Per il centrosinistra il “metodo” resta il nodo più difficile da sciogliere
Lacarra ha presentato l'associazione "Officine Progressiste", in sella alla quale spera di poter essere lanciato per il dopo Decaro
Il nodo più importante da sciogliere per il centrosinistra barese è sicuramente quello di come individuare il nome del candidato sindaco per le amministrative del prossimo anno, mantenendo unita la coalizione, che nel capoluogo ha già visto sedersi al tavolo indetto dal Pd, oltre ai civici vicini al governatore Michele Emiliano ed alle sigle della sinistra tradizionale (Verdi, Sinistra italiana, Socialisti, etc.), anche i rappresentanti locali del M5S e quelli del partito di Carlo Calenda (Azione), a cui potrebbero unirsi a breve anche quelli di Italia Viva, ossia del partito barese di Matteo Renzi. Infatti, anche ieri, a margine della manifestazione di presentazione dell’associazione politica “Officine progressiste” fondata dal deputato dem barese Marco Lacarra per inserirsi nel puzzle barese utile all’individuazione del nome da candidare per il dopo-Decaro, l’argomento principale su cui sono ruotate le dichiarazioni di quasi tutti i principali esponenti presenti all’evento è stato quello di come selezionare il nome del prossimo candidato sindaco di centrosinistra. “La scelta del candidato sindaco del centrosinistra a Bari – ha affermato il Primo cittadino uscente, Antonio Decaro – la farà la comunità del centrosinistra, come sempre successo”. Come? “Se si riesce a trovare una candidatura unitaria – ha esclamato Decaro – tanto meglio”, perché eviterebbe le primarie, purchè tutti convergano sulla stessa personalità. Infatti, ha rilevato lo stesso Decaro, a Bari “ce ne sono tante di personalità nell’area del centrosinistra che possono fare il sindaco della città di Bari”, quindi “se non si riuscirà a fare sintesi ci saranno le primarie come sempre accaduto”. Pero, uno dei motivi per il quale – secondo Decaro – sarebbe meglio avere una coalizione ampia con una scelta unitaria di un candidato che vada bene a tutti, senza ricorrere le primarie, è quello che all’interno della coalizione c’è il M5S che ha già dichiarato pregiudizialmente la sua contrarietà alla scelta con le primarie. In realtà, tra le forze partecipanti al tavolo del Pd barese non sono soltanto i pentastellati ad essere non favorevoli alle primarie, ma figurano anche i rappresentati di sigle della sinistra che concordano con il M5S, oltre a quelli dell’associazione “La Giusta causa” che – come è noto – sostiene la candidatura del fondatore della stessa, il penalista barese Michele Laforgia, che al momento, però, non è stato perentorio come il M5S nell’esprimere la propria contrarietà alle primarie. Anche per il presidente della Regione, Emiliano, le primarie per la scelta del candidato sindaco a Bari non sono automatiche “però – ha sottolineato il governatore – è la nostra regola, è la regola che abbiamo sempre adottato. L’abbiamo adottata con Antonio Decaro, con me alla Regione, la stessa cosa è successa con Vendola”, ribadendo che “la regola sono le primarie poi è ovvio che non sono obbligatorie, se si trova una soluzione che le riesca a superare può anche andare bene”. “Però, – ha confessato Emiliano – sinceramente è molto più divertente e democratico fare le primarie perché questo consente a tutti di esprimere il proprio pensiero e perché no di trovare una candidatura outsider”. Sempre a margine dell’evento di lancio dell’associazione “Officine Progressiste”, il governatore pugliese ha anche dichiarato che a Bari il centrosinistra è “ad una svolta importantissima”, perché ha avuto 20 anni di governo di Bari molto positivi che hanno trascinato il resto della Puglia a risultati molto importanti. Però, “il tempo passa e – ha aggiunto Emiliano – bisogna trovare nuove idee e nuove personalità” e “per farlo non bisogna buttare via il grande patrimonio accumulato e avere la capacità di creare armonia”, trattandosi non di “una sfida di potere, ma sfida di servizio”.Sulla stessa lunghezza d’onda di Emiliano e Decaro anche il segretario del Pd pugliese, Domenico De Santis, che, dall’evento di presentazione dell’associazione presieduta da Lacarra, a cui ha partecipato anche l’ex presidente del Gruppo del Pd alla Camera, Debora Serracchiani, ha dichiarato: “Noi lavoreremo al nome unitario, lo faremo prima di tutto all’interno del Pd per arrivare a una candidatura unica del Partito democratico per portarlo poi al Tavolo del centrosinistra e provare a trovare convergenze”, precisando che “se non ci saranno convergenze e se ci saranno altri candidati, in estrema ratio io non vedo altri metodi se non quelle delle primarie”. Sulla possibilità delle primarie anche il patron di “Officine Progressiste”, Lacarra, che è uno dei nomi che circolano per guidare la coalizione di centrosinistra alle prossime comunali baresi, ha sostenuto che “qualora non si riuscisse a trovare una candidatura condivisa da tutte le forze politiche, non riesco a trovare un metodo diverso”. E, rispondendo all’interrogativo che lo vede tra “i papabili candidati a candidato sindaco di Bari”, Lacarra ha dichiarato: “Lo dice la stampa, i papabili non sono quelli che si propongono, ma quelli che diventano il punto di riferimento della comunità del centrosinistra”. “Quindi, – ha affermato l’ex segretario regionale e deputato dei dem – aspettiamo prima di parlare di papabili candidati”, perché “l’obiettivo è di tenere insieme il centrosinistra, tutte le candidature che invece possono provocare rotture o creare divisioni è opportuno che facciano un passo indietro”. Ma, in verità, a dichiarare l’intenzione di volersi candidare a sindaco per il dopo-Decaro, in un’intervista rilasciata mesi fa la alla stampa, è stato lo stesso Lacarra. Quindi, a farsi avanti per un’eventuale successione a Decaro è stato Lacarra e non stati di certo gli organi di stampa ad “inventarsi” la notizia della sua aspirazione a Primo cittadino di Bari. Infatti, anche noi, al pari di altre testate, ci siamo limitati a prendere attori di quanto da lui stesso dichiarato ed a riferirlo ai lettori. Ma questo, però, è un discorso che non attiene alla cronaca odierna.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 23 Settembre 2023