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Pd pugliese, giochi già fatti anche per i segretari provinciali

La chiamata a raccolta per il congresso pugliese del Pd parte oggi con le consultazioni dei tesserati in alcuni circoli territoriali e si concluderà entro domenica 12 febbraio, ma in realtà i “giochi” interni sono già stati fatti. Infatti, come è noto, il successore di Marco Lacarra alla guida della segreteria regionale sarà Domenico De Santis, vice-Capo di Gabinetto del presidente della Regione, Michele Emiliano, e sono stati già definiti i nomi dei prossimi segretari provinciali in 5 delle 6 federazioni della Puglia. Manca all’appello solo il nome del responsabile del Pd nella Bat, ma stante a qualche bene informato è questione di qualche ora ancora e poi anche quella casella sarà riempita. I prescelti a rappresentare il partito a livello provinciale in Puglia hanno un’età media di 40 anni e, tra quelli già scelti, tre sono stati indicati dai sostenitori della mozione Bonaccini e due alla Schlein. Soltanto nella Bat la partita non è stata ancora chiusa, perché i due candidati in corsa, Lorenzo Macchio e Nicola Ventura, non hanno finora trovato un’intesa e non è da escludere che entro domenica si vada ad una conta. Nelle altre cinque province pugliesi, contestualmente all’accordo unitario per la segreteria regionale al “bonacciniano” De Santis (ma che sarebbe forse definire più appropriatamente “emilianiano”!), è stata raggiunta anche l’intesa sulla suddivisione delle segreterie provinciali tra le due aree interne al Pd più di peso nella nostra regione. Ossia quella che sostiene a segretario nazionale Stefano Bonaccini e quella di Elly Schlein. Per Lecce l’intesa interna prevede a segretario l’elezione in quota Schlein di Luciano Marrocco, ex segretario leccese dei giovani dem, vicino alla presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, che incasserà anche il presidente e vice segretario del partito. In Capitanata, il candidato unitario alla segreteria dauna di area Bonaccini sarà il Primo cittadino di Monte Sant’Angelo, Pierpaolo Darienzo, vicino al vice-presidente ed assessore al Bilancio dell’esecutivo regionale, Raffaele Piemontese. Per Bari e provincia il nuovo segretario dem sarà, sempre in quota Bonaccini, il sindaco di Bitritto, Pino Giulitto, vicino al Primo cittadino barese e presidente dell’Anci, Antonio Decaro. Nella provincia ionica prossima segretaria sarà la “bonacciniana” Anna Filippetti, consigliere comunale di Laterza e componente dell’Assemblea provinciale di Taranto, e d’ora in poi anche prima donna alla guida del Pd ionico. A completare la mappa pugliese dei prossimi sei vertici provinciali dem è il nome di Francesco Rogoli, per l’area Schlein, alla guida del Pd della provincia di Brindisi. Insomma, il congresso pugliese dei Dem, prima ancora che sui contenuti, è stato fatto sui nomi da incasellare. Ora non resta che ufficializzarli con il voto (farsa!) dei circoli, perché essendo candidati unitari non ci sarà alcuno scontro interno e, quindi, rischio di ballottaggio ai gazebo. Per la cronaca riferiamo anche che la campagna per le nuove adesioni al Pd si è chiusa in Puglia con 17.700 nuovi iscritti, di cui un migliaio solo a Bari città ed altri 4000 circa in provincia; 3500 a testa nelle provincie di Lecce e Taranto, 3000 a Foggia e 1000 a Brindisi. Invece, per i rinnovi delle tessere censite nel 2022, circa dieci mila, il dato non è ancora definitivo, perché i già iscritti al partito hanno tempo per la reiscrizione fino al 12 febbraio prossimo. Pertanto, ben che vada con i rinnovi, è appurato il dato che il Pd pugliese per il 2023 avrà un numero di tesserati abbondantemente sotto la soglia delle 30mila unità, che è un dato di gran lunga inferiore a quello registrato per il precedente congresso regionale. L’attesa vera per i Dem pugliesi sarà, però, quella del 26 febbraio prossimo, allorquando si dovranno contare sia i partecipanti al voto delle primarie, per la scelta tra i due aspiranti alla segreteria nazionale che avranno ottenuto più voti tra gli iscritti, che le percentuali di consenso di questi ultimi ai gazebo, dove a votare – come è noto – potranno essere anche semplici simpatizzanti non iscritti e comuni elettori non realmente dem. Ed in Puglia, per un congresso già fatto a tavolino, questa sarà verosimilmente la sfida più significativa, perché un partito che nei sondaggi nazionali viaggia ormai introno al 13%,  illudendosi di poter risalire la china soltanto con nomi nuovi ma metodi vecchi, difficilmente potrà risorgere elettoralmente senza una linea politica chiara e contenuti programmatici che tengano conto effettivamente dei nuovi bisogni ed interessi delle categorie sociali che aspira a rappresentare nelle istituzioni.  Ma per far ciò è forse necessario far chiarezza con momenti di confronto intero reali e non fittizi. E soprattutto uscire dagli equivoci in cui il Pd nazionale, ma anche pugliese, è finito da tempo. E questa sicuramente è la vera posta in gioco per i Dem, in Puglia come a pure a Roma.

 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 7 Febbraio 2023

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