Per il centrodestra anche la Puglia rappresenta un “trofeo” da conquistare assolutamente
Dopo lo tsunami elettorale di domenica scorsa in Umbria dove, dopo un ininterrotto cinquantennio di governo del centrosinistra in quella regione, il centrodestra di Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi ha trionfato in quella anche al di là delle più ottimistiche e ragionevoli previsioni, anche in Puglia la Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia si preparano ad affilare le “armi”, per tentare di vincere le elezioni regionali del prossimo anno. Infatti, a distanza di poche ore dai risultati elettorali di quella regione, in Puglia la pattuglia dei cinque consiglieri di area fittiana (Ignazio Zullo, Renato Perrini, Luigi Manca, Francesco Ventola e Giannicola De Leonardis), che nell’Aula barese di via Gentile si identificava con il simbolo e la sigla “Dit”, ossia Direzione Italia, è ufficialmente confluita nel partito guidato dalla Meloni, che in tal modo è passato in Consiglio regionale da uno (Erio Congedo) a ben sei rappresentati. La confluenza del gruppo di Direzione Italia (di cui scompaiono nome e simbolo) in Fratelli d’Italia è stata formalizzata ieri (ndr – per chi legge mercoledì) nella sala stampa della Camera dei Deputati, dove si è tenuta la conferenza di annuncio della confluenza, alla presenza della leader Meloni e dei componenti pugliesi dell’esecutivo nazionale di Fdi, l’on. Marcello Gemmato e l’europarlamentare Raffaele Fitto, del capogruppo di Fdi alla Camera, on. Francesco Lollobrigida, del responsabile nazionale dell’organizzazione, on. Giovanni Donzelli, oltre che dei dirigenti locali ed dei consiglieri regionali pugliesi delle due formazioni politiche. “E’ il segno tangibile – ha dichiarato l’on. Gemmato – di un partito in crescita, pronto ad affrontare le nuove sfide che ci attendono, a partire dalle imminenti elezioni regionali: manderemo un avviso di sfratto al centrosinistra che, da 15 anni, mal governa la Regione Puglia”. Ma tale confluenza (che non è avvenuta neppure lo scorso fine maggio, subito dopo la riconferma di Fitto ad eurodeputato nelle fila di Fdi) è probabilmente anche il sintomo, in Puglia, che il partito della Meloni, ma verosimilmente l’intero centrodestra, si appresta ad una battaglia campale senza precedenti, per le regionali dell’anno prossimo. Infatti, le vittorie già ottenute in precedenza dal centrodestra nelle regioni in cui si era già andati al voto nei primi mesi del 2019, le vicende nazionali dello scorso mese di Agosto (che hanno evitato lo scioglimento anticipato del Parlamento a seguito dell’intesa M5s-Pd) ed il recente risultato delle regionali umbre anch’esso assai favorevole al centrodestra hanno galvanizzato evidentemente gli animi all’interno di tutte e tre le tradizionali forze di detta coalizione politica, al punto che i loro vertici nazionali sperano di poter fare l’en plein vincendo in futuro anche in tutte le altre elezioni regionali in programma nel 2020. E, quindi, compresa la Puglia, che dal 2005 non è stata più governata da una coalizione di centrodestra. La leader di Fdi, Meloni, – come è noto – ha già prenotato per il suo partito la designazione del candidato governatore in Puglia e nelle Marche, annunciando che nel giro di due o tre settimane al massimo metterà sul tavoli i nomi delle due candidature richieste. E, come è pure noto, il nome pugliese di Fratelli d’Italia per la guida della coalizione alle prossime regionali è l’eurodeputato salentino Fitto. Un personaggio che in passato è già stato governatore della Puglia (2000 – 2005) e che proprio da governatore uscente consegnò la Regione al centrosinistra capeggiato da Nichi Vendola, perdendo per una manciata di voti, a seguito dei tanti malcontenti all’epoca causati di un annunciato riordino ospedaliero dei presidi presenti sul territorio regionale e che evidentemente non fu presentata nel modo giusto sui territori interessati, per essere compresa senza suscitare proteste anche da parte di molti amministratori locali di centrodestra. Una riforma che – come si ricorderà – a posteriori si è rivelata che era sicuramente meno drastica di quella poi attuata effettivamente, sia dal centrosinistra a guida Vendola che da quello ultimo a guida Emiliano. Nel 2010 e poi nel 2015 altri marchiani errori del centrodestra pugliese hanno consentito al centrosinistra di rimanere alla guida della Regione Puglia. Ora, però, sembra che il clima politico, sull’onda delle citate vicende nazionali e di altre regioni in cui si è voltato ultimamente, stia per cambiare anche in Puglia ed i vertici nazionali del centrodestra non voglio minimamente perdere l’opportunità di vincere anche nella nostra regione. Ci riusciranno? E, forse, ancora un po’ presto per affermarlo, perché la Puglia – come dimostra la storia politica locale – è sempre stata un “caso” politico a se nel panorama nazionale. Ma in politica certamente non si può “mai dire mai”. Quel che è sicuro invece è che questa volta il centrodestra nazionale proprio in Puglia voglia fare sul serio, perché anche la Puglia come l’Umbria e l’Emilia-Romagna possono rappresentare un “trofeo” da conquistare assolutamente. Staremo a vedere.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 30 Ottobre 2019



