Cultura e Spettacoli

Per lui una terrazza immensa

Attaccati alla tradizione, i napoletani si ostinano a chiamare Piazza Borsa il vasto spazio che si apre all’inizio di Corso Umberto I, nel centro storico. Eppure quella piazza, dove sorge il monumentale e storico Palazzo della Borsa, ha cambiato nome più di un secolo fa. E’ dedicata a un pugliese : Giovanni Bovio, del quale oggi ricorre il 179esimo anniversario della nascita. Era nato a Trani il 6 febbraio 1837. Figlio di Libero Bovio, autore dei testi di molte celebri canzoni napoletane (Reginella, Lacreme napulitane, ‘O paese d’o sole, Signorinella…), Giovanni Bovio fu apprezzato filosofo e integerrimo uomo politico (eletto nel collegio di Minervino Murge, divenne deputato alla Camera nel 1876). Tale rigore non gli gonfiò la tasca. Emblematica l’epigrafe di Mario Rapisardi apposta su una facciata del palazzo di Trani dove Bovio nacque : “In questa casa morì povero e incontaminato Giovanni Bovio che meditando con animo libero l’Infinito e consacrando le ragioni dei popoli in pagine adamantine ravvivò d’alta luce il pensiero italico e precorse veggente la nuova età”. Un’altra lapide ribadisce la natura illuminata, discreta e pacata di quest’uomo : “Giovanni Bovio / cittadino di spartana austerità / fra il mercimonio affannoso dei politicanti / pensatore solitario / fra lo strepito di cozzanti dottrine / artefice possente di stile / fra la pretenziosa nullaggine dei parolai / traversò impavido / le torbide correnti del secolo / e ne uscì puro a fronte alta / con l’animo illuminato / dalla fede confortevole / nell’ascensione perpetua del pensiero umano”. A Giovanni Bovio hanno dedicato una via Firenze, Bari e Trani (quest’ultima città gli ha pure intitolato la Biblioteca Comunale). Sorprendentemente, Piombino ha fatto anche di più battezzando in suo onore una delle più grandi piazze d’Europa affacciate sul mare. Piazza Giovanni Bovio consiste in una enorme terrazza artificiale protesa sul Tirreno, che ne abbraccia tre lati. Fu creata negli anni venti del Novecento demolendo l’antica ‘Rocchetta’ da cui si dipartivano le mura urbane. La terrazza, di forma appuntita, segue la conformazione della scogliera e consente un’ampia vista sul canale di Piombino, spaziando anche su gran parte dell’arcipelago toscano (ben visibili sono il Giglio, Montecristo, Capraia e Giannutri ; nelle giornate limpide è possibile scorgere le creste della Corsica). Fino a qualche anno fa, un grande mosaico calpestabile illustrava il braccio di mare ‘panoramico’. In occasione del rifacimento della piazza, tale pannello è stato sostituito da una rosa dei venti in marmi policromi. È possibile ora riconoscere le isole visibili grazie a dei cartelli in plastica trasparente apposti in angoli strategici. All’estremità della terrazza si trova il faro della Rocchetta, eretto in stile neomedievale.
Italo Interesse


Pubblicato il 6 Febbraio 2016

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