Cronaca

“Perché sono raddoppiati i costi dell’ospedale in Fiera?”

Perché sono di fatto raddoppiati i costi dell’ospedale Covid in Fiera? E si è calcolato per quanti mesi esattamente la collettività pagherà ancora il fitto? Sono i punti più importanti di un’ interrogazione urgente rivolta da Fratelli di Italia al Presidente della Regione Michele Emiliano. Ieri mattina una delegazione, composta dai consiglieri regionali di FI, dall’ onorevole Marcello Gemmato e dall’ europarlamentare Raffaele Fitto ha visitato il nosocomio Covid dell’area della Fiera del Levante. All’ uscita, una conferenza stampa con la quale è stata illustrata l’ interrogazione. Raffaele Fitto ha detto, con un filo di ironia: ” Hanno cercato il colpo ad effetto e neppure gli è riuscito. Occorre capire i motivi per i quali i costi sono quasi raddoppiati, ho chiesto più volte la ragione senza risposte, anche sui posti letto della terapia intensiva, 14/ 28. Siamo davanti ad una grave forma di spreco di denaro pubblico. Questi posti potevano tranquillamente essere spalmati su altre strutture nella Puglia, bastava aumentare di tre quattro posti letto nei tanti ospedali regionali. Mi domando con quale personale sarà gestito e notizie certe sul suo futuro utilizzo. Ma è tutta la sanità in Puglia che non va, siamo in arancione, non lo dimentichiamo”. L’ onorevole Marcello Gemmato: “Confermo che è uno spreco di denaro della collettività, i 14- 28 letti ricovero della terapia intensiva si potevano benissimo allocare in tanti centri presenti nella regione con risparmio di soldi pubblici, o riaprendo strutture inopinatamente chiuse. Aggiungo che a questo punto si addensano dubbi sull’apertura della Fiera del Levante convertita in struttura Covid. Con quale serenità la gente a settembre prossimo vi tornerà per le visite essendo stata appunto clinica per il Covid?”. Ignazio Zullo sulla pandemia nella Regione: ” Se siamo ancora arancione, mentre gli altri progrediscono, significa che qualcosa non va per il verso giusto e che le scelte della sanità sono state sbagliate. Si punta solo sulle terapie intensive, mentre sarebbe bene pensare e scegliere la terapia di base e territoriale, potenziandola in modo che non si arrivi alla soluzione intensiva. Corrono su un binario sbagliato”.

Bruno Volpe

 


Pubblicato il 2 Febbraio 2021

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