Cronaca

“Per favore, lasciate “Neuropsichiatria Infantile” dove si trova”

Ciclicamente al Policlinico di Bari si parla di trasferire altrove il reparto di Neuropsichiatria Infantile e altrettanto ciclicamente scendono in campo genitori, associazioni e addetti ai lavori, contrari al trasloco nelle corsie del Pediatrico di via Amendola. L’associazione “Insieme per un Traguardo” si occupa delle problematiche dei piccoli disabili e parliamo col presidente Cosimo Marino.

Allora, andiamo per ordine: cos’è un reparto di Neuropsichiatria Infantile e cosa dovrebbe garantire?

<<Un reparto di Neuropsichiatria Infantile dovrebbe essere spazioso e confortevole innanzitutto, adeguato a garantire la riservatezza attraverso spazi idonei (ovvero avere stanze singole dotate di bagno per ogni bambino e per il genitore che lo accompagna, stanze per colloqui e valutazioni neuropsicologiche, ma anche per gli esami neurofisiologici. Dovrebbe presentare spazi ricreativi e di socializzazione per bambini e genitori, possibilmente offrendo diverse possibili attività a seconda dell’età del bambino o del ragazzo.  E dovrebbe essere realizzato in modo da garantire la sicurezza con opportuni materiali e accorgimenti, nel rispetto delle norme in materia di sicurezza. Ed è oltremodo necessario che non sia mai unito ad altro reparto>>.

Entriamo nei dettagli: di cosa si occupa Neuropsichiatria Infantile Universitaria del Policlinico di Bari e quali sono i collegamenti con le altre Unità?

 

<<La U.O.C.  di  Neuropsichiatria  Infantile Universitaria di piazza Giulio Cesare svolge  attività assistenziale con ricoveri ordinari urgenti e programmati, secondo protocolli approvati dalla Regione Puglia e visite ambulatoriali (parliamo anche di prime  visite  e controlli)  per  pazienti di  età  compresa fra  zero  e diciotto anni. Il Neuropsichiatra Infantile è presente in reparto garantendo turni di guardia h24 per la gestione delle emergenze-urgenze  inerenti  la disciplina.  L’attività  viene garantita  da  un’équipe multidisciplinare costituita oltre che da dirigenti medici neuropsichiatri infantili, da un dirigente psicologo, ma anche da un tecnico di neurofisiologia e dal personale del comparto. Allo stato sarebbe necessario un incremento di personale per i crescenti bisogni assistenziali, basterebbe vedere le lunghe liste di attesa, per rendersene conto. L’attività del Policlinico è integrata per le attività assistenziali e di ricerca con quella di altre Unità dello stesso Policlinico e in particolare con Psichiatria, dove sono stati individuati posti letto dedicati alla emergenza psichiatrica degli adolescenti nell’età di transizione, con quella di Neurologia per i protocolli terapeutici relativi alla Sclerosi multipla in età pediatrica e l’atrofia muscolare spinale, con Neonatologia ma anche con Oncologia  Pediatrica  (per i  protocolli  diagnostici e  di  follow-up). E perfino con Otorino, sempre al Policlinico, per le valutazioni diagnostiche e di follow-up nei pazienti con sordità congenita, Medicina Interna per il monitoraggio della sindrome metabolica nei pazienti in trattamento con psicofarmaci con laboratori di ricerca della Biochimica Patologica. E bisogna anche dire che Neuropsichiatria Infantile è sede di  attività  didattiche che riguardano l’insegnamento nel corso di laurea in Medicina e Chirurgia, discipline sanitarie e nella scuola di specializzazione in neuropsichiatria infantile, che hanno tutte sede al Consorziale>>.

Bene, questi e altri motivi che genitori, studenti e associazioni sono pronti a elencare all’assessore/presidente regionale e al direttore generale dell’Azienda Consorziale Policlinico e Giovanni XXIII sarebbe molto meglio che il reparto di Neuropsichiatria Infantile rimanesse là dove si trova da oltre dieci anni. E cioè al V° piano del padiglione “Asclepios” del Policlinico di Bari.

Francesco De Martino


Pubblicato il 20 Marzo 2019

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