di vantaggio attribuiti ad Emiliano. Vantaggio che, però, stando diviso il centrodestra su due distinti candidati a presidente, oggettivamente potrebbe non basterebbe a ribaltare l’attuale situazione che vede favorito il candidato governatore del centrosinistra. Ma questo è un altro discorso. Per ora, infatti, di certo c’è soltanto che Fitto misurerà per la prima volta la propria forza esclusiva con una propria lista, il cui nome, “Oltre con Fitto”, e simbolo hanno fatto il loro debutto lunedì scorso. Lista che, secondo indiscrezioni, sarebbe già completa per le province di Lecce e Foggia, ma che per le atre quattro, ed in particolare per quella barese, ci sono ancora difficoltà a chiudere. Infatti, non è da escludere che in essa, oltre a tutti i consiglieri regionali “fittiani” uscenti (tranne il barese Boccardi che non si ripresenta), tra i nomi dei candidati potrebbero spiccare anche quelli di alcuni parlamentari. E per una sfida all’ultimo voto con Forza Italia, tra i “fittiani doc”, evidentemente nessuno può permettersi di tirarsi indietro.

 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 29 Aprile 2015

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