Primo Piano

Percorso obbligato e forzato: il mercato all’ingrosso deve sloggiare

Il Comune si ricorda del grande mercato ortofrutticolo all’ingrosso di Mungivacca (Maab) e riprende le fila del discorso per non lasciarlo come una cattedrale nel deserto. L’assessora allo Sviluppo economica Palone, infatti, ha incontrato da un po’ di tempo alla Camera di Commercio, gli operatori del Mercato Ortofrutticolo all’ingrosso per individuare una soluzione ‘condivisa’, e cioè una nuova sede. Ma di condiviso e soprattutto di concreto, in realtà, finora non c’è proprio niente, al di là di chiacchiere e impegni sventolati da mesi e mesi. Per esempio che entro settembre del 2017 l’attuale sede, inadeguata sotto il profilo strutturale, dovrà essere dismessa, ‘ope legis’ come direbbe qualche esperto di leggi e pendette. “Abbiamo avviato un processo partecipativo per dare risposte soddisfacenti alle esigenze e alle legittime aspettative degli operatori del MOI – ha commentato quattro mesi or sono la ormai scafata assessora al Commercio – e la nostra proposta, condivisa col presidente Ambrosi, è che possa essere la nuova sede del Mercato Agroalimentare all’Ingrosso MAAB ad accogliere gli operatori del MOI”. <>, direbbe invece la gente interessata: era ora che la Palone si ricordasse dei milioni spesi e di quelli che si stanno spendendo (e spenderanno) per una struttura praticamente abbandonata al suo destino… causa costi elevati di gestione, sia detto in estrema sintesi. E il presidente della Camera di Commercio Ambrosi, impegnatissimo da tempo sul fronte dell’acquisizione del ‘boccone’ Fiera nonostante i tanti che gli remano contro, che ne dice? Lui non ha difficoltà, anche lui da politico più che navigato, a confermare l’avvenuta assegnazione di una diecina di box di grandi dimensioni ad altrettanti soggetti interessati all’affitto. Magari sottolineando pure la disponibilità della Camera di Commercio –tanto non costa nulla…- a realizzare il secondo lotto del MAAB in accordo con gli operatori del MOI disposti a trasferirsi nella struttura. Sarà vero? C’è chi non crede tanto ad Ambrosi, che ha già dedicato le sue forze proprio al MAAB…con che risultati, alla fine, purtroppo, si è visto. Anzi, si sta vedendo. Ma andiamo avanti. Alla professoressa Bergantino, del dipartimento di Studi aziendali e giusprivatistici dell’Università “Aldo Moro” di Bari, supportata dall’ingegner Chironi e dall’avvocato Lofoco per gli aspetti tecnici, è stato affidato il compito di redigere uno studio per l’eventuale trasferimento degli attuali operatori del MOI nella struttura del MAAB, idonea sotto il profilo strutturale, rispondente alle vigenti normative e meglio collegata con il resto della città. E dunque, al di là degli studi progettuali, consulenze, promesse, impegni e sopralluoghi congiunti presso il MAAB, naturalmente al solo e unico scopo di rispondere alle esigenze degli operatori, i nostri eroi continueremo a lavorare “…per raggiungere un accordo che accontenti tutti”, figurarsi. Bene, aspettiamo gli sviluppi, aspettando con ansia la fine dell’estate 2017 per trasloco forzato di una cattedrale di cemento ripiena di box, celle e frigoriferi a uso commercio/mercatale nell’estrema periferia barese.

 

Francesco De Martino  

 


Pubblicato il 30 Dicembre 2015

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio