Cultura e Spettacoli

Passioni romantiche per una “Norma” neoclassica

Un allestimento elegantemente e lussuosamente neoclassico ha fatto da sfondo alla riedizione della “Norma” di Bellini al  Petruzzelli: un contesto quasi algido di bianche architetture e di reminiscenze classicistiche a contrasto con la contemporaneità dei coloratissimi bozzetti di Mario Schifano e, soprattutto, con una protagonista dalla vena neoromantica, nella rilettura del regista Federico Tiezzi. E proprio il contrasto tra un mondo ideale dall’armonia apollinea, sfera in cui si muove la dimensione del sacro a cui Norma è destinata, e le passioni terrene a cui la protagonista non ha saputo rinunciare, espresse- oltre che con un impeto passionale- anche con la ricerca spasmodica di un modello di famiglia borghese mai del tutto realizzato, rappresenta il filo conduttore della rappresentazione firmata da Tiezzi e da Roberto Abbado, impegnato nella direzione musicale con l’Orchestra della Fondazione Petruzzelli. Grande protagonista il Coro in Norma, diretto da Franco Sebastiani, in una rappresentazione impeccabile sotto molti aspetti. Primo tra tutti il gran gusto di scenografia (Pierpaolo Bisleri lo scenografo che ha lavorato sui bozzetti dell’indimenticato Mario Schifano) e della regia, che ha riprodotto- perfino nei particolari delle scene guerresche- un apparato iconografico di estremo interesse storico-artistico e una grande accuratezza nella “pulizia” dei gesti. Se- come canta Norma- a essere punito è l’eccesso, nessuna ridondanza può essere rimproverata a questo allestimento, pure nella ricchezza degli elementi scenici. La regia di Tiezzi, quanto mai ricercata, ha saputo valorizzare al massimo i personaggi sulla scena, a cominciare dalla Norma del soprano Carmela Remigio, molto classica nell’invocazione della “Casta diva” e appassionata interprete dei duetti con il tenore Andrea Carè, a suo agio nel ruolo di Pollione, e con una straordinaria Adalgisa- il mezzosoprano Sonia Ganassi. Un cast di rango, completato dal mezzosoprano Laura Comi nel ruolo di Clotilde e dal tenore Massimiliano Chiarolla/Flavio. Raffinatissimi i costumi di Giovanna Buzzi e perfetto il disegno delle luci, firmato da Gianni Pollini, luci a cui è stato affidato il compito di rievocare il rogo di Norma e anche- per una sciaguratamente dolosa coincidenza- il rogo del Petruzzelli nella sera della recita di vent’anni fa del capolavoro belliniano. In un effetto davvero coinvolgente, nel finale non si è assistito alla scenograficamente consueta ascesa al rogo di Norma e Pollione mano nella mano, ma è calato un sipario dorato leggerissimo, che è sembrato incendiarsi di una luce rosso fiamma. Un simbolo di incendio per le dorature del teatro, che si sono “rimpadronite” nuovamente del teatro dall’ormai lontano 1991. Questa edizione della “Norma” è realizzata dalla Fondazione Petruzzelli in coproduzione con il Teatro Comunale di Bologna e il Teatro Verdi di Trieste. In replica: venerdì 27 maggio alle 20.30 e domenica 29 maggio alle 17.00. Info botteghino: 080.975.28.40, www.fondazionepetruzzelli.it.
 
Mariapina Mascolo
 
 
 
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 27 Maggio 2011

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