Cultura e Spettacoli

‘Pasquale Sorrenti, il principe dei librai’

Cominciò nel dopoguerra, come si cominciava nel dopoguerra : pochissimi mezzi e una passione disperata. La sua prima libreria, un localetto in via A. Gimma, non ospitava più di ottocento volumi. Poi si trasferì in via Andrea da Bari e quei libri si moltiplicarono vertiginosamente. Nel giro di pochi anni la sua nuova libreria era evoluta nel più accreditato salotto letterario del capoluogo. A lui, scomparso una quindicina d’anni fa, è stato recentemente dedicato un giardinetto all’altezza di Santa Scolastica. Quel primo omaggio ha fatto da anticipo ad un secondo omaggio :  un libro che mette assieme interventi a firma di scrittori, saggisti e pubblicisti che ebbero il privilegio di conoscere personalmente quello che certamente fu “un libraio sui generis”. Quel libro sarà presentato oggi alle 18:30 nella Sala Massari del Comune di Bari. ‘Pasquale Sorrenti, il principe dei librai’ (LB edizioni) raccoglie una variegata serie di contributi, utili a mettere a fuoco un personaggio succoso e complesso. Nel suo commosso “ricordo”, Rino Bizzarro s’interroga sulla fine del patrimonio librario di Sorrenti, patrimonio che il libraio barese donò al Comune di Bari quando fu costretto a chiudere la sua storica libreria : “Da allora nessuno ne ha saputo più niente, né qualcuno lo ha più visto, stando al racconto e alle testimonianze delle persone da me contattate”.. Graziella Laurora riferisce di quando domandò a Pasquale perché al civico 79 di via Andrea da Bari l’insegna recasse scritto ‘libri’ anziché ‘Libreria’ : “Glielo chiesi, mi guardò con affettuosa arguzia e mi sorrise dondolando la testa. I libri non erano solo merce, erano tutti amici suoi, erano la materializzazione del pensiero dell’autore, vivente e palpitante ; ecco perché faceva molta attenzione a chi li vendeva, perché voleva essere sicuro che fosse l’acquirente giusto”. Giorgio Saponaro, che di Sorrenti fu intimo amico spiega che “per essere amici bisogna avere prima di tutto qualcosa in comune : tra me e Pasquale c’è stato l’amore per il libro, la devozione.” E così via. Egidio Pani si allarga al frizzante fermento culturale della Bari post-bellica in cui maturerà il fenomeno della libreria Sorrenti. Gianni Cavalli riporta un intervento del padre che fotografa bene il personaggio : “Sorrenti ci tiene a essere considerato un libraio autentico, di quelli che suggeriscono, consigliano, rintracciano libri introvabili. Il tutto in una dimensione umana”. Il testo riporta anche un articolo di Vittorio Stagnani redatto in occasione della scomparsa di Pasquale Sorrenti : “Se esiste un regno dei librai, lui era uno dei principi”. Non meno preziosi gli interventi di Raffaello Mastrolonardo, Anna Santoliquido, Sabino Scianatico ed altri. Chiude il volume una post fazione di Pierluigi Sorrenti che a proposito del padre conclude : “Tutto questo mi ha insegnato una sola cosa : chi vive così la sua vita non può che rendere speciale tutto ciò che ne fa parte”.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 22 Marzo 2018

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