Per la pace, contro la guerra
Il movimento pacifista in Italia si presenta diviso in numerose correnti, una di queste è la Comunità dell’Arca di Lanza del Vasto. Prende nome dal suo fondatore, Giuseppe Giovanni Lanza del Vasto, personalità di eccezionale versatilità ; fu infatti poeta, scrittore, filosofo, pensatore religioso a vocazione mistica e soprattutto attivista non violento. Tanto personaggio nacque sotto il bel cielo di Puglia. Era il 29 settembre del 1901 quando nella masseria di famiglia Specchia di Mare, nel territorio di San Vito dei Normanni, vedeva la luce l’uomo che un giorno avrebbe incontrato Gandhi, restandone segnato. Trasferitosi per studio prima a Parigi, poi a Firenze e Pisa, Giovanni Lanza cominciò presto a manifestare i segni di un pensiero in controtendenza. Inorridito dalla guerra d’aggressione italiana in Africa orientale, nel 1936 maturò la decisione di raggiungere Gandhi. In India conobbe il Mahatma col quale restò sette mesi prima di ripartire per l’Himalaya. Tornando dall’India passò per la Terra Santa. Una volta in Francia, dove si era stabilito, decise di fondare una comunità rurale autarchica e non violenta sul modello dell’Ashram gandhiano. La Comunità dell’Arca raccolse persone della più diversa estrazione sociale, economica e religiosa disposte a vivere in povertà e semplicità e a provvedere alle proprie necessità costruendo le cose con metodi primitivi. Per esempio, se c’era da fabbricare un mobile, non si potevano usare chiodi o viti, ma cavicchi di legno ; gli abiti consistevano in tuniche di lana grezza ottenuta con filatoi a pedale… La proibizione del lavoro meccanizzato era coerente con la riduzione al minimo dell’uso del denaro e il rifiuto della partecipazione alla vita pubblica. La prima ‘azione’ della Comunità risale al 1957 ed ebbe luogo a Clichy, nella casa doveva aveva vissuto San Vincenzo de Paoli. Diretta contro le torture e i massacri compiuti dai francesi in Algeria, l’azione incontrò il favore degli organi di stampa e la solidarietà di grandi personalità della cultura come l’Abbé Pierre e Mauriac. Successivamente (il 1958) scese in campo, prima al mondo, contro il nucelare ; Lanza e i suoi penetrarono all’interno di una centrale venendone cacciati solo con la forza dagli uomini della Polizia. Vennero poi la campagna contro i Campi di Assegnazione per Residenza, che erano di fatto campi di concentramento per obiettori di coscienza e per quegli algerini sospettati di fiancheggiare l’OAS, la celebre organizzazione indipendentista e anti colonialista. Durante la Quaresima del 1963, tra due sessioni del Concilio Vaticano II Lanza fece un digiuno di quaranta giorni nell’attesa di una parola forte sulla pace da parte della Chiesa. Dopo il trentesimo giorno, il Segretario di Stato pontificio consegnò a Chanterelle, la moglie di Lanza, il testo dell’Enciclica Pacem in Terris dicendo : “Dentro ci sono cose che non sono mai state dette, pagine che potrebbero essere firmate da suo marito!” Giovanni Lanza del Vasto si spense a Elche de la Sierra in Castiglia nel 1981.
Italo Interesse
Pubblicato il 16 Marzo 2013