Cronaca

“Per favore, apriamo il tavolo sul sito neolitico di Palese, da tutelare con il vincolo…”

Torna in primo piano il sito neolitico di via Vittorio Veneto, a Palese, a rischio da alcuni mesi a causa di una serie di interventi e lavori di natura privata, senza prima verificare a fondo la sussistenza di vincoli e protezioni. A tornare in argomento, con una puntigliosa missiva scritta e indirizzata alla Soprintendenza ai Beni Archeologici, ma anche agli assessorati competenti di Comune di Bari e Regione Puglia, è stata alla fine della settimana scorsa l’Associazione Ecomuseale del Nord Barese, rappresentata dal battagliero architetto barese Eugenio Lombardi. Il quale, come detto, ha da alcuni mesi riportato all’attenzione istituzionale e della popolazione locale l’esigenza di tutelare e valorizzare le scoperte di epoca neolitica emerse durante le indagini archeologiche effettuate in via Vittorio Veneto a Palese. Scoperte, a sentire le dichiarazioni di esperti già in passato direttamente coinvolti in quelle indagini “….di straordinaria valenza e che vieppiù hanno strutturato l’importanza di un’area storica un tempo ben più vasta. Fosse stata nei decenni scorsi difesa e valorizzata, questa avrebbe oggi dato al degradato territorio di Palese molte più possibilità di un futuro diverso e migliore”. E in effetti, come si legge nella missiva dell’associazione barese, sono stati parecchi gli articoli di stampa, ma anche le assemblee e le riunioni a cui hanno partecipato altri comitati e associazioni con tanti semplici cittadini, per dar vita –come ripete ancora Lombardi- a un’azione collegiale e voce di quanto avveniva a Palese è stata trasferita in altre parti del territorio metropolitano. <>. Ma l’anomalia espletata nel 2006 dal Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia con  l’annullamento del vincolo indiretto sull’intera area interessata può oggi essere recuperata, secondo il professionista a capo dell’associazione eco/museale, poiché le scoperte emerse e le concrete prospettive che altro ancora possa emergere dal sottosuolo di quelle parti dell’area non ancora scavate, lo giustificano. Nel giorno in cui a Roma viene approvato definitivamente il Piano Paesaggistico Territoriale di Puglia, la cui visione è nettamente in contrasto con la distruzione di uno straordinario bene storico-identitario che si vuole perpetrare. Ed è proprio in osservanza della Convenzione Europea del Paesaggio, del Codice Urbani per i Beni Culturali, delle strategie culturali prospettate nello studio in corso per il Piano Urbanistico Generale di Bari, che Eugenio Lombardi a tecnici e politici pugliesi ha chiesto che venga apposto un vincolo diretto sull’area cantierizzata in via Vittorio Veneto a Palese, che venga promosso un tavolo di confronto e concertazione tra Istituzioni e proprietari al fine di verificare le possibili alternative all’edificazione totale o parziale del sito e che venga, infine, avviato lo studio per un “arcipelago archeologico metropolitano”, in sintonia con le visioni strategiche della Città metropolitana di Bari. In questo contesto, infatti, riscuoterebbe grande attenzione da parte della Comunità Europea, potendosi prospettare senza dubbio alcuno importanti ricadute sui fronti educativo, turistico, didattico, occupazionale. Inutile dire che l’Associazione Ecomuseale del Nord Barese si rende pienamente disponibile, con i propri aderenti, a contribuire all’approfondimento delle tematiche inerenti ed a collaborare alla realizzazione di quanto proposto, facendo prevalere gli interessi pubblici su quelli meramente privati. (fradema)

 


Pubblicato il 20 Gennaio 2015

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