Cronaca

Perla di saggezza del sindaco Decaro sulla prostituzione: “E’ colpa dei baresi”

“Se i baresi evitassero di andare a prostitute il fenomeno sarebbe definitivamente debellato”. Parola del primo cittadino barese Antonio Decaro, che all’indomani del blitz antiprostituzione effettuato dalla polizia municipale sul lungomare a sud della città   ha voluto dire la sua in proposito, prendendosela con i baresi in cerca di incontri pruriginosi a pagamento. Nelle sue dichiarazioni riportate dalla stampa locale, compreso il nostro quotidiano, si evince che finalmente qualcuno dei suoi preziosi collaboratori abbia informato il sindaco che dietro tutto questo mercimonio, che sia a cielo aperto o fra le mura di case diroccate poco importa, ci sono organizzazioni criminali che sfruttano le ragazze per scopi sessuali. Per la serie, se ne è accorto pure lui, dopo anni di inchieste giornalistiche che hanno denunciato il macroscopico giro d’affari sulla pelle di povere disgraziate. I dati nazionali diffusi dal Codacons sulla prostituzione parlano di ben 3 milioni di “utilizzatori finali” ed oltre 90 mila operatrici del sesso (il 10% è minorenne); dati per certi versi empirici, che però testimoniano un voluminoso giro di soldi (stimato intorno ai 3,9 miliardi di euro) secondo solo a quello incrementato dal business della droga. Il turpe fenomeno a livello locale si registrata in quasi  tutti i rioni periferici ; fra le zone più conosciute figurano le complanari di Japigia, la zona del Quartierino e l’area dello stadio San Nicola. Secondo indiscrezioni raccolte in anni di inchieste anche il centro murattiano non è esente da questo mercimonio , con albergatori compiacenti  che fittano camere a vere e proprie professioniste del sesso, escort le cui tariffe non sono alla portata di tutte le tasche. Tornando alle affermazioni di Decaro, che si indigna per le pulsioni morbose dei (non pochi?) baresi, c’è da chiedersi perchè lui , almeno per arginare questa vergogna, non abbia  mai emanato una ordinanza anti prostituzione. E già, perchè parlare di questo specifico provvedimento per lui è come affrontare un tabù. Come riportato nel corso degli ultimi anni nei nostri articoli, per l’illuminata visione del sindaco sarebbe inutile spostare una prostituta da una zona all’altra della città. Indirettamente ,però, con queste affermazioni  il primo cittadino è riuscito  a creare una nuova figura : quella della squillo stanziale ,ferma sempre in un posto in attesa che la tanto invocata e sbandierata “rete sociale”   richiamata dal Nostro,    entità metafisica che ricorda la famigerata ” Bari per bene”, intervenga a salvare le povere disgraziate dal loro infausto destino. Anche in questa occasione vorremmo ricordare al sindaco di Bari che suoi colleghi , come ad esempio il primo cittadino fiorentino nonchè suo amico di partito Dario Nardella( il termine “compagno” per Decaro suonerebbe, politicamente parlando, alquanto improprio) ha emanato questa ordinanza ,e con lui altri sindaci pugliesi, come ad esempio  quelli di Foggia e Lecce.  La domanda che abbiamo più volte posto al diretto interessato riguardava l’acume amministrativo di questi suoi colleghi, se, per esempio, fossero più sprovveduti di lui; ovviamente il buon Decaro si è sempre astenuto dal risponderci, e ora se la prende con i baresi dimenticando le proprie… “inadempienze”. Fra queste figura , per l’appunto, la mancata applicazione del Daspo amministrativo: quante volte, ad esempio, questo provvedimento fortemente voluto dallo stesso Decaro quando Minniti era ministro dell’Interno, è stato applicato a Bari nei riguardi di prostitute e parcheggiatori abusivi?  Ha mai risposto in proposito, anche ai nostri interrogativi? Assolutamente no! Adesso abbia almeno la compiacenza di ammettere anche i suoi errori, non scaricando sempre le colpe e le responsabilità sugli altri, e nel caso di specie su quei baresi in cerca di facili piaceri di cui il sindaco, in perfetto stile piccolo borghese di provincia, stigmatizza la moralità. In più di un’occasione, ovviamente provocatoriamente, abbiamo proposto di spostare tutte le giovani prostitute presenti sul territorio barese in via  Bari , un lungo viale parzialmente alberato che attraversa Torre a Mare , zona di residenza dello stesso Decaro, giusto per vedere se almeno tale nuova allocazione  sarebbe in grado di sollecitare il sindaco, illic et immediate ,ad emanare  la suddetta ordinanza. Decaro recentemente ,in un suo slogan preelettorale ,ha affermato di provenire “dalla strada” . Tutte queste povere derelitte ,invece, sulla strada ci stanno e ci saranno  tutti i giorni subendo sfruttamento e vessazioni senza che nessuno delle Istituzioni (anche la Curia locale non ha mai condannato pesantemente questa situazione ignobile)  abbia , nel corso degli anni , salvo pie intenzioni, fatto qualcosa di concreto. Che i residenti dei quartieri periferici se la prendano con i loro depravati concittadini se a Bari ci sono una miriade di prostitute per strada. Parola del sindaco Antonio Decaro , lui intanto  pilatescamente se ne lava le mani….come sempre.

 

Piero Ferrarese


Pubblicato il 5 Gennaio 2019

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