Cultura e Spettacoli

Pesca primordiale, pesca proibita

I pescatori esperti sanno bene che un conto è gettare l’esca in mare, un altro è insidiare pesci di fiume. In quest’ultimo caso si richiedono competenze maggiori, tecniche più raffinate. Eppure, proprio lungo i corsi d’acqua, alcuni impiegano un sistema di pesca che esclude canna, lenza ed esca, un sistema pressoché rudimentale, che risale ai primordi dell’uomo. Noi lo abbiamo visto praticato sull’Ofanto, fiume ricco di anguille, tinche e carpe. Privo di fiocina o retino, munito di stivaloni, il nostro pescatore procedeva con lentezza, non oltre i cinquanta centimetri di profondità, solo dove l’acqua era limpida e controcorrente (i pesci nei fiumi si dispongono sempre in questa direzione per far passare l’acqua attraverso le branchie). Avanzava contro sole per non farsi annunciare dall’ombra,  frugando con lo sguardo tra alghe e pietre. Appena scorgeva una preda, si accucciava e raddoppiando la cautela si spingeva sino ad avere la coda a portata di mano. A quel punto con destrezza impensabile per il profano  spingeva la mano sino a sfiorare la coda del pesce. Se questo rimaneva immobile, il pescatore procedeva millimetro dopo millimetro con la sua ‘carezza’, un tocco di velluto e dall’attrito vicinissimo a quello prodotto da alghe su scaglie. Una volta raggiunta la pancia della preda, si fermava per valutarne la reazione. Se il pesce non si mostrava infastidito, ripeteva la sua carezza sino a quando l’animale attraverso un lento movimento della coda e delle branchie  non cominciava a manifestare segni di ‘arrendevolezza’, uno stato di cose prossimo alla trance, allo stato ipnotico. A questo punto il movimento della mano da delicatissimo si faceva fulmineo ; con una stretta sotto le branchie il pesce veniva estratto dall’acqua e scagliato sulla riva dove veniva lasciato a torcersi disperatamente prima d’essere raggiunto dalla stessa mano e riposto nel canestro. Un pesce pescato a mani nude! Un colpo da maestri, almeno in apparenza. In realtà, ci hanno spiegato, la cosa è meno difficile di quanto si creda e la riprova sta nel fatto che la pesca con le mani è considerata pesca di frodo, perciò proibita. Segno che rende molto più di quella praticata con nasse, reti e lenze, perciò viene giudicata insidiosa in rapporto a quella che è la capacità riproduttiva della fauna fluviale. Alcuni video scaricati in Rete mostrano che si possono prendere pesci di fiume anche solo infilando la mano sotto i sassi ; lucci, trote e altre specie, infatti, amano rintanarsi sotto massi, dove sono assai vulnerabili. E ancora su you tube abbiamo visto un pescatore immergere in acqua grossi tozzi di pane secco e aspettare tenendo l’altra mano in agguato. Quando l’affollarsi intorno all’esca si faceva ressa, la mano immersa a bersaglio.

 

Italo Interesse

 


Pubblicato il 2 Maggio 2013

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