Cronaca

Per dire “No al bullismo”

Presentato nella sala giunta di Palazzo di Città il progetto “No al bullismo”, promosso dalla commissione e dall’assessorato comunale alle Politiche educative e giovanili con l’obiettivo di prevenire le situazioni di bullismo nelle scuole primarie e i disturbi alimentari che potrebbero insorgere nei giovanissimi in seguito al disagio provocato da episodi di sopraffazione fisica e psicologica. Tale progetto attraverso l’utilizzo di strumenti educativi e ludici intende mirare al miglioramento del benessere fisico e della salute psicologica dei bambini aiutandoli ad elaborare e analizzare eventuali situazioni di disagio.

L’idea ispiratrice del progetto è nata dalla lettura del libro “La gentilezza è alla porta”, scritto dalla presidente e fondatrice dell’associazione di volontariato antibullismo “We are stronger” Olga Venosa, libro che sarà presentato ufficialmente il 17 dicembre, alle ore 11.00, c/o il Museo civico di Bari.

Alla presentazione di questa mattina sono intervenuti il presidente della commissione Cultura, Giuseppe Cascella; l’assessora alle politiche educative, Paola Romano; Francesco Fischetti, docente di Metodi e didattiche delle attività sportive del Dipartimento di Scienze mediche di base, Neuroscienze e Organi di senso dell’Università di Bari; la presidente della commissione comunale Pari opportunità, Silvia Russo Frattasi; il consigliere comunale Leo Magrone; Mariella Di Marzio, referente dell’istituto comprensivo “Duse”, Marina Basile, referente dell’istituto Marco Polo, i presidenti dei Municipi III e IV, Nicola Schingaro e Grazia Albergo; la delegata del Municipio 1 Cinzia De Tullio.

Il progetto, che prenderà il via il mese prossimo, parte dalla definizione del ruolo del bullo e della vittima con lo scopo di creare una relazione autentica e responsabile tra i due che consenta ad entrambi l’acquisizione di una maggiore consapevolezza di sé.

“Il percorso scolastico – ha detto Giuseppe Cascella – rappresenta per tutti un periodo complesso e decisivo per la crescita, durante il quale possono nascere amicizie durature, ma anche situazioni di disagio. La scuola migliore è quella che riesce a formare alunni competenti e sereni, e proprio questo è uno degli impegni più sentiti dalla nostra amministrazione. Lo dimostra la recente approvazione in Consiglio comunale del nuovo Piano sociale di zona, che prevede tra l’altro la costituzione di una rete familiare di riferimento e accompagnamento per il contrasto alle forme di bullismo e cyberbullismo. Oggi, grazie all’avvento degli smartphone, una parte notevole delle interazioni sociali dei giovani si è spostata nel virtuale, universo nel quale si espongono a notevoli pericoli. E in questo universo virtuale può inserirsi il bullo, uomo o donna, predatore che agisce per lo più indisturbato senza provare alcuno scrupolo né interesse personale nei confronti della vittima, esercitando violenze di ogni genere con l’obiettivo di annientarne la personalità”.

“L’amministrazione – ha sottolineato Paola Romano – partecipa con entusiasmo all’iniziativa della commissione Culture, per un progetto che coinvolgerà tanti attori. Questa partecipazione è importante perché in tema di bullismo abbiamo davvero bisogno della ‘prossimità: i Municipi, le scuole, l’Università, tutte realtà che creano una filiera dell’educazione che va dall’infanzia fino all’università. E proprio dall’educazione in età infantile si deve partire per evitare fenomeni come il bullismo nel futuro. Dobbiamo aiutare le scuole e sostenere le famiglie in azioni di prevenzione del bullismo che, vorrei ricordare, spesso sfociano in episodi che costituiscono veri e propri reati”.

“Il senso del mio scritto – ha spiegato Olga Venosa – è mettere il relazione il fenomeno del bullismo con i disordini alimentari, attraverso l’educazione dei più giovani alla nutrizione e alla pratica sportiva, e facendo leva su principi fondamentali quali l’amicizia, il valore della vita e la posizione di ogni studente all’interno di un gruppo organizzato, scolastico o esterno.”.

“Lo sport – ha osservato Francesco Fischetti – ha un alto valore educativo, che si esprime sia in ambito scolastico sia nel contesto sociale, tanto che la comunità scientifica lo definisce ‘fucina per un’etica della convivenza civile’. Questo perché la pratica sportiva, con le sue regole e comportamenti, insegna il rispetto dell’altro, il che significa che attraverso lo sport è possibile non solo migliorare l’autoefficacia e l’autostima del bullizzato, in un processo di empowerment ma allo stesso tempo, paradossalmente, modulare correttamente l’esuberanza del bullo, spingendolo ad autolimitarsi e a collaborare”.

Importante anche la presenza delle istituzioni municipali che hanno sposato appieno il progetto e la condivisione dello stesso da parte delle istituzioni scolastiche, così come emerge da quanto dichiarato dalla docenti presenti in sala giunta.

Mariella Di Marzio, vicepreside dell’istituto comprensivo Duse, ha evidenziato che “il problema non è concentrato solo negli istituti periferici, ma coinvolge tutto il mondo giovanile. Questo progetto ci offre gli strumenti per coltivare i semi di un’azione preventiva efficace”.

Questo progetto – ha detto Marina Basile, referente Bullismo e cyberbullismo e Funzione strumentale inclusione, IISS “Marco Polo” – ha il vantaggio di essere adatto non solo alle scuole primarie, ma anche alle secondarie perché il nostro istituto conta molto sull’effetto “a cascata” dell’educazione in materia di bullismo: se un bambino arriverà a frequentare gli istituti superiori già sensibilizzato nei confronti del problema, infatti, difficilmente ricadrà in atteggiamenti scorretti”.

Marina Basile


Pubblicato il 12 Dicembre 2022

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