Cronaca

“Per favore, non costruite quelle villette sulla necropoli….”

Adesso tocca alle istituzioni culturali. Dopo la lettera aperta al ministro Franceschini (e ai riferimenti politici locali compresa la locale Soprintendenza alla Tutela dei Beni Archeologici), Eugenio Lombardi, architetto e presidente dell’Associazione ecomuseale del nord barese, scrive agli accademici di Puglia e Basilicata. “Rivolgo – scrive Lombardi – ora un accorato appello ai docenti del prestigioso mondo accademico pugliese e lucano, affinché  non venga ancora una volta calpestata la Storia della nostra antica terra e se ne tragga invece vantaggio per un futuro più giusto e possibile”. Secondo quanto evidenziato da Lombardi, l’assessora comunale Tedesco avrebbe dichiarato che “non risulta ad oggi essere stata ancora rilasciata una concessione edificatoria (richiesta dai proprietari fin dal 2011)”, e – sottolinea lo scrivente – “ben due finanziamenti straordinari concessi dal Ministero dei Beni culturali hanno sostenuto le spese per le indagini archeologiche”. Il riferimento è al “suolo destinato a edificazione di un complesso di villette in via Vittorio Veneto a Palese – come si ravvisa nella lettera – e dai quali è emersa l’eccezionalità di un sito di epoca neolitica”, “strutture murarie a doppio paramento, pavimenti in lastrine di pietra, fornaci perfettamente conservate con il carico di vasi ancora in sito, sepolture della necropoli. In particolare, una sepoltura con idolo femminile che ha solo uno o due confronti in Italia”. Oltre alla lettera inviata al ministro e alle autorità locali, era stata presentata un’interpellanza parlamentare dal deputato del Movimento 5 stelle, Angelo Tofalo. Che già l’estate scorsa ha chiesto in un’interrogazione notizie  sul sito archeologico di Palese-Macchie, usando parole pesanti. <affermandone la sua unicità al mondo, che per le sue caratteristiche ha confronti solo in Oriente>>, ha scritto Tofalo. Per il quale, ciò che è stato scoperto è solo in minima parte, rispetto a ciò che rischia di non poter mai tornare alla luce poiché il soprintendente responsabile ha dato il via libera alla costruzione delle villette, senza obbligo di preservare le strutture presenti. Eugenio Lombardi  ha colto la palla al balzo ed ora è impaziente. “L’attesa di risposta all’interpellanza parlamentare e alla mia lettera e i sentori che qualcosa si stia muovendo in opposta direzione – continua Lombardi – suscitano crescente apprensione e timore che siano invece davvero imminenti i lavori di edificazione che, come già avvenuto nelle aree contigue, cancelleranno definitivamente una straordinaria pagina di antica Storia, che per la sua valenza ben altri ritorni didattici, educativi e turistici potrebbe invece produrre a favore della comunità locale e dell’intera città metropolitana. La ricerca di soluzioni alternative è possibile e doverosa”. E mentre si accavallano appelli ed Sos per tutelare il prezioso sito archeologici, gli scavi, intanto, procedono da oltre un anno e dalla Soprintendenza giunge notizia che “la non eccezionalità del contesto fisico che non prefigurerebbero la realizzazione di un parco archeologico” “hanno  sconcertato non solo noi – scrive infine Lombardi – ma anche studiosi e ricercatori di tutta Italia”. Ma come si fa a tranciare giudizi su eccezionalità o non eccezionalità di un sito che anche ad occhio nudo presenta segni di interesse così importanti? Lombardi e gli altri ambientalisti che con lui stanno cercando di fermare le ruspe vicino alla spiaggia di Palese non si sbilanciano, ma le voci su imprese incaricate dei lavori senza regolari certificazioni e rapporti troppo ravvicinati con la Soprintendenza corrono sempre più veloci, tanto che tra non molto del caso potrebbe occuparsene anche la Procura.

 

Francesco De Martino   


Pubblicato il 30 Ottobre 2014

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