Cultura e Spettacoli

“Pasolini, una vita tra sacro e profano” al castello di Sannicandro di Bari

Il castello Normanno Svevo di Sannicandro di Bari ha accolto ieri venerdì 17 giugno, con il patrocinio del Comune ,  la Compagnia  teatrale  “Appunti  e  Scarabocchi” che ha  presentato

“ Pasolini,una vita tra sacro e profano”, con la regia di Vito Basiliana e con un cast d’eccezione formato da Maurizio Della Villa, Vito Basiliana, Marina Tritto e Luciana Girgenti. Poeta, scrittore, saggista,drammaturgo,giornalista,regista,attore,pittore,veggente, Pier Paolo Pasolini è stato uno dei più grandi intellettuali del Novecento,ancora attualissimo per le sue idee e la sua visione, e nel centenario della sua nascita, anche Sannicandro di Bari ha voluto unirsi al mondo culturale  celebrando l’uomo che indiscutibilmente è un monumentale pilastro della letteratura italiana.,.

L’assessore ai Beni e alle Attività Culturali, avv. Gianfranco Terzo, nella sua brillante presentazione dell’evento, ha ricordato le parole di Moravia ai funerali del grande letterato “ Di poeti così grandi non ce ne sono tanti nel mondo. Ne nascono soltanto 3 o 4 ogni secolo. Quando sarà finito questo secolo Pasolini sarà tra i pochissimi che conteranno come poeta”. La Compagnia teatrale Appunti e Scarabocchi  con il progetto “ Pasolini per sempre “ presenta un exursus tra vita, opere e pensiero del grande genio italiano, seguendo il desiderio di rilettura,di conoscenza intensa ed articolata della sua esperienza umana e artistica, e l’apertura verso il mondo pasoliniano che da anni è continuamente oggetto di riscoperta dell’immenso lavoro e della poetica che ci ha donato.

Uno sviluppo culturale incentrato sul rapporto tra cultura e condizioni di vita differenti: la cultura dei migranti, degli stranieri, dei rifugiati politici e la nostra cultura, in quanto abitanti del paese mondo, con particolare riferimento a quelle zone disagiate del pianeta cosiddette “ sottosviluppate” o “ in via di sviluppo”. Un uomo decisamente avanti rispetto al suo tempo, con 33 processi affrontati per censura e offesa alla sua nazione. Una serie infinita di condanne della società borghese. Insomma, un  intellettuale scomodo, non integrato,non coercibile, che esordisce come poeta e poi scrive romanzi, dirige film, commenta e critica le vicende quotidiane. E’ un diverso, e la sua morte, drammatica, è preannunciata

 

Piero Ferrarese


Pubblicato il 18 Giugno 2022

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