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“Per favore, lasciate liberi e fate lavorare in pace i bolognesi…”

“Fiera del Levante?! Tutti a parole la amano, ma nessuno in questi anni ha pronunciato una sola parola quando si stava consumando il corpo, l’anima e la storia della Caravella sotto i colpi e gli effetti di quel modus operandi della politica che con le sue scelte ha dimostrato di amare tutt’altro che le sorti della Fiera”. A dirlo il segretario generale della Cisl Bari Giuseppe Boccuzzi che, pur conoscendo bene da anni la situazione di crisi dell’ente fieristico barese, aggiunge: “Per come era ridotta con grande sofferenza i dipendenti si sono dovuti far carico di un pesante sacrificio riducendosi lo stipendio del 50% per 2 anni, condividendo un percorso di risanamento e rilancio che, questo consiglio di amministrazione ed il Presidente hanno saputo condurre con un grande senso etico della cosa pubblica e una visione strategica che, regaleranno ai nostri figli una Fiera di cui essere orgogliosi nel raccontarla ai forestieri. Come fanno sicuramente i bolognesi quando parlano della loro Fiera. Quando noi sindacati da soli insieme ai dipendenti presentavamo denunce a tutto spiano al Presidente della Repubblica, alla Procura, nessuno ci ascoltava tranne qualche eccezione nella scorsa legislatura consiliare di qualche bravo giovane consigliere. Ora però tutti pronti a protestare non si capisce per cosa. A noi sindacati piacerebbe vedere e sentire una sola parola di preoccupazione per la sorte di tutti i lavoratori della Fiera del levante che sono ancora 45, ci piacerebbe vedere una vibrante protesta contro i soci fondatori che non applicano la mobilità infragruppo per assorbire una parte del personale, ci piacerebbe vedere una protesta campale contro chi vuole tassare o tartassare la Fiera del Levante, ci piacerebbe insomma condividere una protesta costruttiva che dica alla politica di riparare a tutti i danni fatti da lei stessa in passato soprattutto per la sorte dei lavoratori. Ma come ci ha insegnato San Nicola – conclude Boccuzzi – bisogna amare i forestieri e quindi lasciamoli lavorare questi professionisti emiliani, perchè Bari, i suoi giovani, la sua gente non ha più bisogno di spartiti mediocri della sterile polemica politica, ma ha bisogno di tanto ma tanto lavoro e sviluppo”. Quindi, almeno per il sindacato guidato da Boccuzzi, cospargiamoci il capo di cenere, ammettiamo la nostra mediocrità quasi che noi baresi fossimo inetti, corrotti e incapaci ma, soprattutto, lasciamo mano libera ai bolognesi. Sicuramente loro migliori e più bravi di noi….almeno speriamo. Nel frattempo vanno in onda, senza fare troppo rumore, prove tecniche di raccordo sull’asse Bari/Bologna per quanto concerne, in attesa dell’ufficializzazione dell’accordo di cessione della Fiera barese alla cordata di Bologna e Ferrara, controllo di servizi vari e girelli di ingresso alla Campionaria di settembre. Infatti, anche se sul sito ufficiale della Fiera del Levante non c’è ancora traccia dell’aggiudicazione, un mese fa è stata appaltata la gara (179mila euro la base d’asta) per l’affidamento della gestione della biglietteria e servizi fieristici ausiliari, per la 79° Campionaria nel capoluogo pugliese. Al bando pubblicato ad aprile scorso hanno partecipato solo un paio di società, una campana (esclusa quasi subito in quanto carente di documentazione) e l’altra guarda caso emiliana, ‘Charta S.r.l.’ da Bologna, acquista quest’ultima da quella ‘Best-Union’ pure di Bologna. La stessa che l’anno scorso ha gestito gli stessi servizi durante la Campionaria barese, edizione 2014, rimediando alla fine un pesante verbale dall’Inps per alcune irregolarità contrattuali riguardanti il personale assunto part/time. E a questo punto, visto che ‘Best Union’ non ha partecipato al bando di quest’anno forse proprio per quei problemi contributivi (ma il condizionale è d’obbligo, visto che sul sito dell’ente non ci sono tracce o notizie) ci sarebbe da chiedersi come ha fatto la Fiera ad aggiudicare la gara di quest’anno ad una consociata ‘Best-Union’. Dunque, il mese prossimo cambierà poco o niente ai girelli d’ingresso e all’interno dei servizi e management della 79° Fiera del Levante di Bari ripetiamo appannaggio di una società -Charta Srl – comunque operante sia nella vendita on-line e off-line di biglietti e che, come si legge sul suo sito-web ufficiale, vanta tra i suoi clienti più di 200 istituzioni culturali tra cui il Teatro alla Scala di Milano, San Carlo di Napoli e Comunale di Bologna. Ma il problema è che nel 2011 è stata proprio ‘Best Union’ – che l’anno scorso come detto ha avuto problemi contributivi dopo aver gestito i servizi fieristici a Bari – ad aver acquisito il 100% di Charta S.r.l. e quindi ricopre una posizione predominante tale che dovrebbe dovuto porre più di qualche interrogativo, alla stazione appaltante. Però in Fiera minimizzano, certi che tutto sia in regola, e poco importa che la ‘Best Union’, società quotata in Borsa con 50 milioni di fatturato, sia legata a Comunione e Liberazione e alla Compagnia delle Opere, gestisce pure i servizi di Milano Fiera e perfino biglietteria e ingressi allo stadio San Nicola di Bari e, senza gara, quelli dell’Expo a Milano.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 8 Agosto 2015

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