Primo Piano

Passaggi a livello di Palese e Santo Spirito, firmata l’intesa per i “muri”

 

È stato firmato nella mattina di ieri, a Palazzo di Città, il protocollo d’intesa tra il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ed il responsabile della struttura “Programma soppressione passaggi a livello e risanamento acustico” di Rfi (Rete ferroviaria italiana), Gianluigi De Carlo, per l’attuazione del programma di progettazione delle  opere alternative ai 7 passaggi a livello presenti sulla tratta ferroviaria che attraversa le ex frazioni baresi di Palese e Santo Spirito. A darne notizia è il Comune di Bari stesso che in un’apposita nota titolata “Progettazione opere temporanee alternative ai passaggi a livello di Palese e Santo Spirito” ha pure precisato che “I progetti predisposti saranno valutati di volta in volta e sottoposti singolarmente all’approvazione del Consiglio comunale”. Progetti di cui materialmente le comunità interessate dagli interventi in questione al momento conoscono poco o nulla, se non attraverso qualche “si dice” o sommaria informazione fatta trapelare dalla sede centrale del Comune o da Rfi. Infatti, il Comune di Bari – stante a quanto riferisce un consigliere municipale di Palese e Santo Spirito, Giuseppe Cassandra di Forza Italia, – finora non ha neppure portato a conoscenza il “Municipio” territorialmente competente che, essendo un organo di decentramento i cui componenti sono i rappresentanti politici che dovrebbero essere i primi e più diretti interlocutori tra Amministrazione barese e cittadini del posto, avrebbe dovuto quantomeno essere informato come Istituzione. “Invece no!” – ha esclamato Cassandra, che ha poi aggiunto: “Probabilmente anche noi, rappresentanti del popolo di Palese e Santo Spirito, saremo messi al corrente dall’Amministrazione barese a cose già decise”. E, quindi, alla fine il “Municipio 5”, quello di Palese e Santo Spirito per l’appunto, sarà informato solo per una formale ed ininfluente presa d’atto. Ma è anche grave che i rappresentanti comunali locali (Cavone e Maiorano, entrambi del Pd, e Picaro di Ap-Ncd), che sui social network sono sempre molto attivi e presenti quando si tratta di evidenziare fatti o eventi riguardanti la loro attività politica ed amministrativa, in questo caso sono pressoché latitanti nell’informare gli utenti e la cittadinanza tutta sugli effettivi contenuti progettuali del protocollo d’intesa tra Comune ed Rfi, per la soppressione dei 7 passaggi a livello delle ex FF.SS. che esistono sul territorio che rappresenta il loro principale bacino di utenza elettorale. Infatti, a Palese e Santo Spirito – stante a quanto riferiscono in molti – non si sa proprio nulla di ciò che a Bari il Comune ha deciso di fare in alternativa alla soppressione dei passaggi a livello. Quel poco che, invece, è finora noto è avvenuto o attraverso organi di informazione come il nostro, che hanno più volte trattato della questione, oppure perché è trapelato attraverso fonti interne ad Rfi, che hanno riferito qualche dettaglio in più sulla richiesta di chiusura dei passaggi a livello di Palese e Santo Spirito presentata al Comune e delle opere proposte, ed accettate dal Comune, da realizzare. Insomma, su tale questione vige un silenzio che – a detta di molti cittadini del posto – è a dir poco sospetto per le modalità con cui sta avvenendo alle comunità interessate che, dopo essere state per anni ingannate da false rassicurazioni di interramento dei binari, ben presto potrebbero ritrovarsi con dei muri al posto dei passaggi a livello ed opere alternative minimali rispetto a quelle necessarie a garantire la mobilità automobilistica e ciclopedonale sul territorio, senza particolari disagi e, soprattutto, con un’idonea vivibilità dei quartieri, che rispetti tradizioni ed esigenze degli abitanti ivi dislocati. “Oggi abbiamo siglato un’intesa con Rfi – assicura il sindaco Decaro con una dichiarazione presente nella nota del Comune – in modo da cominciare a progettare, nelle zone più esterne di Palese e Santo Spirito, delle opere alternative ai passaggi a livello esistenti, che saranno realizzate in aree non edificate, non impatteranno sulla vita dei residenti e contribuiranno a decongestionare il traffico in alcune aree dei quartieri”. “Si tratta di interventi temporanei – prosegue il Primo cittadino barese – che quindi non compromettono il progetto di interramento dei binari previsto, per cui vi è la necessità di reperire un finanziamento molto più ampio. Oggi ho anche chiesto di poter incontrare i vertici di Rfi per definire tempi e termini utili ad attivare il progetto di interramento, perché vorremmo conoscere i motivi del rallentamento di tutta la procedura e sapere se vi sono state delle varianti rispetto al progetto iniziale”. “Di certo – conclude Decaro – il Comune di Bari intende proseguire nella direzione della soluzione definitiva al problema proprio per garantire una maggiore sicurezza dei cittadini e una migliore fluidità del traffico veicolare”. Di tutt’altro tenore rispetto a quella del sindaco Decaro la dichiarazione rilasciata dal rappresentante di Rfi firmatario dell’intesa con il Comune. Un tenore sicuramente meno enfatico e più realista, perché circoscritta evidentemente al solo ed effettivo contenuto degli atti sottoscritti. Infatti, ha dichiarato con più sobrietà (e verosimilmente anche lealtà) De Carlo: “L’accordo sottoscritto oggi dal Comune di Bari e da Rete ferroviaria italiana ha una valenza significativa