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Per Mangia è notte fonda, il Bari cade di misura al San Nicola ed è crisi

Era la sfida tra due squadre precarie in classifica dove solo una vittoria avrebbe scacciato fantasmi e potenziali decisioni drastiche da parte di una delle due società, ed a spuntarla è stata la Ternana di Attilio Tesser che si rialzata ed ha sfruttato una delle due occasioni nei novantaquattro minuti di gioco, portando a casa l’intera posta in palio e battendo il Bari per 0-1. Il Bari ha perso per la seconda volta consecutiva, e questa volta di fronte ai quasi 19mila spettatori, grazie ad un gol di Avenatti dopo cinque minuti che ha sfruttato l’ennesima dormita difensiva che gli ha consentito di infilare con facilità Donnarumma. Non può andare così; ‘Non deve’, è quanto dichiarato dallo stesso tecnico Devis Mangia con voce molto rammaricata e dispiaciuta per la sconfitta al termine di una partita in cui la sua squadra ha avuto il possesso palla, si è riversata dal primo minuto nell’area umbra ma senza produrre azioni concrete, salvo una traversa, ed i tiri dalla distanza oltre agli innumerevoli calci d’angolo, 15-1. Troppo poco per giustificare una reazione di una squadra che a luglio ed inizio stagione aveva un solo obiettivo dichiarato, quello di provare a vincere il campionato o come minimo di centrare i playoff! L’avevamo scritto anche in altre occasioni, si può perdere o pareggiare, purché lo si faccia onorando la maglia che si indossa e ieri oltre alla mancanza di concretezza sono stati sbagliati passaggi clamorosi dei centrocampisti, è mancato l’ultimo passaggio, non si è vista cattiveria agonistica che dall’altra parte, la Ternana ha avuto dimostrando di saper vincere anche in dieci contro undici. I giocatori della squadra pugliese si sono impegnati, questo è fuori di dubbio ma non a sufficienza,perché non solo hanno dimostrato in precedenti partite di avere delle potenzialità e di potersela giocare contro avversarie ben più forti tecnicamente della pur modesta Ternana, ma soprattutto perché a livello psicologico è evidente che c’è qualcosa che li blocca. Questo Bari deve cambiare registro in fretta, e se sarà necessario a questo punto ed inevitabile, cambiare l’allenatore è fondamentale. La società nella nottata passata avrà fatto le sue riflessioni e di sicuro in tarda mattinata o nella giornata odierna sarà comunicata la decisione tanto agognata per salvare o tentare di raddrizzare una stagione, dato che si è ancora in tempo. Il campionato è ancora lungo ma sarebbe un errore catastrofico e letale pensare di rimandare decisioni ad altre partite, in quanto ora il Bari deve guardarsi soprattutto le spalle dalla zona playout distante solo tre lunghezze, piuttosto che pensare alla capolista lontana nove punti, dove neanche se avesse vinto ieri, l’avrebbe portata nelle prime otto posizioni. Vincere ma non solo, bisognerà ritrovare una squadra in primis a livello psicologico e riorganizzare la squadra a partire dalla difesa che ha incassato 17 reti e in ogni partita commette gli stessi errori facendosi infilare con una facilità disarmante. Seconda sconfitta consecutiva, la seconda stagionale al San Nicola, ed un Bari che domenica affronterà il fanalino di coda, Crotone, per batterlo dovrà giocare con tanta umiltà e dimenticandosi che possa bastare il solo impegno. Per vincere, come gridato dagli spalti della Curva Nord, servirà il ‘Sudore’ ed attributi perché nel calcio vince chi è più determinato ed il Bari ne sa qualcosa, avendo effettuato nella stagione scorsa, una rimonta a partire da gennaio scorso persa all’ultima curva contro il Latina che oggi per una strana coincidenza si ritrova penultimo in classifica.

La voce dei protagonisti. Ieri Massimo Donati al termine della partita ha dichiarato a riguardo della scelta infausta del ritiro e della partita persa: “Noi usciamo a testa alta perché ce l’abbiamo messa tutta. I fischi dei tifosi? Li capisco ma non li condivido perché ci siamo impegnati e cercato di raddrizzare una partita condizionata dal gol iniziale. I ritiri nella mia carriera non sono mai serviti a nulla, forse i problemi stanno altrove. Probabilmente si è caricato di troppe aspettative l’ambiente e ne abbiamo un po’ avvertito la troppa pressione. Ma abbiamo la forza per riprenderci, dobbiamo lavorare intensamente per uscire da questo momento in cui gira tutto storto”. Sempre nella nottata di ieri, il diesse Antonnelli e il presidente Paparesta, sono stati dal termine della partita fino all’una circa ad analizzare la posizione del tecnico; dopo la conferenza con toni molto dimessi da parte dell’allenatore biancorosso, Devis Mangia è stato convocato a colloquio dal presidente e direttore sportivo per un colloquio che è durato più di due ore. In tarda mattinata, ci sarà sicuramente un comunicato della società a stabilire la posizione ufficiale e se l’allenatore dopo tredici giornate, dovrà abbandonare la squadra. I favoriti a succedere al tecnico di Cernusco sul Naviglio, sono in primis Edy Reya che sarebbe affiancato da Bollini come suo secondo, oppure Serse Cosmi, meno quotato e da non escludere un ritorno a sorpresa, di Vincenzo Torrente per due stagioni alla guida del Bari, con un bottino di 30 vittorie, 26 pareggi, e 28 sconfitte e soprattutto artefice di due salvezze miracolose in quanto il suo Galletto è partito sempre con punti pesanti di penalizzazione.

Marco Iusco

 


Pubblicato il 11 Novembre 2014

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