Cronaca

Per le primarie nel centrosinistra si complica il gioco mentre il centrodestra è in panne

Nel centrodestra pugliese la partita delle primarie non riescono ancora ad organizzarla, mentre nel centrosinistra è già in itinere e rischia di complicarsi. Infatti, l’accelerata imposta dal segretario pugliese del Pd, Michele Emiliano, alla coalizione di centrosinistra per fissare data e regole delle primarie, che dovranno scegliere il nome da portare come candidato governatore alle regionali del 2015, si sta rivelando un vero boomerang proprio per lo stesso ex Primo cittadino di Bari che, anticipando i tempi, pensava forse di potersi giocare meglio la partita per la corsa alla candidatura alla presidenza della Regione. Ad Emiliano, invece, sta accadendo l’opposto di quello che forse auspicava, perché il gioco d’anticipo nel Pd finora ha provocato solo l’effetto di mettere in stato d’agitazione le diverse anime pugliesi del partito ed in particolare quelle che non vedono di buon occhio la gestione del segretario regionale, ritenuta eccessivamente autoreferenziale. E’ noto, infatti, che Emiliano punta da tempo alla successione di Nichi Vendola al governo della Puglia e per raggiungere tale obiettivo potrebbe essere disposto anche a far passare in secondo piano traguardi politici più significativi per il partito di Matteo Renzi, quali potrebbero essere per il Pd pugliese la realizzazione di una forza elettorale in grado di vincere le prossime elezioni politiche nella regione ( cosa che non è mai avvenuta dal 1994 in Puglia per il centrosinistra) e quella di avere un partito organicamente più compatto ed in sintonia con la struttura nazionale, anziché un partito nel quale prevalgono quasi esclusivamente interessi prettamente locali e sfrenati personalismi, come è stato da quando si è costituito nel 2007 il Pd e, ancor prima con Ds e Margherita, da quando il centrosinistra ha conquistato la guida del Comune di Bari, nel 2004, e della Regione, nel 2005. Infatti, non è da escludere che il segretario nazionale del Pd, Renzi, per mettere ordine nel centrosinistra pugliese voglia tentare di affidare la guida della coalizione, sin dalle prossime regionali, ad una figura nuova ed esterna ai partiti, che risponda di più a logiche istituzionali e non a quelle della politica solo come fonte di potere e, quindi, di autoreferenzialità. Questo potrebbe spiegare il motivo per cui la segreteria nazionale del Pd di recente avrebbe sondato la disponibilità del noto imprenditore monopolitano Vito Pertosa, titolare dell’azienda super tecnologica Mer.Mec, a partecipare alla corsa per la guida della Regione. Una disponibilità che, stante a qualche indiscrezione, probabilmente non sarebbe stata data in via diretta ma indiretta, attraverso il sostegno a qualche candidato che risponda al progetto di rinnovamento renziano del partito. L’interessamento della segreteria nazionale del Pd  alle primarie pugliese dimostra inequivocabilmente che Renzi non intende stare a guardare su ciò che accade nel suo partito in questa regione. E se così è, vuol dire che il segretario nazionale del Pd verosimilmente non si fida troppo dell’operato della segreteria regionale del partito, che evidentemente mira più a spianare la strada ad Emiliano per la corsa alle primarie che a favorire un vero progetto di rinnovamento della politica in Puglia, secondo i canoni renziani. Da non dimenticare, infatti, che in passato Emiliano in più di una circostanza è stato protagonista di comportamenti politici che potrebbero non aver favorito quel processo di aggregazione e consolidamento elettorale del Pd in Puglia, con le evidenti conseguenze negative riscontrate dal partito alle consultazioni politiche. Ma potrebbe non essere solo questa la riserva del premier nei confronti della dirigenza pugliese del partito, visto che saranno sicuramente noti a Renzi i comportamenti camaleontici di certi esponenti pugliesi del Pd che finora si sono distinti più per essersi serviti del partito che per averlo servito. Esponenti che hanno profuso energie ed impegno quando si trattava di fare gli attori principali, ma che si sono invece praticamente disinteressati quando si trattava di far vincere un progetto o una causa politica d’esclusivo interesse del partito. Comportamenti, questi, non certo condivisibili ed accettabili da chi, come Renzi, punta invece ad una visione diversa della politica ed alla costruzione di un partito più coeso ed impegnato a modernizzare dall’interno la macchina amministrativa statale e locale. Insomma una sfida, quella di Renzi, a cui  neppure la Puglia deve sottrarsi. A cominciare evidentemente dalle primarie del centrosinistra, per le quali il segretario Emiliano vorrebbe forse bloccare il risultato già prima di celebrarle.   

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 30 Luglio 2014

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