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Perché Torre a Mare non viene pedonalizzata?

Dopo la mancata ed ancora inspiegabile applicazione del Daspo amministrativo in città, un altro mistero aleggia su Palazzo di Città. Il primo cittadino barese, come facilmente prevedibile, ha confermato con una ordinanza ad hoc la chiusura al traffico veicolare di alcune strade del centro cittadino. La pedonalizzazione riguarda ,inoltre, alcune vie del periferico quartiere di Carbonara. Una decisione che ovviamente ha suscitato le proteste dei residenti e dei commercianti, soprattutto in mancanza di una valida alternativa che dovrebbe prevedere zone di sosta per le auto. Per Decaro, il novello guru della mobilità ecologica ed alternativa , questi primi esperimenti rappresentano solo l’incipit di una nuova Bari che avrà nel pedibus calcantibus una dimensione più umana e più vivibile. “Tutto molto bello ” avrebbe affermato un illustre collega della stampa sportiva, resta però il fatto che simili rivoluzioni copernicane non possono essere decise così, ex abrupto, senza tenere conto di una infinità di problematiche, parcheggi in primis. Ricordiamo per l’ennesima volta al primo cittadino che il possesso di un’auto, anche di piccola cilindrata, non è un reato e neppure una colpa, ma una reale necessità per far fronte alle esigenze lavorative e familiari. Girare su potenti berline di marca italiana ,scorta a seguito,forse ha fatto perdere a Decaro il contatto con la realtà in termini di traffico ed annessi disagi. Quello della sosta , però,è solo uno dei tanti aspetti più spinosi : Bari , come si è altre volte ribadito,non ha i flussi turistici ,con milioni di visitatori l’anno, che hanno invece altre città come Roma, Firenze o Venezia. Chiudere definitivamente il centro murattiano, ad esempio, significherebbe per i commercianti , già in grave sofferenza, intonare la “decaranza funebre”. Interdire l’intera città alle auto potrebbe anche essere la soluzione vincente del futuro, ma l’importante è offrire ai cittadini valide ed alternative soluzioni in tema di mobilità urbana ed aree di sosta, senza dimenticare le esigenze del commercio , la vera anima della città . Resta un curioso interrogativo: come mai Torre a Mare, luogo dove risiede Decaro, non è ancora stata interessata dalla pedonalizzazione? Proprio questa ridente frazione marinara potrebbe, come già scritto altre volte, essere la location ideale per mettere in pratica la nuova filosofia del suo illustre residente. Perchè privare gli abitanti di Torre a Mare del piacere di rilassanti passeggiate sulle strade che costeggiano il mare? Perchè non far provare ai suddetti gli stessi disagi che sopportano gli altri baresi ( per ora i residenti del centro e quei poveri malcapitati di Carbonara) in fatto di parcheggi ? I cittadini che abitano a Torre a Mare sono per caso dei privilegiati? Perchè non chiudere, ad esempio via Leopardi, (per giunta intasata dalle macchine ,come mostra la foto a corredo dell’articolo ) al traffico veicolare ,interessando alla chiusura anche tutte le vie adiacenti? Perchè Decaro non rende pedonabile via Andrea Buonsante, una lunga strada vista mare , sulla quale è possibile godere, oltre ad un suggestivo panorama ,anche le offerte culinarie di ottimi ristoranti ed accorsati bar? Sulla predetta via c’è pure la sede estiva di un esclusivo circolo cittadino i cui associati ,certamente ,ringrazierebbero il sindaco per una simile decisione. In buona sostanza, senza ulteriori panegirici, perchè Decaro non ha finora pedonalizzato Torre a Mare? Si può saperne la ragione? Si può sperare che almeno in questa occasione qualche consigliere di opposizione (ce ne sono alcuni però che assomigliano sempre più a soci di ….minoranza) chieda lumi a Decaro in consiglio comunale?   Dall’illustre primo cittadino barese aspettiamo trepidanti una risposta, sempre nella speranza che ci pervenga prima della fine dell’estate, a pedonalizzazione….inattuata.

 

Piero Ferrarese


Pubblicato il 18 Luglio 2017

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