Cronaca

Per Emiliano “l’obiettivo” è più importante della coalizione

“Uniti si vince” è lo slogan usato da Michele Emiliano, candidato governatore del centrosinistra alle prossime regionali pugliesi, durante la manifestazione barese di mercoledì scorso per la presentazione dei 400 candidati consiglieri che riempiono le otto liste di sostegno alla sua candidatura. Uno slogan che appare quasi uno sfottò al centrodestra pugliese che, come è noto, alle regionali del 31 maggio prossimo si presenta diviso in due contrapposti schieramenti che appoggiano ciascuno il proprio candidato presidente: uno a sostegno dell’oncologo Francesco Schittulli con a fianco gli ex forzisti dell’eurodeputato Raffaele Fitto, riuniti nella civica “Oltre con Fitto”, il partito di Giorgia Meloni “Fratelli d’Italia-An” ed il Movimento politico Schittulli in simbiosi con gli “alfaniani” di Ncd, che per l’occorrenza si identificano in Area popolare; l’altro a sostegno dell’ex sindaco di Lecce, Adriana Poli Bortone, con a fianco Forza Italia, i leghisti di Matteo Salvini, il Partito liberale e la civica del candidato presidente, “Puglia nazionale”. Infatti, se lo stesso Emiliano non avesse poi chiarito personalmente il significato di quello slogan, molti avrebbero potuto interpretarlo come una sorta di ironia per gli avversari del centrodestra, quasi a voler loro dire che “Divisi si perde”. Invece, per l’aspirante governatore del centrosinistra il senso dello slogan è rivolto, come Emiliano stesso ha spiegato, non soltanto alle forze tradizionali di centrosinistra, ma anche agli ex nemici del centrodestra, ossia ai nuovi amici del centrosinistra pugliese. Infatti, ha poi affermato Emiliano: “Si vince uniti, anche con loro”. “Uniti si vince”, nell’appello di Emiliano vale anche per gli “ex nemici del centrodestra”. Un appello che  il segretario del Pd pugliese e candidato governatore per il centrosinistra ha ribadito con forza quando ha dichiarato: “Rispettare il centrodestra, facendo la più terrificante campagna elettorale mai fatta”. Nel corso della manifestazione ‘Uniti si vince’, Emiliano ha detto pure che non si deve “sottovalutare l’avversario, anche se diviso, perché loro si batteranno come leoni contro di noi, ma anche tra loro per vincere la loro battaglia politica”. E, dopo tale avvertimento, Emiliano ha anche invitato il popolo del centrosinistra “a non dimenticare” da dove proviene. “Siamo – ha infatti rimarcato l’ex Primo cittadino barese – la radice antifascista di questo paese. Noi siamo gli eredi del movimento operaio, quelli che difendono ancora oggi i diritti dei lavoratori. E non dovete preoccuparvi se qualcuno dei nostri ex nemici ha voluto sposare il nostro mondo”. “Il popolo di centrosinistra – ha evidenziato inoltre Emiliano – si unisce al popolo dei pugliesi, anche a quanti non sanno di che partito sono, ma sanno cosa è il lavoro, cosa è la legge, cosa vuol dire crescere i propri figli”. “Si può vivere e andare in paradiso – ha aggiunto l’ex sindaco – anche quando non si hanno precise convinzioni politiche. E io questa gente la voglio con noi, non la voglio mandare via. Noi non possiamo mai fare gli errori di ritenerci arroganti”. E poi, rivolgendosi probabilmente a coloro che nella sua coalizione storcono il naso per gli arruolamenti nelle liste del centrosinistra di alcuni pezzi rappresentativi del centrodestra, si è chiesto: “Chi siamo noi per fare a meno di qualcuno?” Ed ha concluso il suo discorso sui trasformisti di centrodestra: “L’umiltà deve essere la nostra forza”. Dopo questa premessa è arrivato l’affondo sull’Ilva: “Se ci accorgeremo che il processo di ambientalizzazione non procede, non ci mancherà il coraggio di chiuderla quella fabbrica”. “Non possiamo fare sconti alla nostra coscienza verso i cittadini di Taranto” ha detto Emiliano, parlando del centro siderurgico più grande d’Europa. “Questo giuramento dello stare uniti – ha sottolineato Emiliano allo show elettorale di mercoledì sera che avuto per slogan ‘Uniti si vince’ – lo dobbiamo mantenere per Taranto che ha sofferto tanto, ha resistito, e ora ha bisogno di noi”. “Dovremo trasformare una fabbrica di morte, l’Ilva – ha sottolineato il candidato governatore e segretario del Pd pugliese – in una fabbrica di vita. E lo faremo applicando la legge, e dimostrando che la legge non difende i potenti, ma chi ha bisogno di vedere la propria salute tutelata”. Però, a tal proposito ad Emiliano è sfuggito di dire come intende salvaguardare i diritti del popolo salentino, che a gran voce ha detto “no” all’approdo del Tap a Melendigno (Le), contro i soprusi effettuati dal governo nazionale a guida Pd, che invece ha recentemente deciso di confermare tale approdo. Anche su un altro importate problema che ora affligge la Puglia, quello della xylella dell’ulivo, il candidato presidente del centrosinistra ha omesso di affrontarlo nel discorso di mercoledì. E per rimanere in tema di cambiamenti nel modo di far politica in Puglia, Emiliano nella mattinata di giovedì, parlando con i giornalisti, ha tra l’altro detto: “Io sono sicuramente una forte mutazione genetica nella sinistra”. “Su questo non c’é assolutamente dubbio – ha aggiunto – al punto che io stesso non ho la capacità di definire con esattezza cosa sia accaduto in questi dieci anni in Puglia”. Ed ha poi affermato: “Quel che è certo – ha precisato Emiliano – é che noi non assomigliamo in nulla alla sinistra tradizionale, quella del Novecento, e andiamo verso nuovi orizzonti che stiamo costruendo soprattutto a partire dallo schema del patto di coalizione. Cioè del programma. Noi lavoriamo moltissimo sul programma e sui valori che quel programma deve rappresentare. I valori di riferimento sono quelli della storia della democrazia italiana: la Costituzione e la sua effettiva applicazione”. Per Emiliano “la Costituzione é oggi un programma di governo rivoluzionario, e su quello ci stiamo concentrando. Se si prende la Costituzione come un programma reale da rendere effettivo, c’é da fare la rivoluzione in questo Paese”. “Dopodiché – ha sottolineato l’aspirante governatore del centrosinistra – capisco il dramma di chi ha dedicato tutta la sua vita a un mito che si chiamava partito. Chiaramente queste persone devono fare il loro cammino, il loro percorso e trovare le loro strade”. Discorso, quest’ultimo, che fatto a meno di 24 ore dalle affermazioni effettuate alla manifestazione ‘Uniti si vince’ è ancora più significativo a capire qual è verosimilmente l’unico vero fine di Emiliano: “Il potere per il potere”. E questo sì che concilia tutto ed il contrario di tutto. A cominciare dal fatto che un candidato presidente di centrosinistra che dichiara di andare “verso nuovi orizzonti”, inglobando ‘a più non posso’ anche rappresentanti istituzionali di centrodestra, ha fatto comunque di tutto per avere nella propria coalizione anche il simbolo del vecchio Partito comunista. E questo la dice lunga sul nuovismo di Emiliano e sulle evidenti contraddizioni di alcuni suoi discorsi. Infatti, per lui sicuramente tra il ‘dire’ e ‘fare’ c’è sempre stato di mezzo molto mare.    

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 8 Maggio 2015

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