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Personale e dirigenza regionale: indennità in sospeso e premi in fumo…

Trattative ancora in corso tra rappresentanti dei lavoratori ed ente regionale per la sottoscrizione del contratto decentrato dopo anni di ‘vacatio’, con le trattative giunte al solito punto morto nonostante il semaforo verde della giunta Vendola, circa un mese fa. Sta diventando, dunque, particolarmente spasmodica l’attesa di impiegati e funzionari dipendenti dell’Ente Regione Puglia, con le categorie degli autisti e custodi scesi già sul piede di guerra dopo la decisione assunta dall’amministrazione di disapplicare le indennità del contratto integrativo decentrato sottoscritto nel 2008. Una decisione assunta con semplicissima determinazione dirigenziale il 20 marzo scorso dalla dirigente al Personale e che, in sostanza, ha significato per le suddette categorie di dipendenti la perdita secca in busta paga a partire dal 27 aprile scorso. Parliamo di somme che vanno dai trecento agli oltre mille euro, come nel caso degli autisti degli assessori. Un brutto colpo causato dai ritardi degli uffici al Personale a provvedere al riconoscimento degli emolumenti ‘extra’ in busta paga per due lunghissimi anni, ignorando scadenze e termini imposti dall’ex Ministro Brunetta, almeno per quel che riguarda gli adeguamenti di quelle indennità. E adesso che i termini per attuarla sono scaduti improrogabilmente il 31 dicembre 2012, negli uffici dell’assessorato al Personale e Risorse Umane di via Celso Ulpiani si è deciso di agire non solo , ma soltanto aggrappandosi a determinazioni frettolose, che rischiano di esplodere con tutto il loro fragore tagliando stipendi già abbastanza miseri, senza aver minimamente messo in conto l’idea di scegliere la via del confronto con dipendenti, organizzazioni sindacali e parti sociali. Sicchè solo da qualche settimana ci si incontra per cercare di rendere meno scottante la patata bollente e il 3 dicembre, nella sede nuova di via Gentile, è stato già fissato l’incontro attorno al tavolo a cui siederanno stavolta le rappresentanze unitarie di base (RSU), vale a dire gli organi elettivi del personale regionale per esprimere finalmente le proprie valutazioni. Si tratta di riguadagnare il tempo perduto e  discutere a una una le voci, senza scordare i progetti funzionali ancora in sospeso, che potranno essere riconosciute in busta paga a titolo di indennità a favore dei dipendenti regionali con l’approvazione del contratto decentrato. Limitando al massimo, come annunciano i diretti interessati, i tagli alla spesa collegati alla contrattazione decentrata e che prevede per il pubblico impiego, onerosi tagli stipendali. Nella bufera, finora, c’è finita la responsabile del servizio Personale e area Organizzazione Gattulli, anche per aver adottato la determina dirigenziale n. 242 del 20 marzo scorso. E cioè quella ‘incriminata’ con la quale si sono annullate -‘tout court’- tutte le indennità contrattuali ‘omnicomprensive’ previste dall’accordo ponte del 2010. Il tutto senza aver convocato e comunicato preventivamente ai sindacati le decisioni assunte negli uffici di via Celso Ulpiani, gettando nel panico e facendo arrabbiare centinaia di dipendenti regionali tra autisti, guardie giurate e funzionari come quelli amministrativi che percepiscono indennità come quella disagio, che può significa anche 500-800 euro annui in più in busta paga. Si arroventa la trattativa, dunque, con le Rsu che già promettono battaglia a favore del personale in vista della riunione di mercoledi’ prossimo, dunque, ma non scherzano manco i rappresentanti della dirigenza regionale, visto che i problemi dell’Area Personale e Organizzazione non riguardano solo impiegati e funzionari, ma anche i dirigenti, rappresentati da Direr e organizzazioni confederali. Infetti negli ultimi mesi le sigle aziendali hanno cominciato a martellare l’ineffabile dirigente-direttora d’Area Mimma Gattulli con l’inesistente assessore al Lavoro Leo Caroli impegnatissimo con casse integrazioni e altre questioni, sulle retribuzioni accessorie destinati ai dirigenti regionali i cui fondi non risultato definiti dal lontanissimo 2008. Questo significa, in soldoni, che buona parte dei fondi destinati ai 159 dirigenti della Regione Puglia potrebbero essere già andati in fumo. E quindi parliamo di somme ammontanti a 1-2 milioni di euro destinati a premi e riconoscimenti vari di risultato andati praticamente in malora. Da non dimenticare, infine, le rivendicazioni di carattere organizzativo fortemente sostenute da qualche sindacato aziendale come la Uil, riguardanti decine di affidamenti degli incarichi ‘ad interim’ ancora in sospeso…

Francesco De Martino 

 


Pubblicato il 28 Novembre 2013

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