per la linea ferroviaria a nord di Bari” spiegando che esso “è il primo atto che consente di avviare concretamente la progettazione e la realizzazione, per fasi, delle opere che sostituiranno i passaggi a livello di Palese e Santo Spirito”. “Opere che – sempre secondo il responsabile di Rfi – daranno benefici sia al traffico stradale, grazie alle viabilità alternative che saranno realizzate, sia al traffico ferroviario, in termini di sicurezza, standard di puntualità e regolarità”. Ma ad un attento lettore di tali dichiarazioni (entrambe rese note dal Comune con lo stesso comunicato informativo dell’accordo con Rfi) non possono di certo sfuggire talune differenze e contraddizioni tra ciò che ha dichiarato il sindaco di Bari e le affermazioni del rappresentante di Rfi. Infatti, scendendo nei particolari, è di tutta evidenza che Decaro parla di “opere alternative ai passaggi a livello” mentre De Carlo le definisce “opere che sostituiranno i passaggi a livello”. Vale a dire che, secondo quanto dichiara Decaro i passaggi a livello dovrebbero comunque rimanere pur provvedendo Rfi a costruire opere alternative. Mentre, secondo quanto esplicitamente dichiarato da De Carlo i passaggi a livello dovrebbero essere puramente e semplicemente sostituiti dalle opere a realizzarsi previste nell’intesa. Opera su cui, però, nessuno dei due esponenti, ha fornito alcun cenno e delucidazione. A questo punto, appare scontato che le comunità interessate sono quantomeno curiose di conoscere quale delle due versioni è quella attendibile. E ciò per meglio sapere se al posto degli attuali passaggi a livello saranno elevati, oppure no, i muri fino a quando non ci sarà il pure annunciato interramento di Decaro. Interramento – da sottolineare ai lettori meno attenti o ingenui – di cui il rappresentante di Rfi non fa alcun cenno nella propria dichiarazione; ma che il sindaco Decaro, però, pur paventa come soluzione definitiva al problema della linea ferroviaria che – come è noto – spacca letteralmente in due i centri abitati di Palese e Santo Spirito. Inoltre, il sindaco di Bari nella sua dichiarazione parla delle opere alternative definendole “temporanee” e che in altri termini significherebbe “provvisorie”. Pero, tale provvisorietà non c’è invece traccia nella contestuale dichiarazione del rappresentante di Rfi. Provvisorietà che – sempre secondo il sindaco Decaro – è finalizzata a dare il tempo per reperire i necessari finanziamenti per l’interramento. Ma, prescindendo dal dato di fatto che in Italia per consolidata e comprovata consuetudine non vi è nulla di più definitivo del provvisorio, molti comuni cittadini di Palese e Santo Spirito si chiedono: “E’ mai possibile che Rfi, oggi, mette a disposizione e spende diverse decine di milioni di Euro per opere provvisorie, per la cui realizzazione, secondo un crono programma scaglionato, andranno via almeno 3 o 4 anni  e contemporaneamente si preoccupa di far finanziare un intervento di interramento, per il quale quelle stesse opere sarebbero sicuramente di intralcio ( vedi sottopassi ciclo pedonali, ecc.), oltre che inutili in caso di eliminazione dei binari dal piano stradale?”. “Logica e buon senso – afferma sconfortato un cittadino del Municipio 5 – vorrebbero che qualcosa non quadra in ciò che assicura il sindaco Decaro”. Infatti, peccato che il Primo cittadino barese si preoccupi solo ora delle risorse necessarie all’interramento dei binari a Palese e Santo Spirito, dimenticando facilmente – e forse in maniera fin troppo interessata – che tali risorse finanziarie nel 2009 erano già disponibili pro quota, sia dal Governo nazionale che dal Fondo di sviluppo (2007-2014) della Ue, e soprattutto che fu l’allora amministrazione Emiliano, di cui lui stesso faceva parte proprio in qualità di assessore alla Mobilità e Trasporti, ha chiedere a Regione e Governo di dirottare tali risorse allo spostamento dei binari presenti nella parte sud del capoluogo. Ossia nei quartieri Madonnelle e Japigia, dove non ci sono né passaggi a livello da eliminale, né opere sostitutive da realizzare, perché già realizzate dove necessario (vedi sottopasso ciclopedonale scuola “Marconi” e cavalcavia di via Di Vagno). Infatti, come il sindaco Decaro sicuramente  ricorda, uno dei suoi vanti ben propagandati con i baresi, durante la propria campagna elettorale a sindaco del 2014, fu proprio quello di essere riuscito a dare priorità allo spostamento dei binari nella parte sud della città, fino a Torre a Mare, con il finanziamento definitivo Cipe del 2012. E per questo che ora a Palese e Santo Spirito c’è molta diffidenza nei confronti del sindaco Decaro e delle rassicurazioni sue e dei suoi “sodali” locali sulla promessa di futura eliminazione dei binari e provvisorietà dei muri, che invece – a detta di autorevoli fonti, evidentemente più attendibili e veritiere, –  ben presto prenderanno il posto dei 7 passaggi a livello, spaccando definitivamente in due i centri abitati delle ex frazioni a nord del capoluogo e senza neppure più alcuna speranza per i residenti di vedersi un giorno eliminato l’obbrobrio dei binari e dei muri, con l’effettiva ricucitura del territorio cittadino. “Per cui – esclama afflitto e sconsolato qualche cittadino del posto, solito malpensante, ma bene informato – caro Sindaco di Bari risparmiaci almeno la tua rituale propaganda”.            

     

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 26 Maggio 2016

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio