Primo Piano

Per il teatro Petruzzelli il Mibac preferisce attendere gli esiti della Cassazione

La risposta ad un'interrogazione dell'on. Saverio Congedo di Fdi. Nessuna risposta finora ad una richiesta di interlocuzione della famiglia Messeni Nemagna, proprietaria dell'immobile

Il Ministero dei Beni culturali sulla “querelle” tra la famiglia Messeni Nemagna, proprietaria dell’immobile del teatro Petruzzelli di Bari, e la omonima Fondazione dei teatri lirici cittadini, per il momento fa come Pilato. Ovvero se ne lava le “mani”. Infatti il Mibac, rispondendo ad un’interrogazione del parlamentare pugliese Saverio Congedo di Fdi, ha fatto sapere che una decisione al riguardo sarà presa non prima che la Cassazione avrà posto la parola “fine” al contenzioso in essere tra Comune di Bari e gli eredi Messeni Nemagna circa l’effettiva proprietà della prestigiosa struttura sede del “Teatro Petruzzelli”. Per la cronaca ricordiamo, in estrema sintesi, che la vicenda giudiziale in corso, tra i Messeni Nemagna ed il Comune di Bari, è sorta nel 2010 dopo che l’Amministrazione barese decise di auto-dichiararsi proprietaria del teatro di corso Cavour con una delibera di Consiglio comunale, a seguito del fatto che il teatro era stato ricostruito interamente con soldi pubblici e che i proprietari sarebbero decaduti dal diritto di superficie istituito sul suolo di proprietà comunale su cui sorge l’immobile, non avendo adempiuto, dopo l’incendio doloso del 27 ottobre del 1991, alla ricostruzione a proprie spese del teatro, secondo quanto previsto nell’atto concessorio del 1896 tra Comune di Bari ed i fratelli Antonio ed Onofrio Petruzzelli, realizzatori originari dell’omonimo teatro. Sta di fatto, però, che dopo una serie di processi la Corte d’Appello di Bari, con le sentenze N. 1976 e 1977 di novembre del 2021, ha sancito che la proprietà del prestigioso stabile teatrale barese di corso Cavour è ancora in capo agli eredi dei fratelli Petruzzelli e non al Comune (o alla Fondazione), ma che i proprietari devono rimborsare allo Stato la cifra di oltre 43milioni e 600mila Euro, per i costi sostenuti di ricostruzione. Di qui sono sorte anche un’altra serie di questioni correlate, che al momento non possono essere completamente dipanate, se non viene prima risolta in via definitiva la “questione” principale circa la proprietà del teatro. Questione, quest’ultima, il cui giudizio – come detto – è tutt’ora pendente in Cassazione. C’è da ricordare anche la Fondazione lirico-sinfonica “Petruzzelli e Teatri di Bari”, istituita con la legge n. 310 del 2003, in base alla quale la stessa è stata ammessa al Fus (Fondo unico per gli spettacoli), ossia a ricevere dallo Stato circa una ventina di milioni di euro l’anno per le attività teatrali, detiene il possesso dell’immobile in virtù della convenzione sottoscritta nel 2002 con gli eredi Messeni Nemagna, che avevano concesso il teatro in locazione alla Fondazione per 40 anni, in cambio della ricostruzione pubblica dello stesso e di un canone di 500mila euro l’anno, da corrispondersi dal momento della ripesa delle attività lirico sinfoniche. Canone in realtà mai corrisposto, dopo la ricostruzione, con tutte le conseguenze ciò comporta, essendo ora i Messeni Nemagna stati confermati proprietari dalla Corte d’Appello di Bari. In definitiva, il Mibac vuole attendere l’esito del giudizio di Cassazione per decidere il da farsi circa le sorti sia del “bene” in questione che della continuazione dei copiosi finanziamenti pubblici alla Fondazione lirico-sinfonica barese. Nelle more del giudizio di Cassazione il legale della famiglia Messeni-Nemagna, Ascanio Amenduni, ha chiesto tempo fa un incontro al ministro ai beni Culturali del governo Meloni, Gennaro Sangiuliano, per un tentativo di interlocuzione sulla delicata e complessa vicenda. Ma da Roma finora tutto tace anche su detto fronte. Non resta che attendere le notizie romane che perverranno al riguardo dal “Palazzaccio”.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 29 Luglio 2023

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio