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Personale: niente blocco indennità ma confermata la necessità di oliare ‘M.A.I.A.’

La questione del salario accessorio dei dipendenti regionali di categoria B, C e D, l’attuazione del modello organizzativo MAIA, il cronoprogramma delle assunzioni dei vincitori del concorso Ripam Puglia e del personale precario sono stati al centro delle audizioni della II commissione consiliare presieduta da Mino Borraccino, ieri mattina in via Capruzzi. Su richiesta dei consiglieri regionali Gianluca Bozzetti e Marco Galante la commissione ha ascoltato il vicepresidente della Regione e assessore alle Risorse Umane, Antonio Nunziante, il segretario generale della Presidenza della Giunta, Roberto Venneri, il direttore del Dipartimento Risorse Finanziarie e Strumentali, Personale e Organizzazione, Angelosante Albanese e il dirigente della Sezione Personale e Organizzazione, Nicola Paladino che ha sostituito Domenica Gattulli. Con riferimento al blocco delle indennità aggiuntive del personale di comparto, l’assessore Nunziante ha tenuto a ribadire che si tratta di “notizie destituite di ogni fondamento e che non è stato predisposto nessun atto in tal senso”. La questione deriva dall’accertamento di circa19 milioni di euro erogati in mancanza del fondo di riferimento – quindi senza supporto contabile – e che la Regione Puglia deve restituire in 5 anni: “si tratta di una situazione delicata e pertanto siamo in attesa che Governo nazionale approvi il decreto che permetterebbe di estendere a 10 anni il termine per estinguere il debito. Inoltre ci sarebbe anche la possibilità di utilizzare i risparmi derivanti dalla razionalizzazione delle spese di funzionamento. Siamo al lavoro per trovare soluzioni che garantiscano tranquillità sia al personale che all’amministrazione”. Sulle azioni che la Regione intenderà intraprendere per individuare le cause e responsabilità dell’ingente somma da recuperare, come chiesto da Bozzetti, l’assessore ha risposto che l’obiettivo della Giunta è quello di risolvere il problema e successivamente di appurare le responsabilità. Dunque, per l’ex prefetto barese “un eventuale blocco e’ destituito di ogni fondamento”. I sindacati sono contenti a metà: “le soluzioni dell’amministrazione devono passare – ha spiegato Biagio D’Alberto, segretario generale Fp/Cgil Puglia, durante il presidio di ieri mattina di un centinaio di dipendenti dinanzi alla sede regionale – da risparmi di gestione e non dal recupero sul personale come ha prospettato l’assessore. Tuttora in piedi parecchi altri problemi, come quelli relativi al personale delle ex province, alla sottoscrizione del contratto integrativo decentrato, al piano assunzionale, ma anche il macigno Arif, salario accessorio, esodo incentivato e progressione delle categorie oltre alla banca oraria e le stabilizzazioni. Antonio Nunziante sempre ieri in commissione ha fatto il punto sulle assunzioni dei vincitori del concorso Ripam Puglia: 94 unità sono state già immesse in ruolo, 12 hanno rinunciato, e se la capacità assunzionale riferita al turn over (attualmente è possibile assumere il 25% del personale andato in pensione) dovesse salire al 75% – come si sta discutendo con il Governo – per il 2017 le ulteriori unità da assumere potrebbero essere 50. Sempre Nunziante ha escluso forme di esodo incentivato, chiarendo che non c’e’ capacità finanziaria al momento. Questione a parte per il personale precario: si potrà procedere alla stabilizzazione, già prevista dalla legge regionale 47 del 2014, dopo l’approvazione della Riforma Madia, che stabilisce che le assunzioni non incidono sulla capacità finanziaria della Regione, e che ne definirà le procedure. In attesa delle disposizioni nazionali che serviranno a dirimere queste due questioni e ad avere un quadro reale dell’organico regionale, Nunziante ha anche dichiarato che non c’è capacità finanziaria per pensare a forme di esodo incentivato. Per quanto riguarda invece la ricollocazione del personale delle ex Province, l’assessore ha comunicato che l’Osservatorio regionale sta provvedendo all’approvazione delle convenzioni per quanto riguarda le biblioteche e la Sezione regionale di Vigilanza per la quale i regolamenti sono al vaglio dei sindacati. Sull’attuazione del modello MAIA è intervenuto invece il segretario generale della Presidenza della Giunta, Roberto Venneri, spiegando che la macchina organizzativa regionale è giunta ormai a definizione, con la recente individuazione dei dirigenti di Servizio. In dirittura d’arrivo anche la riforma delle Agenzie regionali che da ultimo vedrà la trasformazione dell’AREM (Agenzia per la mobilità) in ASSET (Agenzia per lo sviluppo ecosostenibile del territorio). Per quanto riguarda invece l’assegnazione all’IPRES Puglia di una consulenza di 650 mila euro per l’implementazione e la messa a regime del sistema, Venneri ha motivato dicendo che non si tratta di un modello statico, ma suscettibile di cambiamenti e che necessita pertanto di continue rilevazioni dei flussi procedurali. Sulla questione dei ritardi nella programmazione dei fondi europei sollecitata dal cinquestelle Galannte, Venneri ha assicurato che, nonostante la ridefinizione della ‘governance’ dei fondi, che ha determinato una riorganizzazione della macchina organizzativa, sugli aiuti alle imprese non vi sono stati ritardi di peso.

 

Antonio De Luigi 


Pubblicato il 13 Aprile 2017

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