Pesce e crostacei… affondano i ristoranti
Pesce e crostacei…affondano i ristoranti. E quelli di mare sono i maggiormente penalizzati dal caro materia prima. Lo ricaviamo da questo giro di interviste tra alcuni ristoratori abbastanza noti. Partiamo da Michele Matera che a Trani gestisce un autentico bastione della buona cucina a base di pesce, perla della ristorazione. Parliamo del raffinato Corteinfiore. Dice Matera: “Per noi la situazione si fa sempre più difficile. A parte gli aumenti di luce e gas, dobbiamo fare i conti con quelli sanguinosi della materia prima o meglio delle materie prime. Il nostro è un locale dove si viene per degustare il pesce e segnaliamo che i prezzi sono schizzati alle stelle. Un poco lo si deve al fatto che la disponibilità è minore, altra ragione è che i pescatori per il prezzo del gasolio escono di meno. Ricordo ad esempio che il gambero rosso è salito ad un costo esorbitante, da 35 euro al chilo al 70, questo a noi che lo compriamo. A quanto lo devo mettere a tavola? Ovvio che per mantenermi almeno in pari e non rimetterci devono alzare i prezzi del listino e tutto ciò ricade sul consumatore finale. Non è solo la guerra, ma questa situazione si percepiva anche prima, viviamo la tempesta perfetta”. Alessandro Gallo, titolare sempre a Trani di altra chicca della ristorazione, locale suggestivo e di alto lignaggio: “Il mestiere di ristorazione oggi lo puoi fare solo se hai passione, altrimenti meglio lasciar perdere. Da tre settimane in qua risentiamo di un calo del trenta per cento. Il ristorante è un posto umorale e se non vi è lo stato d’ animo giusto la gente non viene. A tanto aggiungiamo la bolletta della luce raddoppiata. A noi è passata da 3000 a 6000 euro. Non ne parliamo del costo del pesce, ormai spesso introvabile. Crostacei come i gamberi rossi e frutti di mare sono di fatto intoccabili e talvolta introvabili”. Domenico Boccuzzi di Sapore Perfetto a Conversano: ” Pensavamo di esserci ripresi dopo la pandemia e invece di nuovo siamo sotto scacco per il costo delle bollette e delle materie prime. Per chi come noi serve anche pesce la situazione si è fatta complicata con l’ aumento del costo di questa merce e dei crostacei. Il caro benzina fa in modo che meno gente cammina per strada e ne risentiamo noi”. Infine Dino Saulle, titolare a Ruvo dello storico e celebre Upepidde, meta del buon mangiare: ” Pesce, ma anche carne sono cresciuti a dismisura, prezzi esagerati e non sempre di buona qualità. La carne ad esempio è aumentata del 40 per cento. In più bisogna fare i conti con l’ elevatissimo caro luce. Nel nostro ristorante la bolletta è cresciuta da 970 euro a 2250, raddoppiata e più. In quanto ai prezzi almeno per ora abbiamo deciso di non aumentarli per non spaventare la clientela, ma non sappiamo ancora per quanto”.
Bruno Volpe
Pubblicato il 23 Marzo 2022