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Per Emiliano Di Gioia può restare al suo posto, purché “non insista” con l’annuncio

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, dopo aver taciuto per un paio di giorni da quando l’assessore pugliese all’Agricoltura, Leo Di Gioia, ha confermato, con una dichiarazione rilasciata ad una nota testata giornalistica locale, il proprio sostegno elettorale al partito di Matteo Salvini alle europee del 26 maggio prossimo, si è fatto sentire sulla questione con un intervento che sostanzialmente non dice nulla sia sulle richieste di dimissioni del Di Gioia giunte da alcuni esponenti dei principali partiti del centrosinistra pugliese, vale a dire il Pd e Leu-Sinistra italiana, sia sulla incompatibilità di presenza del predetto assessore nel quadro politico di maggioranza. Anzi, da ciò che traspare, sembrerebbe che Emiliano nulla eccepisce circa la permanenza nel perimetro del centrosinistra del Di Gioia, invitandolo però a non evidenziare la sua scelta di sostegno alla Lega,  come verosimilmente sta facendo un altro dei suoi assessori, Salvatore Ruggeri, che alle europee starebbe sostenendo Lorenzo Cesa, candidato nella lista di Forza Italia. Infatti, ha dichiarato Emiliano: “Sinceramente io credo che sia necessario da parte di ciascuno adoperare grande rispetto e prudenza. Noi siamo impegnati come amministrazione regionale sulle questioni dei diritti delle persone, dei migranti, siamo antifascisti, siamo attenti alla persona umana e tutto questo evidentemente deve essere accettato da chiunque fa parte di questo progetto di governo. Si può anche avere un momento di cedimento ma bisogna evidentemente evitare poi di insistere”. Ad insistere invece sulle dimissioni di Di Gioia è la senatrice salentina del Pd, Teresa Bellanova, che sulla questione ha affermato: “Girarci molto intorno rischia solo di confondere ancora di più le acque”, perché con la sua decisione l’assessore regionale Di Gioia è già fuori dal perimetro di maggioranza e dal centro sinistra, aggiungendo: “Non so come intendano regolarsi a Foggia, so per certo che nella Giunta regionale pugliese non può sedere chi alle prossime europee intende sostenere la Lega”. Però, stranamente, Bellanova anziché invitare il presidente Emiliano a revocare Di Gioia dall’incarico assessorile auspica che sia quest’ultimo adimettersi, come richiesto altri esponenti del centrosinistra che, piuttosto che puntare il dito contro chi continua a mantenere Di Gioia in quel ruolo, ossia Emiliano, hanno invece solo invitato l’interessato a lasciare spontaneamente l’esecutivo regionale. E questo, per Bellanova, “prima accade meglio è, per il bene di tutti”, poiché – ha concluso la senatrice salentina del Pd – “Lega e 5 Stelle sono e saranno nostri avversari politici” e quindi “con loro si discute in Consiglio o in Parlamento, non si fanno accordi né evidenti né camuffati”. Ma ciò evidentemente a Roma, perché in Puglia probabilmente è tutta un’altra storia politica per il centrosinistradi Emiliano. Infatti, a conferma che nella nostra regione la politica con Emiliano sia diventata come il “calcio mercato” ci sono le accuse del Capogruppo regionale di Direzione Italia, Ignazio Zullo, che con una nota ha dichiarato: “Se Emiliano liquida le scelte politiche di Leo Di Gioia – suo assessore, candidato al Comune di Foggia con il suo centrosinistra, validissimo supporto alle Europee ora della Lega ora di Italia in Comune-Più Europa – come ‘un momento di cedimento’ vuol dire che la politica pugliese per colpa sua è diventata schizofrenica! E in quest’otica è chiaro che è ‘un momento di cedimento’ anche quello dell’assessore Salvatore Ruggeri, impegnato anche lui alle Europee a sostegno di Forza Italia, senza contare i cedimenti di Massimo Cassano (illegittimamente nominato commissario Arpal), ma di tanti altri uccelli migratori che lasciano il freddo per stare al sole del potere”. Infatti, per Zullo, “Emiliano ha sdoganato in Puglia il ‘mercato della politica’ e tra un po’, tra un cedimento e l’altro, il personale politico si affiderà ai procuratori (tipo quelli calcistici, sia chiaro) che gestiranno il loro futuro ed ogni partito avrà i suoi osservatori in tribuna”.  “Insomma – ha sottolineato, inoltre, il Capogruppo di Dit –  in Puglia abbiamo trasformato le Istituzioni sul modello del calcio e come è capitato a Leonardo Bonucci di passare dalla Juventus al Milan per ritornarci dopo un anno per un cedimento così può capitare a Di Gioia e ad altri”, concludendo che “in Puglia si è toccato il fondo della degenerazione del valore politico dell’appartenenza ideale a valori e principi in forza di quanto può rendere la gestione del potere e che questo accada con Emiliano, magistrato in aspettativa, fa davvero specie”. Dal canto suo l’assessore Di Gioia, che a dimettersi evidentemente non ci pensa minimamente, si è difeso affermando: “Le prossime
elezioni comunali mi vedranno candidato nella città di Foggia con una forza amplissima di liste civiche con Pippo Cavaliere sindaco per sconfiggere il centrodestra. Contemporaneamente, però, questo articolato civismo di cui io sono riferimento anche a livello regionale ha al suo interno ampie fette moderate, le quali naturalmente convergono, per un fatto politico, verso istanze alternative al centro sinistra. Per me è stato naturale individuare in Massimo Casanova, esponente leghista, il candidato idoneo, sapendo che è uomo di territorio, fortemente radicato all’interno della Lega, il quale sicuramente potrà fare tanto, avendo maturato conoscenza ed esperienza in questi anni”. Quindi, Di Gioia ha concluso dichiarandosi assolutamente sereno per la sua scelta di sostegno alla Lega per le europee, “convinto che anche quelli che in questa prima fase non hanno colto lo spirito con il quale è stata assunta tale decisione, si potranno ricredere”. Infatti, dopo la nota di resoconto del Pd pugliese sull’incontro per le europee tenuto a Bari dal vice segretario nazionale del partito, Andrea Orlando, e da cui si evince che i vertici locali delle anomalie del centrosinistra pugliese con il numero due nazionale del loro partito forse non ne hanno neppure discusso, è possibile allora che abbia ragione Di Gioia. Ovvero che  “i cedimenti” politici nella coalizione del centrosinistra pugliese siano intendersi come una prassi ormai consolidata e non più un’anomalia da deplorare. Basti però, come ci ha tenuta a precisare Emiliano, “non insistere” nell’annuncio.

 

Giuseppe Palella

 

 

 

 

 

 


Pubblicato il 10 Maggio 2019

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