Cronaca

Per i contribuenti baresi arriva la Tares, e si pagherà di più

A Bari si è attesa la vigilia delle ferie d’Agosto per approvare la delibera comunale che da il via all’unificazione di quella che fino a un anno fa era la Tarsu, la tassa sui rifiuti solidi urbani, con  il nuovo tributo sui servizi indivisibili introdotto circa un anno fa dal governo Monti. Infatti, è previsto oggi il passaggio in giunta per l’approvazione della cosiddetta “Tares”, la nuova tassa (unica) per rifiuti e servizi comunali generici, come illuminazione pubblica e manutenzioni stradali varie. Sicuramente un’altra stangata per i contribuenti baresi, che al rientro dalle vacanze (per chi ci andrà!) si troveranno a ricevere gli avvisi di pagamento relativi agli importi della Tares, unitamente al bollettino di pagamento. La nuova tassa dovrebbe essere più elevata della vecchia Tares non solo perché conterrà il tributo per i servizi comunali indivisibili, il cui importo si aggira sui trenta centesi a metro quadrato, ma anche perché dal 2013 è obbligatorio per i Comuni di innalzare la quota di copertura del servizio di raccolta rifiuti dall’80 per cento al 100 per cento. E mettere, quindi, il costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti interamente a carico dei contribuenti. Pertanto anche la quota di tassa relativa alla vecchia Tares sarà aumentata per tener conto di questo adeguamento. Senza considerare, poi, che a Bari la gestione del servizio rifiuti da parte dell’Amiu quest’anno, secondo le previsioni aziendali, il costo complessivo passerà da 63 a 64 milioni di Euro. Quindi,con  una lievitazione di un altro milione di Euro che dovrà comunque ricadere direttamente sulla quota a carico del contribuente, considerato l’obbligo del cento per cento innanzi detto. Ma per il 2013 non sono soltanto queste le novità relative al tributo comunale sui rifiuti. Infatti, per determinare il nuovo importo del tributo per i rifiuti si dovrebbe tener conto non solo della  dimensione dell’immobile, come è avvenuto fino allo scorso anno, ma anche del numero dei componenti della famiglia che vi abita. E così di dovrebbero considerare il valore medio di produzione dei rifiuti — determinato con alcuni criteri statistici diversi da famiglia a famiglia e tra le varie imprese — e sulla base di tale parametro si dovrebbe poi poter ricavare un coefficiente che,rapportato all’80 per cento della superficie dell’immobile, la cosiddetta superficie convenzionale netta, si dovrebbe fare il calcolo complessivo del totale della sola tassa rifiuti da pagare. Totale ai cui si aggiungeranno inoltre almeno 30 centesimi a metro quadro, per la citata imposta dei servizi indivisibili. La somma delle due voci determinerà l’importo complessivo annuale della Tares a carico di famiglie ed imprese. Quindi, per fare un esempio concreto, a Bari i 2,73 Euro a metro quadro calcolato alle famiglie per la vecchia Tarsu, con la Tares si potrebbe arrivare a pagare anche un terzo in più, sempre a metro quadro. Vale a dire circa 3,5 Euro. Una botta non da poco sul bilancio delle famiglie, ma anche delle imprese, che nel capoluogo, considerati i precedenti aumenti Tarsu del 2010 (25%), del 2012 (30%) e le ultime novità per il 2013, si troverebbero in soli tre anni a corrispondere un incremento di circa il 100% per il solo tributo comunale dei servizi. Gli effetti della Tares, come è facilmente prevedibile, saranno disastrosi sia per le famiglie che per le imprese, che in un periodo di forte crisi economica, come quello attuale, si troveranno di colpo a far fronte ad un ulteriore consistente aumento di tassa, a cui verosimilmente non corrisponderà neppure un miglioramento dei servizi. Anche se, per la verità, con l’introduzione della Tares scatta per i contribuenti la possibilità di attivare procedimenti di messa in mora del Comune per determinati inadempimenti relativi ai servizi indivisibili, quando si è in presenza di persistenti e reiterate inefficienze nelle manutenzioni stradali, o nella pubblica illuminazione. Ed eventualmente di poter attivare anche procedure di rivalsa, con richieste di risarcimento in caso di comprovati danni a persone o cose, a causa di inadempimenti del Comune nei servizi oggetto della Tares. Una novità, questa, non di poco conto per i cittadini, che in forma singola o associata (la nota “class action” ) potranno creare non poche difficoltà alle Amministrazioni locali spendaccione ed inefficienti. Ed a Bari, con l’introduzione della Tares che la giunta si appresta a deliberare oggi, sul versante delle inefficienze dei servizi comunali, per i contribuenti baresi di “carne al fuoco” da mettere ce n’è sicuramente parecchio.   

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 8 Agosto 2013

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