Cronaca

Perchè il “commercialista” è un valore aggiunto per la società e l’economia?

A colloquio con il dott. Michele Locuratolo, dottore commercialista e Consigliere dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed esperti contabili di Bari con delega alle aree finanza ed internazionalizzazione.

Qual è il ruolo sociale del Commercialista?

Il Dottore Commercialista svolge un attività densa di contenuti tecnici e di grande rilevanza sociale.Il Dottore Commercialista per diventare tale deve non solo percorrere un percorso di studi universitari qualificato , ma deve sperimentare l’esercizio della Professione attraverso un periodo di tirocinio e superare un esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della Professione. Durante l’esercizio della Professione deve poi seguire costantemente un percorso di formazione continua. Le competenze del commerciaslita spaziano dal settore contabile, bilancistico, lavoristico e tributario, a quello aziendalistico che lo vedono specialista in area programmazione, finanza e controllo di gestione, in area  di diritto societario nelle operazioni straordinarie quali trasformazioni, fusioni e scissioni. Il commercialista svolge anche importanti funzioni quale ausiliario del giudice sia civile che penale nei campi degli istituti della crisi di impresa o in veste di consulente tecnico, e funzioni di controllo di società ed enti sia quale sindaco che revisore legale.I campi d’azione sono pertanto di vasta portata e dunque la sua funzione è anche regolatrice dei rapporti economici e patrimoniali tra Stato e cittadini da una parte e tra Stato e aziende ed enti dall’altra, il che rappresenta la cifra del rilevante ruolo sociale che attualmente il commercialista riveste.

 

Cosa intendiamo per “Finanza d’impresa”

 

La finanza d’impresa costituisce un’attività cruciale per una moderna ed efficiente gestione aziendale e, quindi, per il successo stesso dell’impresa. “Finanza d’impresa” significa impostare la gestione aziendale in chiave anticipativa attraverso gli strumenti della pianificazione strategica, del budget e dell’analisi degli scostamenti; significa pianificare e gestire i flussi di cassa che la gestione, caratteristica e non, produce  ed assorbe; significa finanziare tempestivamente ed adeguatamente i fabbisogni finanziari aziendali, significa pianificare lo sviluppo aziendale con tecniche e strumenti propri del business planning. Le piccole imprese, che rappresentano il tessuto connettivo del sistema economico italiano e meridionale in particolare, hanno una estrema necessità di ricorrere a sistemi di gestione pianificati ed orientati alla finanza d’impresa nei termini visti, soprattutto in fasi congiunturali di grande difficoltà come quella attuale. Le piccole imprese, non avendo una struttura organizzativa in grado di assolvere dal proprio interno a tali funzioni, deve necessariamente fare ricorso a figure professionali esterne per assicurarsi le utilità oggi divenute necessarie per competere, e sotto tale aspetto la figura del commercialista specializzato in finanza d’impresa assume una rilevanza fondamentale.

 

 

Mentre quanto è importante la “Finanza Agevolata”?

 

La finanza agevolata è una branca della finanza d’impresa che fa riferimento a tutte quelle fonti finanziarie che sostengono la nascita e lo sviluppo delle imprese sotto forma di contributi a fondo perduto, in conto interessi, crediti d’imposta. I territori del mezzogiorno beneficiano in maniera cospicua di tali provvidenze essendo in “ritardo” rispetto alla media dei paesi europei; tali politiche di sostegno mirano a perequare i livelli di sviluppo dei sistemi economici territoriali. Le agevolazioni, che siano di fonte comunitaria, nazionale o regionale, possono costituire un fattore importante per lo sviluppo dell’impresa e in questo senso i tanti commercialisti che vantano una elevata competenza ed esperienza in tale ambito, hanno un ruolo di primo piano che va dalla programmazione degli investimenti (business plan) alla scelta dello strumento di incentivazione più idoneo, dalla istanza di accesso allo strumento individuato fino alla rendicontazione della spesa.

 

 

E’ vitale nel contesto storico attuale “internazionalizzare” per le aziende?

 

“Internazionalizzazione” rappresenta un fattore oggi decisivo per lo sviluppo delle nostre imprese. Oggi in molti settori di attività la crescita dei fatturati avviene prevalentemente sui mercati esteri. Le aziende orientate ai mercati regionali o anche nazionali hanno meno chance di crescita e di continuità nel lungo periodo rispetto a quelle attive sui mercati internazionali. La globalizzazione ha ridisegnato i mercati e cambiato le regole della competizione; i modelli di business sono in rapida e continua evoluzione e per questo, come detto, la competizione si gioca sui mercati internazionali. Anche in questo ambito le piccole e medie  imprese non avendo al proprio interno la struttura e le competenze necessarie per pianificare e realizzare percorsi di sviluppo in chiave internazionale, devono fare ricorso a professionisti che, come i commercialisti, abbiano le competenze e l’esperienza adeguate ad affiancarle  in tali percorsi di crescita.

 

Alessandro Latorre

 

 


Pubblicato il 30 Aprile 2019

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