Cronaca

Pedoni e strisce, indolenza e abusi

Da qualche giorno sono in funzione in punti diversi di Lugano, a titolo sperimentale e per tre mesi, colonnine segnala-pedoni. Parliamo di un sistema di ‘assistenza all’attraversamento’ consistente in una colonnina metallica alta un metro e venti e che, premuta al vertice, s’illumina lampeggiando per una decina di secondi. Duplice l’obiettivo : allertare l’automobilista e sensibilizzare il pedone, proprio per il fatto di attivare la colonnina, ad un attraversamento ‘consapevole’. Come si vede, la novità, che trova posto sui tratti di marciapiede molto lunghi e compresi fra incroci lontani, evita al traffico gli stop imposti dai tradizionali semafori azionati dai pedoni. In altre parole, il passante aziona la colonnina, l’automobilista rallenta il necessario perché l’altro attraversi, quindi riprende la corsa. I vantaggi sono palesi : circolazione più fluida, risparmio di tempo ed energia. Ma servono utenti della strada responsabili, compresi l’uno delle esigenze dell’altro, ovvero automobilisti che non superino i limiti di velocità e pedoni non avventati. Può un sistema siffatto attecchire nel capoluogo pugliese, dove tra l’altro gli isolati sono corti? Certo che no. Sarà sempre guerra tra pedoni ed automobilisti a Bari, città dove, al di fuori degli incroci semaforizzati, i passaggi zebrati non sempre vengono segnalati dagli appositi cartelli (e sorvoliamo su strisce così stinte da essere divenute invisibili).  All’indisciplina di chi sta al volante corrisponde la provocatoria lentezza o la sbadataggine di chi va a piedi. Atteggiamento, quest’ultimo, nel quale può leggersi un senso di esasperazione verso marciapiedi sconnessi, sporchi, stretti, ingombri di pali, transenne, edicole, cabine, bancarelle abusive… (Ma davvero si può dire che gli automobilisti stanno meglio? La condizione dell’asfalto è per lo più penosa, i parcheggi scarsi e quasi sempre a pagamento, i vigili impietosi, le strade chiuse al traffico in aumento…). Tornando al problema dell’attraversamento, da Castel Bolognese (Imola) giunge una seconda proposta : Qui il sistema (sperimentale e posizionato su un solo passaggio pedonale , quello che attraversa la via Emilia) consiste in un sensore che, messo in funzione dal pedone attiva due videocamere posizionate in modo da monitorare la strada in entrambi i sensi di marcia. Quando la distanza fra mezzo in arrivo e pedone è meno di venti metri, l’apparecchiatura inizia a registrare. Se vengono rilevate anomalie (eccesso di velocità, mancata precedenza al pedone o peggio) un agente collegato al sistema con un controllo remoto può sanzionare il conducente scorretto. Darà frutti? In termini erariali senz’altro. Per la sicurezza del pedone sarebbe il caso di abbinargli la colonnina svizzera.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 8 Aprile 2014

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