Cultura e Spettacoli

Pascarosa, che sa di fiocco di bambino appena nato

Esiste fra Cisternino e Ostuni una quieta contrada immersa tra gli ulivi e dal nome lieve, che dà di fresco e di fragrante, “uno dei nomi più dolci che abbia mai sentito… che sa di fiocco di bambino appena nato” : Pascarosa. A parte un grosso trullo e pugno di case raccolte intorno alla chiesa della Madonna del Carmelo nelle vicinanze di una stazioncina e di una specchia, non esiste altro in questo luogo ameno. Un luogo dove l’animo bisognoso può trovare rifugio. Ne sa qualcosa Anna Garofalo, valente teatrante nostrana che a questa contrada ha dedicato un breve racconto edito di recente dall’Associazione Culturale Terrae. S’intitola ‘Pascarosa, piccolo viaggio casuale’ questo sapido resoconto di viaggio e permanenza steso d’impulso da una donna in fuga dalle delusioni d’amore. Com’è Pascarosa? E’  “il posto più nessuno del mondo”, uno di quei posti “dove non si va, ma si capita”. Un posto anonimo, allora? Lo fosse, non avrebbe esercitato sulla protagonista l’azione benefica di cui in queste trenta pagine resta memoria grata. Perché le ferite del cuore sono le più difficili da curare, specie se il cuore appartiene a una donna spigolosa e tormentata, coi conti in sospeso col prossimo, ma anche per proprio demerito, dal momento che con senso autocritico si dà del “perennemente rimandata a settembre sulla vita”. In questi casi l’aiuto migliore viene dalle femmine. E qui le femmine sono due, Carlotta e Teresa. La prima è una  meticcia obesa e delicata, una compagna di viaggio dai cento nomignoli e ideale per condividere un’avventura ai limiti del picaresco. La seconda è un albergatrice dallo stile casereccio e spiccio che ha il dono di dire le cose giuste senza aprire bocca. Alleati preziosi per rimettere ordine in un pensiero destabilizzato. ‘Pascarosa’ è anche un’occasione per vuotare il sacco. La Garofalo, che si mette alquanto a nudo e persino con un pizzico di spavalderia, rimembra e rimugina, si fa domande e si risponde da sola, fa bilanci, si osserva, osserva, si giudica, giudica… Tutto ciò dà vita ad una narrazione anarchica, mordace, appassionata e sfiziosa che svela una Puglia discreta e non ruffiana, paga di sé stessa e affatto narcisista, una terra e un popolo che finalmente non si mettono in posa, non alzano la voce dietro alcuna bancarella a smerciare stereotipi a prezzi stracciati. Qui la parola lascia il segno, prende, coinvolge. A parte un certo indulgere nel bozzetto di un Mezzogiorno datato, ‘Pascarosa’ rimane un racconto da leggere tutto d’un fiato, una di quelle cose che riconciliano col piacere del libro, piacere oggi compromesso da un’editoria snaturata. – ‘Pascarosa’ è anche uno spettacolo teatrale interpretato dalla stessa Garofalo, diretta da Rocco Capri Chiumarulo ; lo spettacolo andrà in scena al Nuovo Abeliano il 18 e il 19 marzo alle 21. (alla fisarmonica il M° Vince Abbracciante ; collaborazione tecnica di Paolo Mastronardi)

Italo Interesse

 


Pubblicato il 15 Marzo 2016

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