Cronaca

Pd: appello finale al voto di Blasi ed Emiliano

“Siamo alle fasi finali di una campagna elettorale estenuante, confusionaria, a volte persino rissosa, piena di bugie. Di una campagna elettorale così non ne ho memoria”. A parlare è Sergio Blasi, segretario regionale del Pd, che ha lanciato un ultimo appello al voto, “non quello utile, perché è un’espressione che non mi piace, ma al voto vincente”. Ultimi colpi di coda quelli del Partito Democratico pugliese che nella giornata di oggi organizzerà una manifestazione davanti al Castello Svevo, con la speranza di sedurre qualche altro indeciso con le proposte senza dubbio più verosimili, rispetto a quelle di Berlusconi e del comico genovese. Qualche battuta sul cattivo gusto dell’ex premier che ha pensato di convincere i cittadini a votare per lui, consegnando lettere sul rimborso Imu, lettere “del tutto simili a veri e propri moduli, che hanno spinto soprattutto gli anziani davanti ai Caf cittadini e agli uffici postali con l’unica speranza di ottenere un rimborso” ha dichiarato il segretario Blasi. Un populismo ed una demagogia che possono portare a risultati negativi, soprattutto quando fanno leva sulla rabbia e sulla delusione degli italiani. “Ma questa rabbia si deve tramutare in voglia di cambiamento, altrimenti a cosa serve? Dobbiamo far comprendere al Paese – ha poi proseguito il segretario regionale – che siamo ad un punto di svolta, di radicale cambiamento ed è dunque necessario dare il proprio voto all’unica coalizione seria ed affidabile che c’è sullo scenario politico del momento”. Una partita che si gioca soprattutto al Senato, dove anche solo un voto potrebbe cambiare le carte in tavola. Da qui, l’attenzione del Partito Democratico concentrata soprattutto sul voto per Palazzo Madama. Se, infatti, alla Camera sembra che il gap tra le due coalizioni maggiori sia ormai incolmabile, non sarebbe così al Senato. La Puglia è una di quelle regioni in “bilico” al pari di Sicilia e Lombardia ed è proprio in questa logica che i Democratici invitano gli elettori dei partiti affini, in primis Rivoluzione Civile, a non disperdere il proprio voto in partiti che difficilmente riuscirebbero a superare lo sbarramento dell’8% e che permetterebbero di avere una rappresentanza nella seconda Camera. “Rischiamo di consegnare il Paese nelle mani di Berlusconi per l’ennesima volta, proprio nelle mani di colui che ha governato così lungamente portando l’Italia sull’orlo del precipizio. Dunque, è necessario richiamare i cittadini alla responsabilità” ha dichiarato Sergio Blasi. Un appello che fonda le sue basi nell’invito ai pugliesi a ricordare in quale modo la Puglia sia stata governata negli ultimi anni, proprio da un’amministrazione di centrosinistra. Una coalizione che mostra la sua unità e la sua compattezza, con lo scopo di denunciare l’eccessivo individualismo, malattia di cui è stata vittima la politica degli ultimi anni. “Durante questa campagna elettorale – ha poi affermato il sindaco e presidente del Pd pugliese, Michele Emiliano – abbiamo consegnato agli italiani un ragionamento, sarebbe stato di certo molto più semplice promettere balle, ma non lo abbiamo fatto”. Emiliano ha poi sottolineato l’importanza della compattezza di coalizione, un’unità che avrebbe incluso anche Antonio Ingroia, leader di Rivoluzione Civile, con il quale il primo cittadino ricorda lo stretto legame di amicizia che li unisce oramai da tempo immemore. “Lo sbarramento dell’8% al Senato è praticamente irraggiungibile per la lista di Ingroia, dunque è necessario riflettere bene sul voto da dare al Senato. Se dovessimo vincere, sono convinto che potremmo aprire un dialogo anche con Rivoluzione Civile. E’ utile in questo contesto tenere unita la sinistra ed evitare che si spacchi in due, persino Vendola sta mettendo da parte alcune delle sue posizioni più radicali, in nome dell’unità” ha sostenuto Michele Emiliano, il quale ha poi sottolineato la necessità di introdurre nella Costituzione italiana una norma che proibisca, in campagna elettorale, determinate forme di propaganda che traggono in inganno i cittadini, con un evidente riferimento al modus berlusconiano di condurre la campagna elettorale. Della vicenda di Cassano non se ne fa menzione. A domanda precisa sull’argomento, Emiliano risponde: “Conosciamo solo un Cassano, di nome fa Franco”.

Nicole Cascione


Pubblicato il 22 Febbraio 2013

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